Attivismo

“Ristudiamo il calendario”: la petizione supera le 70mila firme

La petizione è stata lanciata nel 2023 dall'organizzazione WeWorld e Mammadimerda per chiedere la rimodulazione del calendario scolastico e l'introduzione obbligatoria del tempo pieno in tutte le scuole italiane dai 3 ai 14 anni, lasciando libertà alle famiglie di scegliere tra tempo pieno o parziale. Mentre il dibattito prosegue, WeWorld lancia il suo Piano Estate 2025, offrendo attività gratuite per bambine, bambini e adolescenti nei territori più fragili, dal Nord al Sud

di Redazione

Mentre il dibattito pubblico si accende su scuole chiuse e centri estivi – sempre più costosi e fuori portata per molte famiglie – la petizione “Ristudiamo il calendario”, lanciata nel 2023 da WeWorld – organizzazione che da 50 anni porta al centro chi è ai margini in oltre 20 Paesi inclusa l’Italia – e Mammadimerda – progetto di divulgazione più dissacrante e ironico sulla fondazione fondata da Francesca Fiore e Sarah Malnerich – ha superato le 70mila firme.

Un segnale chiaro: è tempo di ripensare il calendario scolastico e costruire una scuola che sostenga davvero equità, conciliazione e benessere. Le richieste principali sono: la rimodulazione del calendario scolastico con l’introduzione di pausa distribuita in modo più equilibrato durante l’anno e la possibilità di apertura delle scuole anche nei mesi di giugno e luglio, mantenendo gli attuali 200 giorni di lezione, ma riorganizzati. Le attività estive, su base volontaria, non sarebbero didattiche, ma laboratoriali, sportive e culturali per garantire opportunità educative e di crescita e una continuità educativa per contrastare il “summer learning loss” organizzato dal Terzo settore e da realtà specializzate all’interno degli spazi scolastici e l’introduzione obbligatoria del tempo pieno in tutte le scuole italiane dai 3 ai 14 anni, lasciando libertà alle famiglie di scegliere tra tempo pieno o parziale.

La petizione “Ristudiamo il calendario” nasce da un dato evidente: la pausa estiva italiana dura in media 14 settimane, la più lunga d’Europa dopo Turchia, Lituania e Lettonia. Un tempo che spesso corrisponde alla perdita di competenze, a un aumento del divario tra chi può permettersi attività educative estive e chi no, e a una fatica immensa per chi si prende cura dei figli, in particolare le madri. «Non è solo una questione logistica», afferma Francesca Fiore di Mammadimerda. «È una questione politica e culturale. Abbiamo ereditato un calendario scolastico che rispondeva al ciclo del grano, che era tarato su un mondo che non esiste più, su una società agricola, su famiglie in cui la donna non lavorava. Adesso le famiglie sono sole, spesso monogenitoriali, dove le madri lavorano e non c’è nessuna rete. E invece si dà per scontato che esista ancora questa rete familiare che può fornire alla chiusura della scuola. Ma non è più così Parlare di calendario scolastico è una questione politica, culturale, e sociale. Significa parlare di equità, di carico mentale, di salute, e soprattutto di diritto al tempo».

Oltre alla riforma del calendario scolastico, è necessario ripensare tutto il comparto dell’istruzione, rimodulando gli orari di ingresso e di uscita dalla scuola e armonizzandoli con quelli degli uffici. È essenziale garantire il tempo pieno nelle scuole alle famiglie che ne facciano richiesta; è imprescindibile modificare le politiche di conciliazione dei tempi-vita lavoro anche tramite la riforma dei congedi parentali, di paternità e di maternità che, a oggi, non consentono una divisione paritaria del carico di cura e domestico, penalizzando principalmente le donne. Non si può più agire a compartimenti stagni e dobbiamo adottare strumenti sinergici che promuovano, allo stesso tempo, l’inclusione di bambini, bambine e giovani, l’empowerment femminile e le necessità delle famiglie di oggi.

Mentre il dibattito prosegue, WeWorld lancia il suo Piano Estate 2025 , offrendo attività gratuite per bambine, bambini e adolescenti nei territori più fragili, dal Nord al Sud. Un’estate che diventa opportunità e non disuguaglianza.
centri educativi “Frequenza 200” di WeWorld a Milano, Cagliari, Roma, Aversa e Catania rimarranno aperti tutta l’estate con attività pensate insieme a ragazze e ragazzi: uscite in piscina, al cinema e al museo; attività nei parchi, laboratori artistici e creativi, sport urbano e una vacanza di qualche giorno, spesso la prima della vita.

In tutti i centri, le attività sono state co-progettate con chi li frequenta: un’estate costruita ascoltando desideri, bisogni e sogni. Nei 7 Spazi Donna WeWorld (Milano, Bologna, Roma, Pescara, Cosenza, Napoli) – luoghi di accoglienza e ascolto nati nelle periferie delle principali città d’Italia per offrire a tante donne in situazioni di fragilità ea rischio violenza percorsi per ritrovare indipendenza e fiducia in se stesse – le porte restano aperte non solo per garantire una continuità relazionale con le donne, ma anche offrire occasioni di socialità ed esperienze per mamme e figli e figlie, per dare un’opportunità a chi non può permetterselo e coltivare la relazione educativa. A Milano Corvetto ad esempio sono previste attività mamma-bambino come equitazione, piscina, gite in giornata. Restano inoltre attive le case manager per il supporto psicologico per gli adolescenti nei quartieri Corvetto, Giambellino, Ponte Lambro e Mecenate.

Sempre a Milano in programma anche 10 incontri gratuiti di sport urbano in piazza saranno dedicati a ragazze e ragazzi tra giugno e luglio. «Non possiamo permetterci che l’estate diventi un acceleratore di ingiustizie sociali», spiega Valentina Rizzi, coordinatrice programmi domestici di WeWorld. «Per molte famiglie, la chiusura della scuola significa trovarsi senza strumenti, senza spazi, senza aiuti; per molti ragazzi e ragazze significa assenza di opportunità di crescita, di esperienze e di relazioni. Per questo accanto alla proposta di un nuovo calendario scolastico, da anni ci impegniamo nei territori per garantire attività accessibili, inclusivo e pensare per e con chi ha meno possibilità. Vogliamo che ogni bambina, bambino, ragazza e ragazzo possa vivere l’estate come un tempo pieno di relazioni, scoperte e cura, non come un vuoto da attraversare da soli».

Credit foto unsplash

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