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Sovraindebitamento

Acquisti a rate, bollette, spese impreviste: se la porta dell’usura è quella di casa

Imparare a pianificare le spese aiuta a verificarne la sostenibilità e a evitare di diventare economicamente vulnerabili, cioè non più capaci di ripagare i nostri debiti. Ed evitare drammatici scivolamenti. L'educazione finanziaria aiuta a comprendere rischi e opportunità del mercato. Banca d'Italia è tra i pionieri in Italia in questo ambito ma, anche, associazioni come Acli, Movimento consumatori e "Migranti e banche" si impegnano ogni giorno per aiutare i cittadini a individuare la strada più efficace per ripartire

di Rossana Certini

Paola e Valerio sono una coppia di mezza età che nel 2018 ha deciso di chiedere un finanziamento di 40mila euro per ristrutturare la casa. La loro vita sembrava procedere al meglio, fino a quando, a marzo 2020, arriva la pandemia e Paola viene licenziata. La coppia si ritrova sommersa dai debiti con le rate per la ristrutturazione della casa non pagate e la finanziaria alle calcagna. Maurizio è un impiegato di 45 anni, nel 2007 ha contratto un debito con la sua banca che ora non riesce più a ripagare. Claudio, artigiano di 43 anni, è invece angosciato dall’impossibilità di pagare le rate di tre finanziamenti personali contratti negli ultimi anni. E spesso l’usura è dietro l’angolo, con la sua “burocrazia zero” per offrire pronta, prontissima liquidità.

Le loro sono solo alcune delle persone che in questi anni si sono rivolte agli sportelli Riparto – Percorsi di inclusione finanziaria e di accompagnamento per la gestione e soluzione delle situazioni di sovraindebitamento avviati nel 2017 dalle Associazioni cristiane lavoratori italiani – Acli e Movimento consumatori per cercare di trovare una soluzione alle situazioni di vulnerabilità economica che sempre più affliggono le famiglie italiane.

«Fino ad oggi», spiega Italo Sandrini, componente della presidenza nazionale delle Acli, «all’help line Riparto hanno chiamato circa 1700 consumatori, che sono o persone fisiche o piccole imprese, mentre agli sportelli, distribuiti su tutto il territorio nazionale, si sono rivolte circa 2200 persone fisiche e 250 tra imprese e professionisti».

I numeri del progetto Riparto

Finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Riparto offre assistenza gratuita ai cittadini e alle imprese grazie a oltre 30 sportelli aperti in 17 regioni, una help line, 300 operatori del Terzo settore sensibilizzati e adeguatamente formati sui temi dell’educazione finanziaria, dell’approccio psicologico al sovraindebitamento e sulle procedure di composizione della crisi e 50 consulenti del debito in grado di valutare la situazione e di individuare la strada più efficace per far ripartire cittadini e micro imprese.

Pianificare le spese aiuta a non diventare vulnerabili

Tutti noi ogni giorno prendiamo decisioni economiche che non sempre sono consapevoli. Pianificare aiuta a verificare la sostenibilità delle spese che facciamo e a equilibrare le nostre entrate e uscite perché il rischio è di spendere più di quanto si guadagna e finire in quel 2% di famiglie italiane considerate vulnerabili perché non sono in grado di rimborsare in maniera regolare i propri debiti. Debiti spesso contratti per l’acquisto di casa o di beni di consumo. Nel 2023, secondo i dati di Banca d’Italia, è aumentato molto il ricorso al credito al consumo che, in rapporto al reddito disponibile, ha raggiunto il 12,7% contro la media dell’area euro del 9%. I motivi per cui si rischia il sovraindebitamento sono tanti: errori di valutazione, eventi imprevisti e involontari, che determinano nuove uscite o minori entrate per la perdita del del lavoro, la cassa integrazione o malattie.

L’educazione finanziaria per comprendere rischi e opportunità del mercato

Banca d’Italia è stata tra i pionieri in Italia dell’educazione finanziaria. Nel 2007 ha siglato il primo protocollo con il Ministero dell’Istruzione e dal 2008 propone programmi per le scuole offrendo, attraverso le proprie filiali, seminari formativi per i docenti delle scuole, dalle primarie alle secondarie di secondo grado, in collaborazione con gli uffici scolastici regionali. È impegnata, anche, in programmi rivolti a specifici target di adulti, come gli immigrati, raggiunti nelle scuole pubbliche per adulti, gli adulti fragili, attraverso associazioni del terzo settore, le donne in condizione di fragilità economica, gli anziani. In tutti i programmi è sempre previsto un modulo dedicato alla pianificazione finanziaria e al debito.

«Pianificare aiuta a utilizzare al meglio le nostre risorse per soddisfare sia i nostri bisogni sia i nostri desideri», spiega Alessandra Staderini, vice capo del Servizio educazione finanziaria della Banca d’Italia, «per farlo occorre partire dall’analisi della situazione economica della famiglia e comporta l’identificazione degli obiettivi di consumo e di risparmio. È importante verificare la sostenibilità delle spese che si fanno, cioè l’equilibrio tra entrate e uscite. Pianificare serve a evitare di spendere più di quanto si guadagna perché il rischio è di essere costretti a ricorrere a un prestito per coprire le spese ordinarie mensili. Se si fanno tanti acquisti a piccole rate dobbiamo evitare che la somma sia troppo alta rispetto al nostro reddito. Il debito deve essere sostenibile».

Alessandra Staderini, vice capo del Servizio educazione finanziaria della Banca d’Italia (Foto Staderini)

Inoltre, è sempre consigliato non fermarsi alla banca di cui si è già clienti ma chiedere informazioni a più istituti di credito in modo da poter confrontare le diverse offerte e trovare quella più conveniente.

I diritti dei consumatori ci sono, facciamoli valere

«Come consumatori abbiamo una serie di diritti», prosegue Staderini, «ricordiamoci di farli valere. Ogni volta che prendiamo un prestito da una banca, oltre al diritto di avere tutte le informazioni prima di stipulare il contratto, dobbiamo sapere che se rimaniamo insoddisfatti del comportamento della banca che ci ha concesso il prestito, abbiamo il diritto di fare un reclamo alla banca stessa e di presentare un ricorso all’Arbitro bancario finanziario – Abf. Inoltre, abbiamo anche il diritto di recedere dal contratto nel caso in cui il finanziatore proponga modifiche che non ci piacciono. In aggiunta a questi diritti, se il credito si configura come credito ai consumatori abbiamo tutele rafforzate, cioè abbiamo il diritto al ripensamento entro 14 giorni o in caso di prestito finalizzato, quello di richiedere la risoluzione del contratto di credito se il venditore è inadempiente».

Cosa fare se si rischia il sovraindebitamento?

All’emergere delle prime difficoltà a ripagare le rate, il primo passo è rivolgersi all’intermediario che ha concesso il prestito, per cercare insieme una soluzione che può essere una rinegoziazione, una sospensione temporanea del pagamento delle rate o un rifinanziamento totale o parziale del debito complessivo.

«Se la situazione diventa più grave e assume le caratteristiche del cosiddetto sovraindebitamento», spiega Staderini, «la legge prevede specifiche procedure come la ristrutturazione del debito o la liquidazione del patrimonio. Per accedervi le persone possono rivolgersi a un Organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento – Occ, istituzione imparziale e indipendente che può illustrare le condizioni necessarie per poter accedere e aiutare i debitori nella presentazione di una domanda di accesso alla procedura. La lista degli Organismi cui ci si può rivolgere la puoi trovare facilmente nel sito del ministero della Giustizia»

Migranti e banche: l’inclusione passa attraverso la cittadinanza economica

«Anche le persone straniere che vivono in Italia hanno bisogno di prestiti bancari», spiega Marco Marcocci, presidente dell’associazione di volontariato Migranti e Banche che si pone l’obiettivo di favorire l’inclusione finanziaria, «per questo come volontari organizziamo dei percorsi di alfabetizzazione finanziaria. Ci sono migranti imprenditori, richiedenti asilo o che perseguono il sogno del ritorno in patria. Ognuno di loro ha un bisogno diverso. Chi vuole tornare in patria risparmia, mentre chi vuole restare in Italia ha bisogno, magari, di accendere un mutuo. Lo scenario di chi segue i nostri corsi è molto variegato».

Marco Marcocci, presidente dell’associazione di volontariato Migranti e Banche e i participanti del corso di alfabetizzazione finanziaria

I volontari dell’associazione Migranti e Banche, che opera prevalentemente nel Lazio e in Abruzzo, credono che non ci può essere integrazione nel tessuto economico e sociale se la persona migrante non ottiene la “cittadinanza economica”, cioè se non riesce a usufruire dei servizi bancari e assicurativi.

La foto in apertura è di Deka Mohamed, per Agenzia LaPresse, e raffigura le case popolari di corso Dante a Torino.

Puntata numero 2 – continua, la prima puntata è questa.


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