Povertà educativa

I semi di cittadinanza che si prendono cura di mamme e bambini

Prendersi cura della prima infanzia partendo dall'attenzione da dedicare alle mamme. Gela, Butera, Mazzarino e Riesi i Comuni in provincia di Caltanissetta, in cui il progetto "Piccoli semi di cittadinanza", promosso da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, sta intervenendo attivando sul territorio nuove opportunità in modo particolare per le famiglie monogenitoriali

di Gilda Sciortino

Colori, forme, tanta fantasia ed ecco che la ricetta della felicità nutre la voglia di essere famiglia. Non una magia, ma quell’alchimia che nasce dalla voglia di prendersi cura della comunità. È nella provincia di Caltanissetta che ha preso vita e sta proseguendo, prorogato di un altro anno, “Piccoli semi di cittadinanza”, progetto promosso da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. 

Un percorso che parte dai più piccoli per attivare spazi in cui la promozione di attività aggregative viene pensata per l’intero nucleo familiare. Ancor di più se la famiglia è monogenitoriale e, come accade nella maggior parte dei casi, è composta da mamma e bambino.  

Nel momento in cui tu costruisci un percorso con le persone, le famiglie, le mamme, hai una responsabilità morale, che ti parla quando ti guardi ogni giorno allo specchio

Luciana Carfì, presidente associazione Arci “Le Nuvole”

Un intervento che, grazie a una rete composta da Comuni, istituzioni scolastiche ed enti del Terzo settore, punta a incrementare i servizi per la primissima infanzia e a renderli accessibili alle famiglie di Gela, Butera, Mazzarino e Riesi. Grazie al progetto, per esempio, gli istituti scolastici hanno ospitato, e continueranno a farlo con il nuovo anno scolastico, ben 120 bambini in più rispetto a quelli già iscritti, rafforzando il percorso educativo che ha come protagonisti prima di tutto i più piccoli.

«Il bisogno, in questo territorio, è senza dubbio delle mamme», spiega Luciana Carfì,  presidente dell’associazione Arci “Le Nuvole”, capofila del progetto, «perchè sono spesso costrette a lasciare il lavoro o a non cercarlo neanche perchè il pubblico non riesce a fare fronte alla sempre più crescente richiesta e lasciare i figli in un asilo privato ha costi improponibili.  Siamo, quindi, partiti con le Sezioni Primavera per bambini di età compresa fra i 24 e i 36 mesi. All’inizio dovevano essere sei, ma una l’abbiamo trasformata in laboratorio permanente per i piccoli, divisi per fascia ed età».

Le mamme sanno di lasciare i bambini in un luogo sicuro

«L’adesione è stata immediata, i bambini accolti superano oggi le cento unità e le donne entrano qui visibilmente rilassate perchè sanno che l’aiuto è concreto e assoluto. Il riscontro è assolutamente positivo», aggiunge Carfì, «e ce lo dice il fatto che le richieste sono sempre più crescenti; del resto, il bisogno non accenna a diminuire, anzi. Abbiamo, quindi, chiesto e ottenuto di prorogare la conclusione del progetto di un altro anno, quindi alla fine del 2026, anche per evadere la lunga lista di attesa che ci dà tanta responsabilità rispetto a quanto messo in campo».

Un lavoro che parte dei bambini per guardare alla complessità dell’intero nucleo familiare. Ecco anche lo “Spazio Famiglia”, un’esperienza unica, che ha dato modo ai genitori partecipanti di confrontarsi con altre famiglie e specialisti del settore.

«È uno spazio dedicato proprio per cercare di poter condividere delle esperienze utili nel difficilissimo ruolo di genitore», dice la psicologa e psicoterapeuta di “Piccoli semi di cittadinanza”, Aurora Morreale, «Mamme e papà possono incontrare psicologi, psicoterapeuti, pedagogiste, le operatrici che si occupano dello spazio gioco con i bimbi, il pediatra, il legale, il neuropsichiatra per fare presente eventuali difficoltà o anche solo per parlare. Un luogo di ascolto, importante perché i bisogni educativi di questi genitori molto spesso non ricevono delle risposte, mentre qui trovano formazione, informazione e condivisione».

Poche le parole al vento, tanta la verità

«Grazie a “Spazio Famiglia”, noi genitori incontriamo delle persone competenti che ci permettono di confrontarci, di esprimere le nostre esperienze», commentano Irene Tuvè e Agnese Lucchese, due della mamme per le quali questo progetto sta facendo tanto. «Un bel luogo dedicato a noi mamme, che ci permette anche di capire meglio i nostri bambini».

Una risposta concreta soprattutto per le mamme single

«Proprio l’altro giorno è arrivata dalla Francia una mamma con tre figli», racconta la presidente de “Le Nuvole”. «Molte vanno via dalle grandi città perchè sole e in difficoltà, ma anche il nostro stesso territorio registra tanta fragilità. Così, a Riesi abbiamo avviato il servizio di baby sitting per nuclei familiari monogenitoriali. Una risposta concreta che punta a favorire la conciliazione del ruolo genitoriale con i tempi del lavoro, portando avanti anche un’attività di sensibilizzazione nei confronti delle aziende affinché si creino le condizioni, dove possibile, per attivare micro-nidi aziendali. Abbiamo scelto Riesi, tra i Comuni coinvolti nel progetto, perché qui abbiamo le maggiori richieste, ma stiamo valutando di attivarlo a partire da settembre anche a Gela perchè, in quest’area del nisseno, ci sono stati molti ricongiungimenti familiari e sono arrivate diverse mamme straniere con bimbi. Offriremo loro anche un corso di italiano, così come del resto previsto all’interno dello Spazio Famiglia».

Lavorare o accudire i figli, il bivio davanti al quale si trovano le donne straniere

«L’esigenza è reale», aggiunge Marzia Marotta, dell’associazione “I Girasoli”, «perchè ci sono i nuclei monoparentali, con mamme per esempio provenienti da altri Paesi, che non hanno alle spalle, come invece esiste per le italiane, un welfare familiare, nonne, zie, mamme che possono occuparsi dei figli quando loro vanno al lavoro. Si ritrovano, quindi, spesso davanti a un bivio, se lavorare o accudire i bambini. Il nostro progetto nasce anche da questa esigenza».

Una bella sinergia, quella che “Piccoli semi di cittadinanza” è riuscita a creare, mettendo insieme i quattro Comuni che si stanno dando da fare per sensibilizzare la comunità, insieme all’associazione “I Girasoli Onlus”, il Coordinamento genitori democratici, il Servizio cristiano Valdese, Synergia Srl. e alcuni istituti comprensivi dei diversi territori coinvolti.

Un lavoro cesellato sulle persone, per le quali la quotidianità non è mai semplice. E sono autentiche, si sentono, arrivano con tutta la loro potenza, le emozioni generate dalle tante attività messe in campo, sulle quali cade la polvere magica dell’amore che solo i più piccoli sanno esprimere.

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