La rilevazione Espad

Adolescenti: meno droghe, più sigarette elettroniche, farmaci e gioco d’azzardo

Lo studio, coordinato dal Cnr, si basa sui dati raccolti nel 2024 in 37 Paesi europei su 113.882 studenti tra i 15 e i 16 anni. L'Italia rimane sopra la media europea per quanto riguarda la diffusione del consumo di alcol, comunque in calo, sotto la media per farmaci e sostanze, a eccezione della cannabis. Sorprende la facilità percepita nel procurarsi tranquillanti e sedativi senza prescrizione

di Nicla Panciera

Il tanto temuto consumo di sostanze è in calo tra gli adolescenti europei, ma la preoccupazione rimane alta per altri comportamenti a rischio che ne minacciano la salute e che sono in aumento in particolare tra le ragazze: sigarette elettroniche, abuso di farmaci e un’impennata del gaming e del gioco d’azzardo online. È la fotografia dello European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs Espad, studio coordinato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e pubblicato in collaborazione con l’Agenzia dell’Unione Europea sulle Droghe (Euda), basato sulla rilevazione del 2024 condotta in 37 paesi europei, tra cui 25 Stati membri dell’Ue, dove 113 882 studenti (di età compresa tra i 15 e i 16 anni) hanno risposto al questionario anonimo Espad. Questa edizione segna i 30 anni di monitoraggio dei comportamenti a rischio tra gli adolescenti europei.

I risultati Espad 2024 si riferiscono alla sperimentazione e alle percezioni degli studenti relativamente a una serie di sostanze, tra cui tabacco, alcol, sostanze psicoattive illecite, inalanti, prodotti farmaceutici e nuove sostanze psicoattive Nps. Sono inclusi inoltre l’uso dei social media, i videogiochi e il gioco d’azzardo.

Alcol in calo ma ancora diffuso

Focalizzando l’attenzione esclusivamente sui 32 Paesi inseriti nell’analisi dei trend, il consumo di alcol nell’arco della vita tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 16 anni è diminuito costantemente nell’arco di 30 anni, passando dall’88% nel 1995 al 74% nel 2024. Allargando il focus ai 37 paesi che hanno partecipato ad Espad nel 2024, quasi tre quarti degli studenti europei (73 %) hanno riferito di averlo provato almeno una volta nella vita, mentre quasi la metà (42 %) ha riferito di averne bevuto nell’ultimo mese. L’Italia, che si situa sopra la media europea per quanto riguarda la diffusione del consumo di alcol (80% nell’arco della vita e 42% negli ultimi 30 giorni) ma ha invece livelli inferiori di consumo a rischio (26 % “binge drinking”), ha osservato una significativa diminuzione di tutte queste tipologie di consumo, sia rispetto all’ultimo anno di rilevazione (2019) che nell’arco dei 30 anni di monitoraggio Espad.

Fumo scende, male le siga elettroniche

Il fumo di sigarette sta seguendo un’analoga tendenza alla diminuzione, anche a fronte delle politiche di controllo sul tabacco introdotte negli ultimi due decenni. La percentuale di studenti che hanno fumato almeno una volta nell’arco della vita è diminuita di oltre la metà, passando dal 68% nel 1995 al 32% nel 2024. I dati provenienti da 32 paesi che hanno raccolto l’informazione sia per il 2019 che per il 2024 mostrano che l’uso corrente (negli ultimi 30 giorni) è aumentato dal 14% al 22% (l’utilizzo almeno una volta nella vita è aumentato dal 41% nel 2019 al 43% nel 2024). In 30 paesi, le ragazze (46%) riferiscono l’uso nella vita in quota maggiore rispetto ai ragazzi (41%). Anche in questo caso l’Italia segue il trend europeo: mentre la prevalenza di chi ha provato la sigaretta elettronica almeno una volta rimane stabile (44 %), aumentano gli studenti che riferiscono di averla usata nel corso dell’ultimo mese (dal 13 % del 2019 al 22 % del 2024).

Sostanze: consumo in diminuzione

I dati mostrano un calo costante del consumo di sostanze illecite, la più comune delle quali è la cannabis, con una prevalenza di consumo nel corso della vita che è scesa dal 19% nel 2015 al 14% nel 2024. Anche se l’Italia, con il 18 %, si situa sopra la media europea, registra una diminuzione significativa rispetto alle ultime rilevazioni, corrispondente a quasi 10 punti percentuali (27 % sia nel 2015 che nel 2019, anni in cui sono state osservate le prevalenze più alte degli ultimi 30 anni). La cannabis è ancora la sostanza illecita più comune, sebbene il consumo nell’arco della vita sia sceso al 12% da un picco del 18% nel 2003 (11% nel 1995). Pur essendo uno dei paesi con la prevalenza più alta, osserva un dimezzamento dei consumi rispetto al 2019. Nel nostro Paese, inoltre, il 5,2% degli studenti risulta avere un profilo di consumo di cannabis a rischio di sviluppare dipendenza

In media, circa il 3% degli studenti sedicenni europei ha riferito di aver fatto uso di nuove sostanze psicoattive Nps nell’arco della propria vita (3,4 % nel 2019), che significa un livello di consumo più elevato rispetto ad amfetamina (1,8 %), MDMA (2,1 %), cocaina (2,3 %) e LSD/allucinogeni (1,8 %) presi singolarmente. Il dato italiano è nella media per quanto riguarda le Nps (3,2%) e le amfetamine (1,5 %), mentre sotto la media per quanto riguarda cocaina (1,7%) LSD/allucinogeni (1,8 %) e Mdma (1,3 %).

Tranquillanti e sedativi

L’uso di farmaci senza prescrizione medica è una preoccupazione crescente. L’uso non medico di prodotti farmaceutici soggetti a prescrizione medica nell’arco della vita si attesta attualmente al 14% e si registrano tassi più elevati fra le ragazze (16% rispetto all’11% dei ragazzi). Tranquillanti e sedativi sono i farmaci utilizzati con maggiore frequenza (8,5 %), seguiti da antidolorifici (6,9 %) e farmaci per attenzione e iperattività (3,4 %). La facilità percepita nel procurarsi queste sostanze (1 studente su 5 afferma che i tranquillanti sono di facile accesso) sottolinea la necessità di una prevenzione e di un monitoraggio mirati dell’uso improprio dei farmaci senza prescrizione medica tra gli adolescenti. Il dato italiano conferma un quadro di consumi diffusi seppur sotto la media europea per tranquillanti e sedativi (prevalenza pari a 6,3%) e antidolorifici (2,9%) e un dato sopra la media per il consumo di farmaci per l’attenzione e l’iperattività (5,4%).

Gioco d’azzardo online

Mentre complessivamente i tassi di gioco d’azzardo sono rimasti relativamente stabili dal 2015, l’Italia è tra i pochi Paesi europei dove si è osservato un costante aumento, passando dal 28 % nel 2015, al 32 % nel 2019, per raggiungere quasi la metà (45 %) della popolazione studentesca sedicenne nel 2024. La crescita è particolarmente marcata tra le ragazze: in questo caso, a livello europeo il gioco d’azzardo online è triplicato passando dal 3% nel 2019 al 9 % nel 2024, mentre in Italia è raddoppiato (dal 3% nel 2019 al 6.2% nel 2024). Considerando il gioco d’azzardo totale, in Europa i ragazzi rimangono in generale più attivi (29% contro il 16% per le ragazze), mentre hanno il doppio delle probabilità di giocare d’azzardo online (20% contro l’8,7%). L’Italia non fa eccezione, con più della metà degli studenti maschi (54% contro il 35% delle studentesse) che riferisce di aver giocato d’azzardo nel corso dell’ultimo anno, mentre il 18% ha giocato online (contro il 6,2% delle studentesse). La percentuale di studenti giocatori con comportamento potenzialmente dannoso è passata dal 3.9 % del 2019 al 6.6 % del 2024, ma distinguendo per genere si osserva una diminuzione tra le giocatrici (dall’1.6 % del 2019 allo 0.9 % del 2024). Queste tendenze evidenziano l’urgente necessità di un monitoraggio continuo e di azioni di prevenzione mirate.

Gaming

Negli ultimi due decenni l’uso di videogiochi è diventato sempre più diffuso, in gran parte grazie alla popolarità di smartphone e tablet. . I nuovi risultati mostrano un aumento significativo dell’uso di videogiochi, con l’80% degli studenti che nel 2024 ha riferito di giocare (in aumento rispetto al 47% del 2015). Per quanto riguarda l’uso dei social media, quasi la metà degli studenti (47 %) risulta avere un uso problematico (38 % nel 2015). Le ragazze hanno livelli più elevati di uso problematico dei social media in tutti i paesi.

Salute mentale

Nel complesso, il 59% degli studenti europei è risultato avere un buon livello di benessere mentale (un punteggio superiore a 50 su 100), con una prevalenza tra i ragazzi (70%) costantemente più elevata rispetto a quella tra le ragazze (49%) in tutti i paesi. L’Europa settentrionale ha i livelli più elevati di benessere autodichiarato, mentre l’Ucraina ha mostrato i più bassi (43%), potenzialmente derivanti dell’impatto del conflitto sulla salute mentale dei giovani e sull’accesso ai servizi di assistenza.

Foto di Roberto Sorin su Unsplash

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