Formazione
Acli: ad Assisi per condannare terrorismo
La direzione nazionale delle Acli esprime piena solidarietà per il popolo americano e la ferma condanna del terrorismo, che sarà ribadita alla marcia per la pace Perugia-Assisi
di Paolo Manzo
In un periodo in cui molti politici si lasciano trascinare nel vortice di dichiarazioni quanto meno improvvide, importante il segnale che dato dalle Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani.
“Le Acli ribadiscono la loro solidarietà con il popolo americano e la condanna totale del terrorismo in tutte le sue forme. La reazione degli Stati Uniti contro il terrorismo non può restare isolata, essa deve trovare una larga alleanza ed evitare in ogni modo il coinvolgimento delle popolazioni civili”.
Il comunicato prosegue sottolineando come siano le Nazioni Unite la sede più atta a guidare “la lotta contro un nemico che minaccia la sicurezza globale” mentre la Unione Europea, di concerto con l’Onu, deve cercare di evitare derive, come quella di uno scontro di civiltà.
“Il nemico da combattere – prosegue il comunicato – non è l’Islam ma il terrorismo che usa e strumentalizza con perversa lucidità politica il fanatismo islamico e le condizioni di povertà e di disperazione di tanta gente senza prospettive di futuro”.
La via che invece le Acli vogliono percorrere è incentrata sul dialogo con i mussulmani e ribadiscono compatte che, per tutti i cristiani, la nonviolenza e la cooperazione sono la base per la pace e la sicurezza internazionale.
Perciò “la nostra convinta partecipazione e l’invito ad aderire alla marcia per la pace Perugia Assisi di domenica 14 ottobre, diventa espressione di un instancabile impegno teso a promuovere la globalizzazione dei diritti, della democrazia e della solidarietà”.
Il comunicato delle Acli sottolinea anche con forza che non è però il momento di rifugiarsi in un “pacifismo inetto o peggio ancora equivoco. E’ tempo di chiarezza e di responsabilità, di mitezza e di fermezza”.
Da non dimenticare, infine, il ruolo che debbono ricoprire tutti quelli impegnati nel campo educativo e sociale, famiglie comprese, per aiutare i giovani a sviluppare i valori della fraternità e della giustizia, gli unici su cui si può fondare una reale cultura della vita e della pace.
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