Sostenibilità
A “casa” del Papa nasce una cooperativa di comunità, tra ecologia e mobilità sostenibile
Si chiama CastellAmo e punta a trasformare in chiave sostenibile il borgo di Castel Gandolfo che da secoli è la residenza dei papi. Il progetto, supportato da Legacoop Lazio, coniuga sharing-economy, ambientalismo e cultura green. Si parte con le biciclette a pedalata assistita ma presto saranno avviate altre iniziative, a cominciare dalla creazione di una comunità energetica rinnovabile
di Redazione

A Castel Gandolfo, località nota ai più perché da secoli è residenza dei papi e meta di pellegrini e turisti, è nata una cooperativa di comunità. Si chiama CastellAmo e punta a trasformare in chiave sostenibile il borgo, attraverso un progetto che coniuga sharing-economy, ambientalismo e cultura green. Il suo primo obiettivo è quello di rivoluzionare la mobilità cittadina con una flotta di biciclette a pedalata assistita per collegare il Lago di Albano con i suoi lidi, i suoi locali e le sue attività ludico sportive, al centro storico della città. «È un servizio necessario per supplire alla carenza di navette, ma è anche e soprattutto una soluzione al traffico e alla scarsità di parcheggi che spesso scoraggia sia i turisti che i cittadini», spiega Valentina Biagini, presidente della neocostituita impresa sociale affiliata a Legacoop Lazio.
Al momento, le biciclette vengono ospitate in alcuni punti messi a disposizione da privati, ma la cooperativa è in attesa che la Polizia locale approvi le soste pubbliche. «Vogliamo poter inaugurare prima possibile le stazioni che verranno date in concessione dal Comune», precisa Biagini. «Il momento giusto è adesso, con la stagione estiva e il turismo favorito dal Giubileo. Abbiamo già acquisito un’app che è attiva ma abbiamo bisogno di più stazioni. Solo così si darà di fatto avvio alla prima fase di piena operatività sul territorio».

«Come tutte le altre nate in Italia, da statuto, la cooperativa di comunità opera in collaborazione con la pubblica amministrazione, nello spirito del principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione», ricorda Mauro Iengo, presidente di Legacoop Lazio, l’associazione datoriale che supporta l’iniziativa. «Dal momento che l’obiettivo di questa particolare forma di impresa sociale è favorire la collettività attraverso iniziative che migliorino la vita pubblica, facilitino le progettualità della pubblica amministrazione e integrino i servizi messi a disposizione per i cittadini, il supporto delle istituzioni è fondamentale per la buona riuscita del progetto, così come il coinvolgimento diretto dei cittadini».
Il contributo della cooperativa allo sviluppo sostenibile di Castel Gandolfo, però, non si limita solo alla mobilità sostenibile, per la quale sono allo studio anche altre soluzioni come quella costituita dalla possibilità di attivare un servizio di navette elettriche. “CastellAmo” sta dando infatti vita a un Centro per la sostenibilità che affaccia sul lago di Albano: una vera e propria Academy, un polo culturale con corsi di formazione ed eventi dedicati alla bioedilizia, all’alimentazione sostenibile, al biologico e all’agricoltura a km zero, all’economia circolare, etc, con una sala di 200 metri quadri da adibire all’organizzazione di eventi e un bistrot realizzato in collaborazione con la cooperativa. «Abbiamo portato in città il format di eventi internazionale del Ted Ex, dal momento che disponiamo della licenza, e inaugurato già un evento che ha messo al centro dell’attenzione la necessità di conoscere cosa siano le cooperative di comunità e le comunità energetiche», racconta Biagini.
Castel Gandolfo sarà infatti protagonista di un’altra grande rivoluzione: quella energetica. Nascerà qui, infatti, una comunità energetica rinnovabile – Cer, anch’essa in forma cooperativa. «Il nostro centro dispone di un tetto che ha una superficie di 400 mq sul quale si potrà installare un impianto fotovoltaico per sfruttare l’energia solare” chiarisce la presidente di CastellAmo. Tutto ciò, però, si sta costruendo in un momento molto delicato per la cittadina: quella dell’arrivo del nuovo pontefice, Papa Leone, che proprio in questi giorni ha visitato la residenza che Giovanni Paolo II chiamava «il Vaticano II». Le politiche di Papa Francesco per il castello papale erano state rivoluzionarie: aveva infatti aperto al pubblico i giardini di Villa Barberini e trasformato gli appartamenti con la cappella privata, la biblioteca e lo studio del pontefice in un museo pubblico, dopo secoli di uso esclusivo dei papi. Un regalo alla collettività che ha colpito nel segno: pur non essendosi mai recato in città, infatti, Francesco ha così favorito lo sviluppo locale aprendo a un turismo destagionalizzato che ha portato molti visitatori a scegliere Castel Gandolfo. Ora si attendono le decisioni di Leone XIV. Intanto, però, la cooperativa di comunità ha già raccolto la piena disponibilità a collaborare della Comunità Laudato Si’ e del centro che gestiscono all’interno dei Giardini Vaticani di Castel Gandolfo. «A unirci è la stessa visione di sostenibilità: anche loro daranno vita a una Cer e hanno fatto dell’ambientalismo una ragione di vita», sottolinea la presidente della cooperativa di comunità.

Adesso CastellAmo, che in prospettiva lavorerà anche a pacchetti di turismo sostenibile e potrà svilupparsi sotto forma di tour operator, guarda alle politiche di rete e a un lavoro di tessitura di rapporti e collaborazioni sul territorio che saranno vitali per l’impresa. «La cooperativa di comunità di Castel Gandolfo è la dimostrazione che tali realtà possono essere uno strumento per migliorare la vita dei cittadini e offrire nuovi servizi per residenti e turisti anche in territori che non sono fragili o a rischio spopolamento, ma dove comunque la comunità sente il bisogno di unirsi per progetti che rendano il proprio territorio più sostenibile, accogliente, creando opportunità di lavoro e intercettando i cambiamenti della società, nuovi stili di vita e nuovi bisogni dei cittadini», è il commento di Paolo Scaramuccia, responsabile cooperative di comunità di Legacoop.
Credits: la foto d’apertura è di As Photograpy su Pexels; la foto all’interno è di Legacoop Lazio
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