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Emilia modello Lombardia: slot e sale lontane dai luoghi sensibili

Come anticipato da Vita, anche l'Emilia Romagna segue il modello lombardo. Sale gioco e slot lontane 500 metri dai luoghi sensibili e saranno i sindaci a decidere su che cosa è "luogo sensibile". Ravaioli (PD): “Nel Testo Unico sulla Legalità misure concrete per prevenire l'azzardo

di Redazione

Come abbiamo raccontanto in anteprima, questa mattina alle 11 l'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna ha approvato all'unanimità un emendamento al Testo Unico sulla Legalità, prima firmataria la consigliera regionale Valentina Ravaioli, che stabilisce una distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili per sale gioco e sale scommesse e per l’installazione di apparecchi da gioco in esercizi pubblici.

Tra i luoghi sensibili vengono individuati gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, gli impianti sportivi, le strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, le strutture ricettive per categorie protette, gli oratori, i luoghi di culto e di aggregazione giovanile ed è riconosciuta ai Comuni la facoltà di estendere le tipologie di luoghi sensibili in funzione del contesto locale in termini di sicurezza, viabilità e disturbo alla quiete pubblica.

La distanza minima dovrà essere rispettata per le sale gioco e scommesse, secondo le modalità e le tempistiche che verranno definite dal successivo regolamento di Giunta, e per le nuove installazioni così come in caso di rinnovo di contratto o trasferimento dell’esercizio.

«L’approvazione di questa norma all’interno del Testo Unico sulla Legalità”, afferma la prima firmataria Valentina Ravaioli, “fornisce agli enti locali un ulteriore, efficace strumento di contrasto al sempre più grave fenomeno dell’azzardo patologico e si inserisce coerentemente come rafforzamento dell’azione di prevenzione già avviata con la legge regionale 5/2013.»

Come evidenziano i dati forniti dai SERT, precisa la consigliera PD, «nel periodo 2010-2015 gli utenti che si sono rivolti ai servizi sanitari per problemi di dipendenza patologica dall’azzardo sono aumentati più del 120%, con effetti drammatici in termini di impatto economico e sociale e con un altissimo rischio di ricorso all’usura, causato da condizioni di indebitamento permanente. Per questo occorre mettere velocemente in atto azioni serie e concrete di prevenzione e contrasto, in difesa degli interessi generali della comunità e a tutela delle fasce più a rischio, a cominciare dai giovani».

Si tratta di un provvedimento importantissimo, che arriva alla vigilia della Conferenza Unificata Stato-Regioni, e pone l'Emilia Romagna al livello delle Regioni con standard di contrasto più elevati (Lombardia, Liguria, Veneto). Quello delle distanze, particolarmente avversato da chi fa affari nel settore, è uno strumento fondamentale di cui dotare sindaci e amministratori locali. Da oggi, anche in Emilia Romagna, in attesa che Matteo Renzi tenga fede all'impegno preso nel mese di settembre, quando affermò che era allo studio un provvedimento per togliere le macchinette da ogni locale.


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