Cooperazione & Relazioni internazionali

Misericordia o violenza? In Finlandia le chiese accolgono senza tetto e sans papiers

Mentre sul portale della Cattedrale di Wittenberg, luogo simbolo della Riforma protestante, qualcuno ha disegnato una svastica, un'altra chiesa luterana, quella di Finlandia decide di aprire una parrocchia a settimana per ospitare i senza tetto e coloro che si sono visti respingere la richiesta di asilo. Un gesto rivoluzionario che non accadeva dalla Seconda guerra mondiale

di Marco Dotti

Radici nella tormenta

Una svastica è apparsa la scorsa notte sul portale della chiesa di Wittenberg. Proprio qui, in Sassonia, nel 1517 Lutero affisse le 95 tesi che diedero avvio alla Riforma. C'è chi la legge come una protesta contro l'annunciata ricandidatura di Angela Merkel, figlia del pastore luterano Horst Kasner. Chi come uno sfregio ben più profondo. Ma questo è solo un primo livello della storia. Storia di ciò che l'Europa sta diventando o – suo malgrado – è forse già diventata. Il messaggio politico è chiaro: Berlino è a soli 100km da questo luogo simbolo delle vicende sociali, culturali, religiose tedesche ed europee.

La Chiesa fa la storia

Andiamo più a nord. La situazione non è migliore, con formazioni neonazionaliste che diventano ogni giorno più forti. Ne abbiamo parlato a lungo (qui e qui). Un'altra chiesa luterana, quella di Helsinki, ha deciso di aprire una parrocchia a settimana. Una chiesa diversa per ogni quartiere, per ospitare durante la notte i senza tetto e coloro che hanno visto respinte le loro richieste dall'ufficio immigrazione, i cosiddetti sans papiers. Ogni settimana potranno dormire in una chiesa o comunque nella casa parrocchiale. Non accadeva dalla Seconda guerra mondiale, proprio per questo la decisione ha il tenore di quelle destinate a scuotere le coscienze.

Perché lo fanno? Il pastore della parrocchia di Lauttasaari Juha Rintamäki è chiaro: «c'è un bisogno, un'urgenza sociale. Noi dobbiamo rispondere e trovare una soluzione». Non solo accoglienza, ma intelligenza. È quella che i pastori luterani sperano di poter portare in un dibattito che sta assumendo sempre più i contorni del tecnicismo esasperato o del populismo disperato. «Vogliamo stimolare un dibattito pubblico. Chiediamoci: tutte le soluzioni che sono state prese sono eticamente e moralmente corrette?» spiega Rintamäki.

Il network MTV News ha fatto un rapido sondaggio, chiedendo a pastori di diverse parti della Finlandia se la Chiesa offrirà ospitalità anche a chi si è visto rifiutare la richiesta di asilo politico: 2 pastori su 3 hanno risposto di sì. Su 600 pastori, 1/4 ha dichiarato che vanno accolti i bisognosi, indipendentemente dai documenti e dai certificati, anche contro la volontà dell'autorità. Una decisione storica, imporante, in un momento in cui i termini e le condizioni di accesso al Paese si stanno irrigidendo. Proprio per questa ragione va creato il terreno per un dibattito pubblico realmente aperto e non confinato nei tecnicismi di governo.

Abitare, accogliere

La Chiesa, ma anche le famiglie. Sono molti i cittadini finlandesi che ospitano in casa i rifugiati. In Finlandia, Paese di 5milioni 1/2 di abitanti, si conta siano più di 3000 le famiglie che ospitano tra le mura domestiche uno o più rifugiati. Questo, nonostante il Paese sia al suo quinto anno di recessione e il 12% dei cittadini finlandesi viva in condizioni di povertà materiale, a conferma di una tendenza comune a tutto il continente: coloro che donano, che si aprono alla generosità e all'ospitalità sono soprattutto gli appartenenti a quella classe media duramente provata dalla crisi. Chi non è stato toccato dalla crisi, vive altrove. E guarda altrove.

«La generosità umana è commovente», racconta il curato della parrocchia di Kallio Teemu Laajasalo. «L’essere umano riconosce sofferenza dell’altro. In qesto c'è qualcosa di molto cristiano. Facciamoci questa domanda, come vorrei essere trattato se venissi espulso fuori da tutti i sistemi, se cacciato dall'altra parte del pianeta?». Basterà? Non è questo il punto. «Se anche sapessi che il mondo finirà domani, io sono tra quelli che pianterebbero comunque un albero di mele nel proprio giardino» insegnava Martin Lutero. Servono nuove radici, se quelle vecchie non sanno più dare alberi e frutti.

In copertina: una donna chiede l'elemosina a Helsinki -17c (Olivier Morin/Afp/Getty Images)


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