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#ilmiocuorebatteforte: un sms per salvare la vita di Coco

Fino al 9 febbraio, con sms e chiamate da rete fissa al numero solidale 45583 si può salvare la vita ai bambini cardiopatici grazie ai medici volontari italiani inviati da Fondazione Mission Bambini nel programma “Cuore di bimbi"

di Redazione

Il cuore di Coco, adesso «batte forte». Ma Coco non è l’unico: dal 2005 ad oggi grazie al programma “Cuore di bimbi” di Fondazione Mission Bambini sono stati operati con successo 2.066 bambini cardiopatici nel mondo e altri 16.460 sono stati visitati, ricevendo così una corretta diagnosi. Ogni anno, nel mondo, sono circa 1 milione i bambini che nascono con una malformazione cardiaca: un problema che, se non correttamente diagnosticato e operato nei primi anni di vita, può comportare gravi problemi di sviluppo a talvolta essere fatale. Fondazione Mission Bambini, che ha appena compiuto vent’anni, da tempo aiuta questi bambini ad avere una corretta diagnosi e quell’intervento che – alla lettera – può salvargli la vita. L’80% dei bambini cardiopatici nasce in Paesi poveri, dove le possibilità di cura sono scarse.

Qui il tasso di mortalità causato da queste malformazioni arriva al 20%. Il programma “Cuore di bimbi” consente la diagnosi, gli interventi di cardiochirurgia pediatrica e accomapagna il tutto con la formazione dei medici negli ospedali locali, per rendere i Paesi sempre più autonomi. Per chiedere sostegno al programma, Mission Bambini ha lanciato la camapagna “Adesso il mio cuore batte forte”: dal 19 gennaio al 9 febbraio, con sms e chiamate da rete fissa al numero solidale 45583 è per salvare la vita ai bambini cardiopatici grazie alle missioni dei medici volontari italiani promosse dalla Fondazione.

La campagna solidale si propone in particolare di realizzare nel corso dell’anno 13 missioni umanitarie finalizzate a salvare – attraverso un’operazione o una visita – 1.879 bambini in Zambia, Myanmar, Uganda, Romania, Eritrea e Zimbabwe. Il programma è basato sulla collaborazione con professionisti – cardiochirurghi ma anche cardiologi, anestesisti, infermieri e altro personale medico specializzato – che in qualità di volontari vanno nei Paesi dove mancano medici in grado di eseguire i difficili interventi “a cuore fermo”. Durante le missioni, i medici volontari operano i bambini più gravi, fanno visite di screening diagnostico e danno formazione gratuita al personale locale, sia in ambito ospedaliero che universitario. Uno degli obiettivi di “Cuore di bimbi” è infatti l’autonomia nel tempo degli ospedali locali nella prevenzione e trattamento delle cardiopatie infantili.

Consulente scientifico del programma “Cuore di Bimbi” è il dottor Stefano Maria Marianeschi, responsabile del reparto di Cardiochirurgia Pediatrica all’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano, a direttamente coinvolto in molte missioni come volontario. I medici volontari attualmente coinvolti nel programma lavorano in cinque ospedali italiani di eccellenza: l’ospedale Niguarda Cà Granda di Milano, l’ospedale Pasquinucci di Massa, azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ospedale Regina Margherita di Torino e l’Hesperia Hospital di Modena.

Foto Simone Durante per Mission Bambini