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Fabrizio Tonello

«Biden? Sarà un presidente riformatore. Ma il modello di welfare europeo è ancora lontano»

di Anna Spena

«L’amministrazione Biden prova a restaurare la normalità di un Paese», dice Fabrizio Tonello, docente di Scienza politica a Padova. «Ha capito che c’è bisogno di proposte innovative, in modo particolare per i lavoratori: congedi di maternità, asili nido, università pubbliche gratuite. Biden è stato eletto per invertire la rotta dell’amministrazione Trump per quello che riguarda la pandemia e la sua dichiarazione sui vaccini, favorevole alla sospensione dei brevetti per favorire l'accesso dei Paesi poveri a questo indispensabile strumento, lo dimostra»

Mentre l’Italia ha trasmesso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla Commissione Europea, un programma per contrastare le conseguenze della pandemia e far ripartire il Paese, negli Stati Uniti Joe Biden ha superato da poco i 100 giorni dall’inizio del suo mandato come presidente. Da quando è stato eletto prova a «restaurare la normalità nel Paese», dice Fabrizio Tonello, docente di Scienza politica a Padova. Un Paese annichilito dall’amministrazione Trump «un caso, quello di Trump, patologico e non solo politico», aggiunge Tonello. Da quando Biden è in carica è iniziata una grande operazione di riforma con l’American Rescue Plan, pacchetto da da 1.900 miliardi di dollari, per sostenere gli americani messi in difficoltà dalla pandemia e rilanciare l’economia, a cui è seguito l’American Jobs Plan, un piano di 2.290 miliardi di investimenti pubblici in otto anni. Una misura che allarga il concetto di infrastrutture includendo la “cura” intesa come cura delle persone e delle comunità. Tanto che viene inserito all’interno anche il miglioramento dell'assistenza in casa ad anziani e malati (400 miliardi di dollari) e ai bambini (25 miliardi). E ancora ha annunciato l’American Families Plan da 1.800 miliardi di dollari, pagati con aumenti delle tasse sugli americani più ricchi e sulle rendite finanziarie. Un piano che prevede che circa mille miliardi vengano utilizzati in misure a sostegno dell’istruzione e dell’assistenza all’infanzia, mentre 800 miliardi di dollari in detrazioni fiscali per famiglie e lavoratori con reddito medio-basso. La misura prevede anche di introdurre asili nido gratuiti, college statali gratuiti, periodi pagati di maternità e malattia e molte altre agevolazioni. Altrettanto importante l’ultima dichiarazione di Biden sui vaccini, favorevole alla sospensione dei brevetti sui vaccini anticovid con l’obiettivo di accelerare la produzione e la distribuzione nel mondo.

Poco più di 100 giorni di presidenza Biden. Sembra essere sulla strada giusta…
Joe Biden è stato eletto per invertire la rotta dell’amministrazione Trump per quello che riguarda la pandemia e la sua dichiarazione sui vaccini, favorevole alla sospensione dei brevetti per favorire l'accesso dei Paesi poveri a questo indispensabile strumento, lo dimostra. Ancora prima di entrare in carica, già durante la transizione, aveva promesso di effettuare 100 milioni di vaccinazioni nei primi cento giorni di mandato. Quando è arrivato alla Casa Bianca l’ha fatto con un piano preciso, già sviluppato dai suoi collaboratori, per le vaccinazioni, un piano così efficace che nei primi 100 giorni di vaccinazioni ne sono state somministrate 200 milioni. Gli americani sono davvero bravi in queste cose, se “decidono di andare sulla luna, vanno sulla luna”. Sono i problemi strutturali e di lungo periodo che rimangono irrisolti. Va ricordato che la scadenza dei 100 giorni di presidenza è artificiosa, è un’eredità degli inizi della presidenza Roosevelt, quando nel 1933 il nuovo presidente entrò in carica trovando un’economia distrutta dalla crisi del 1929: il tasso di disoccupazione era al 25%. Era urgente trovare soluzioni e Roosevelt reagì facendo anche cose prima impensabili, come la chiusura delle banche per qualche tempo. L’amministrazione Biden sta cercando di far funzionare il Paese dopo che l’amministrazione Trump non aveva fatto niente per contrastare la pandemia. Biden è arrivato alla presidenza per merito suo ma anche per questa politica di Trump. I sondaggi hanno mostrato che la non-gestione della pandemia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Biden ha conquistato quattro stati per poche migliaia di voti, senza i quali avrebbe potuto perdere le elezioni: la sua non è stata una vittoria scontata.

Aver conquistato il congresso gli dà un margine di manovrapiù ampio?
Ha conquistato il Congresso con una maggioranza risicata, in particolare al Senato, e oggi ha bisogno di guadagnare consensi in vista delle elezioni di Camera e Senato nel 2022. Questo fatto però gli permette di lanciare una serie di programmi che sono necessari, come quello sulle infrastrutture: negli Stati Uniti migliaia di ponti e di dighe sono a rischio di crollo. Le privatizzazioni e i tagli del bilancio hanno fatto ritardare le manutenzioni per decenni.

Biden inserisce fra le infrastrutture anche il miglioramento dell'assistenza in casa ad anziani e malati, 400 miliardi di dollari, e ai bambini, 25 miliardi
Gli Stati Uniti non hanno mai avuto un sistema di sicurezza sociale simile a quello europeo, per svariati motivi. E quindi le cose di cui stiamo parlando come congedi di maternità pagati, assegni familiari più consistenti, disponibilità di asili nido per tutti, università gratuite – perché il 90% del sistema universitario americano è privato e ad alto costo – ecco tutto questo non c’era e Biden sta cercando di approfittare della contingenza favorevole per portare avanti questi programmi. Per quale motivo lo fa? Prima di tutto Biden, nonostante la sua aria da vecchietto, è più radicale di Barack Obama che a noi piaceva tanto. Obama era molto interno alla logica del sistema ovvero "si possono fare le cose che si possono fare" e da questo punto di vista i due mandati della sua presidenza sono stati una grande delusione per molti americani. Biden, che ha fatto per 8 anni il vice di Obama, non è stupido. Ha capito che i tempi sono cambiati e c’è bisogno di proposte innovative in modo particolare per i lavoratori. La mia previsione è che, nei limiti in cui potrà esserlo, Biden sarà un presidente riformatore, che si sta avventurando su terreni in precedenza tabù, primi tra tutti la riforma della polizia o del sistema di voto. Obama sul razzismo della polizia è rimasto scandalosamente in silenzio. Biden invece sta affrontato anche questi temi, e alla fine, se avrà un sufficiente sostegno in Congresso, potrebbe essere un presidente radicale. Il secondo punto è che, a causa dei meccanismi del sistema elettorale americano, Biden rischia di perdere la maggioranza in Congresso già nel novembre 2022, alle elezioni di metà mandato. Per questo sta mobilitando tutte risorse economiche e simboliche a sua disposizione per rovesciare il risultato atteso, ovvero la perdita della maggioranza democratica. Sta cercando di convincere i lavoratori americani che è arrivato il momento di abbandonare i repubblicani e capire che sono i democratici il partito che migliora la loro situazione, sono i democratici che sconfiggono la disoccupazione. Il presidente sta facendo di tutto e di più, deve approfittare di una contingenza politica favorevole che dureràmeno due anni, e due anni sono pochi.

Il welfare americano sta diventando simile a quello europeo?
C’è ancora un pezzo di strada enorme da fare. La riforma del sistema sanitario, per esempio, non viene menzionata in nessuno dei suoi programmi, Biden non ha preso impegni.

Parte di queste misure saranno finanziate con aumenti delle tassa sulla fascia di americani più ricchi
Sì ma, a differenza del resto del mondo, gli Usa hanno il privilegio “imperiale” di potersi indebitare fino agli occhi, almeno fino a che gli altri Paesi continueranno a comprare i loro titoli di Stato.


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