Cooperazione & Relazioni internazionali

“Safe birth even here” non è una mission impossible

Lanciata a Istanbul la campagna che vede la partnership tra United Colors of Benetton e Unfpa - il fondo della Nazioni Unite per la popolazione - che pone l'attenzione sul tema della salute di donne e ragazze alle prese con la maternità in situazioni di emergenza. Obiettivo gravidanze e parti in sicurezza

di Antonietta Nembri

Operare perché ovunque, anche in situazioni di emergenza la gravidanza e il parto siano sicuri. È questo il fine ultime di una nuova campagna lanciata, in occasione del World Humanitariam Summit (altre notizie sul Vertice internazionale umanitario) dall’Unfpa – il fondo delle Nazioni Unite per la popolazione – e da United Colors of Benetton. La campagna “Safe Birth Even Here”, è stata presentata oggi, lunedì 23 maggio a Istanbul e ha un duplice obiettivo: far sì che salute, sicurezza e dignità delle donne diventino priorità umanitarie a livello globale; mobilitare le persone e raccogliere fondi a supporto della salute femminile nelle operazioni umanitarie di tutto il mondo.

Oggi, il 75% delle persone colpite da situazioni di crisi nel mondo è costituito da donne e bambini. In presenza di una calamità, la salute e il benessere delle donne sono a forte rischio, a causa di mancanza di cure mediche, traumi, malnutrizione e violenza. La loro vulnerabilità è persino maggiore durante la gravidanza: 3 morti materne su 5 avvengono in paesi colpiti da conflitti o disastri naturali, o inclini a esserlo

«Anche in tempi di pace e stabilità portare a termine una gravidanza in modo sicuro può essere un problema. Ma essere incinta in una zona di guerra, in un luogo appena colpito da un disastro naturale, in un campo profughi o rifugiati, può essere un’esperienza davvero spaventosa», dice il dottor Babatunde Osotimehin, direttore esecutivo di Unfpa. «Il nostro obiettivo è sensibilizzare la gente rispetto all’enorme lavoro che tuttora va fatto, in tutto il mondo, affinché le donne smettano di perdere la vita nell’atto di dare la vita. Anche nelle situazioni di emergenza, dato che non sono loro a scegliere quando nasceranno i loro bambini».

«Tutte le donne dovrebbero poter avere accesso universale alla sanità sessuale e riproduttiva e ai diritti connessi alla riproduzione», dice Chiara Mio, presidente del Comitato Sostenibilità di Benetton. A partire dal 2016, il Gruppo Benetton ha concentrato le sue azioni di sostenibilità sul raggiungimento della parità di genere e della legittimazione ed emancipazione delle donne in tutto il mondo con il Women Empowerment Program, un programma a lungo termine che ha l’obiettivo di garantire a tutte le donne mezzi adeguati per una vita dignitosa, non discriminazione e pari opportunità, accesso a un’istruzione di qualità, assistenza sanitaria e la fine della violenza di genere.

I materiali creativi di “Safe Birth Even Here” sono stati concepiti e prodotti da Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton, con il patrocinio del Women Empowerment Program.
La campagna, che diventerà anche un’installazione, si compone di tre immagini artistiche che interpretano la nascita in situazioni di emergenza e un video di trenta secondi in cui un bebè nasce al sicuro in una scena di completa devastazione. La campagna mira anche a raccogliere fondi per attrezzature sanitarie, che potranno essere donati sul sito web dedicato.

In apertura una delle immagini della campagna che descrive una nascita durante un terremoto, il video è realizzato da Fabrica


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