Lavoro sociale
I fondi al Terzo settore? Finanziano servizi essenziali per la comunità
Ha destato preoccupazione l’atto di indirizzo del governo per il prossimo triennio, che vede una riduzione delle risorse destinate a soggetti sociali. A che cosa servono questi fondi? Risponde la portavoce del Forum nazionale del Terzo settore Vanessa Pallucchi: «Dall’acquisto di autoambulanze e strumenti per l’assistenza sanitaria al servizio di doposcuola, dall’implementazione di un sistema di accoglienza migranti al contrasto alla povertà»

Sono 141,3 milioni di euro i fondi che il Ministero del Lavoro ha destinato ai progetti che i soggetti sociali mettono in campo per il triennio 2025-2027, così come previsto dagli articoli 72 e 73 del Codice del Terzo settore. Approvato in Conferenza Stato-regioni, l’atto di indirizzo è stato pubblicato il 4 settembre scorso, destando le preoccupazioni di chi in questo ambito attiva progetti e piani di intervento: «Una riduzione di risorse di circa 34 milioni di euro rispetto al triennio precedente», ha dichiarato la scorsa settimana la portavoce del Forum nazionale del Terzo settore Vanessa Pallucchi. «Anche considerando uno stanziamento aggiuntivo già previsto per il 2025, la differenza con il precedente stanziamento risulta essere di 24 milioni di euro».
Il commento a caldo di Pallucchi fa riferimento all’ultimo triennio (dm 141/2022), quando la dotazione totale ammontava a 175,5 milioni di euro, così ripartiti: 59,1 milioni per il 2022, 54,4 per il 2023 e 61,9 milioni per il 2024. Nel triennio che si sta aprendo, invece, le dotazioni annuali previste sono: 44,2 milioni per il 2025, 41,2 per il 2026 e 55,9 per il 2027. A queste cifre va aggiunto un incremento di 10 milioni stanziato dal Fondo per il finanziamento di attività di interesse generale, svolte o promosse da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale o fondazioni, iscritte al Registro unico nazionale del Terzo settore.
La programmazione ha ripartito anche le risorse da destinare alle regioni (68,6 milioni di euro) per iniziative e progetti di rilevanza locale, mentre per l’anno in corso, ai progetti di rilevanza nazionale sono stanziati 14,3 milioni di euro. Nelle annualità passate, l’importo destinato di solito superava i 20 milioni di euro.
Dall’acquisto di autoambulanze al doposcuola
A che cosa servono questi fondi? E a quale tipo di progetti vengono destinati? «Non stiamo parlando di contributi a fondo perduto, come si erogano spesso per le imprese profit, ma di co-finanziamenti (insieme agli enti stessi), previsti dal Codice del Terzo Settore, su progetti non profit a favore della collettività», spiega la portavoce del Forum del Terzo settore Vanessa Pallucchi. «Gli enti rispondono quindi a dei bandi locali o nazionali, presentando un progetto e poi rendicontando la spesa. Per fare qualche esempio: oltre all’acquisto di autoambulanze e strumenti per l’assistenza sanitaria – sezione specifica prevista nell’atto di indirizzo stesso –, queste risorse possono andare a finanziare una vastissima gamma di attività, dall’attivazione di un servizio di doposcuola su uno specifico territorio all’implementazione di un sistema di accoglienza migranti o contrasto alla povertà a livello nazionale».
Perché queste cifre siano così importanti per la tenuta del sistema welfare, è presto detto: «Considerando la situazione del Paese, che vede un welfare pubblico sempre più in difficoltà, quello che ci si aspetta è che le risorse a disposizione del Terzo settore non solo non siano toccate, ma che aumentino».
Dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in un’intervista ad Avvenire, sono arrivate rassicurazioni, anche alla luce del ruolo che queste risorse rivestono nella realizzazione di progetti sociali. «Se, come si dice, c’è effettivamente la volontà di investire di più nel sociale e nel Terzo settore», conclude Pallucchi, «si potrà agire nei prossimi mesi a partire dalla legge di Bilancio: ce lo auguriamo vivamente».
Al lavoro sociale e al peso delle attività non profit sulla vita di tutti noi, è dedicato il magazine di VITA Provate a fare senza. Viaggio distopico in un mondo senza Terzo settore. Se sei abbonato, puoi leggerlo qui e grazie per il tuo sostegno. Se vuoi abbonarti puoi farlo a questo link.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.