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Disabilità

Abc Lombardia apre a Milano un ciclo di incontri sui progetti personalizzati

Venerdì 3 maggio parte un'iniziativa dell'Associazione bambini cerebrolesi che punta a moltiplicare le occasioni di protagonismo che possono sfociare anche nella vita indipendente

di Luigi Alfonso

Accrescere il benessere delle persone con disabilità e delle loro famiglie è possibile, e non è un traguardo che appare lontano. Alcune regioni italiane sono un po’ più avanti rispetto alle altre, ma la recente approvazione da parte del Consiglio dei ministri dell’ultimo decreto legislativo relativo alla legge delega n. 227 del 2021 sta aprendo a prospettive importanti. Di questo si parlerà nel webinar promosso dalla sezione lombarda dell’Associazione bambini cerebrolesi – Abc, in programma venerdì 3 maggio a partire dalle ore 15.

«Questo sarà il primo di un ciclo di appuntamenti (quattro diluiti tra maggio e novembre 2024, ndr) voluti da Abc Lombardia e dal suo presidente Mauro Ossola, con la direzione progettuale di Davide Vassallo», sottolinea Marco Espa, presidente di Abc Italia che patrocina gli eventi divulgativi. «L’intento è quello di approfondire le tematiche legate alla costruzione del progetto di vita individuale per le persone con disabilità, anche alla luce delle recenti novità legislative. Siamo tutti in trepida attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del testo approvato, dopo alcune modifiche richieste dalle commissioni permanenti di Camera e Senato rispetto alla proposta avanzata dal ministro delle Disabilità, Alessandra Locatelli, a nome del governo con la piena collaborazione del Tavolo ministeriale redigente la bozza del testo, presieduto dall’avvocato Daniele Piccione, al quale hanno partecipato non solo le associazioni e gli esperti di settore ma anche tutte le realtà ministeriali e amministrative fondamentali, come la Conferenza Stato Regioni e l’Anci, oltre ai sindacati e alle rappresentanze della cooperazione sociale».

Marco Espa e Francesca Palmas in un recente evento di Abc Italia

Espa parteciperà all’incontro di Milano (per seguirlo in diretta streaming è sufficiente collegarsi cliccando qui) insieme alla responsabile del Centro studi di Abc Italia, Francesca Palmas, che faceva parte del Tavolo ministeriale che ha redatto il testo. «Il modello è un progetto di vita individuale personalizzato e partecipato, che renda decisori i diretti interessati, a prescindere dalla loro situazione. La cosa fondamentale è trovare modalità nuove che consentano alle persone con disabilità anche importanti di ritrovare il giusto protagonismo. La situazione che riguarda i diritti non è ristretta ad alcuni ambiti intellettuali o alle realtà che si occupano di disabilità, bensì riguardano tutti noi. E tutti possono arrivare a un progetto di vita personalizzato, coprogettato, che superi ogni situazione di segregazione, esprimendo se stessi, ciascuno in base alle proprie possibilità. Un percorso sancito in maniera chiara anche dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità del 2006, recepita dalla legislazione italiana appena tre anni dopo: tra le altre cose ci dice che le persone con disabilità hanno il diritto di scegliere dove, come e con chi vivere. Declinare in termini concreti un’affermazione di tale portata necessita di diversi elementi: da una parte le leggi, che oggi non mancano, e le procedure peer to peer tra cittadini e istituzioni; e, dall’altra, risorse adeguate che rendano il diritto di scelta esigibile per le persone con disabilità. Citiamo spesso la Regione Sardegna che finanzia con 250 milioni all’anno i progetti di vita, con una popolazione di soli 1,6 milioni di abitanti, ma rendendo virtuoso e realizzabile il progetto di vita di ciascuno. Lo Stato, secondo i nostri studi, dopo il necessario percorso di sperimentazione del 2025 dovrà partire mettendo in campo circa due miliardi di euro. Per questo ci vorrà un’azione unitaria di tutto il Parlamento. E noi siamo qui per dare una mano».


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