Anteprima magazine

Adolescenti, quello che non vediamo

Sono poco più di 5 milioni, un milione in meno rispetto a vent'anni fa. Un tempo li raccontavamo come ribelli da domare, oggi come cristalleria da proteggere. Uno sguardo non solo parziale, ma anche sbagliato perché rischia di spegnere il loro fuoco: tant'è che già uno su tre dice di aver paura del futuro. Ma gli adolescenti sono tanto altro: bellezza, ricchezza, potenziale. Il nuovo numero di VITA ve li racconta, facendo piazza pulita di tante etichette

di Sara De Carli

Non ci vedono, prima ancora che non ci capiscono: gli adolescenti l’hanno sempre detto, nel raccontare il loro rapporto con gli adulti e lo dicono ancora. Anzi, è la prima cosa che lamentano. È difficile vedere: un po’ perché mettiamo quasi sempre le solite lenti – quelle della patologizzazione, della criminalizzazione o dell’aiuto salvifico che noi adulti dovremmo dare a una generazione fragile – un po’ perché gli adolescenti per definizione sono fatti di potenziale: comunque li guardi, un pezzo sfugge.

Sicuramente però oggi è urgente fare un sforzo per andare oltre un racconto che parla di loro e non fa mai parlare loro e che resta circoscritto alle categorie dell’ansia, del malessere psicologico, della fragilità, dell’aggressività, delle risse e delle lame, dell’incapacità di. Sguardi non solo parziali, ma sbagliati e pericolosi perché rischiano di spegnere il fuoco che gli adolescenti sono. E come diceva lo scrittore francese George Bernanos, «è la febbre della gioventù che mantiene il resto del mondo alla temperatura normale. Quando la gioventù si raffredda, il resto del mondo batte i denti».

Adolescenti, quello che non vediamo, il nuovo numero di VITA, spariglia le carte del racconto. Sposta lo sguardo e fa una scelta di campo, per affermare che gli adolescenti sono un caleidoscopio con mille sfaccettature, conn luci e ombre, ma sono prima di tutto una grande bellezza. Lo esprime bene l’esplosione di colori nell’illustrazione di copertina di Laura Bonanno e lo zoom su un dettaglio, le scarpre, che ci ricorda la loro fame di strada e l’impossibilità di rinchiuderli nella gabbia di un’etichetta.

Sette temi, per sette confronti

Dal corpo all’amicizia, dalla rabbia alle relazioni, sette esperti ragionano su sette parole chiave e smontano ciò che pensiamo di sapere sui teenager di oggi, così diversi da quelli che noi siamo stati.

Nel primo capitolo Matteo Lancini, psicologo e presidente del Minotauro; Alessandro Albizzati, direttore della neuropsichiatria infantile dei Santi Paolo e Carlo di Milano; Lidia Salerno, presidente del Tribunale per i minorenni di Roma; Davide Fant, pedagogista e formatore; Emanuela Confalonieri, professoressa di psicologia dell’adolescenza all’Università Cattolica di Milano; Stefano Laffi, sociologo e fondatore di Codici e Serena Mazzini, social media strategist squadernano nuove prospettive, cogliendo quei segnali che sono già chiari a chi con gli adolescenti ci sta ogni giorno.

Abbiamo poi fatto leggere le sette interviste a sette adolescenti: le reazioni di Giulia Cucinella, Emmanuela Trapasso, Khadim Diagne, Phin De Benedictis, Chiara Marino, Sofia Bagnoli e Antonio Ermacora così ci fanno scoprire così quei mondi che – tra i 5 milioni di 11-19enni che vivono in Italia, ben un milione in meno di vent’anni fa – già ci sono ma che non abbiamo visto arrivare. 

Mondi in cui fanno entrare anche Alice Urciuolo, scrittrice e sceneggiatrice, che con la serie Netflix Skam Italia ha portato sullo schermo la vita che si svolge dentro le aule di un liceo; Maurizia Bandelli, storica traduttrice di Sally Rooney; Enrica Tesio, blogger e scrittrice, nonché i testi di Anna Pepe, Kid Yugi e Tony Boy, in cui si legge una grandissima voglia di rivalsa. 

Qui gli adolescenti sono protagionisti

Il capitolo 2 è un viaggio nei luoghi in cui gli adolescenti sono protagonisti. Quindici esperienze in cui i ragazzi e le ragazze hanno davvero la possibilità di agire, decidere, sbagliare e crescere: dal Porto delle Storie di Campi Bisenzio al progetto itinerante Ri-Costituente, dai Cantieri dei Pirati alla Scuola Penny Wirton. Quando si crede in loro, gli adolescenti ci sorprendono: prova ne siano i 322 “Alfieri della Repubblica” che dal 2010 ad oggi i Presidenti della Repubblica hanno nominato come “modello di buon cittadino”. Noi ne raccontiamo tre: Camilla Fanelli, 21 anni, che da tre anni allena a pallavolo i detenuti del carcere di Monza; Francesco Pratesi, 18 anni, che ha messo la sua passione per l’informatica a disposizione della Croce Rossa; Chiara Runfolo, 17 anni, che al Cep di Palermo si dedica ai bambini del quartiere. 

Politiche, cosa c’è e cosa manca

Il capitolo 3, infine, mette sotto la lente dieci politiche che riguardano gli adolescenti, dalla Child Guarantee al miliardo e mezzo del Pnrr per il contrasto della dispersione scolastica, dai sessanta nuovi centri di aggregazione in arrivo con DesTEENazione alle grandi sfide del digitale. Ne parliamo con Arianna Saulini; portavoce del Gruppo Crc; Renato Sampogna, dirigente della divisione IV-Programmazione sociale del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini; Luca Dal Poggetto, analista di Openpolis; Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi; Giusy D’Alconzo, Child Rights Policy Leader di Save the Children; Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro; Luciano Monti, condirettore scientifico della Fondazione Ries; Antonella Costantino, past president della Sinpia.

Via il tetto sul 5 per mille

Veniamo ora alle altre sezioni del magazine. L’editoriale di Stefano Arduini, direttore di Vita, è dedicato al 5 per mille e all’impellente necessità che il Governo faccia qualcosa per mantenere il patto con i cittadini, eliminando il tetto e garantendo che tutto il 5 per mille dell’Irpef che i cittadini danno a realtà scelte da loro per realizzare finalità civiche e sociali arrivi a destinazione. In Societas, fra i tanti spunti (vedi l’indici qui sotto), Salvatore Garzillo nella sua rubrica “Chi è successo” ci fa scoprire la storia di Barbara Racca, «la mamma con il sole in testa».

La classifica della serie A della responsabilità sociale

Nella sezione Communitas, Anna Spena firma un reportage dal valico di Rafah, dov’è stata nelle scorse settimane con la delegazione “Gaza oltre il confine” promossa da Aoi, Aci e Assopace Palestina. Sergio Gatti ci porta a Londra, per offrirci uno sguardo diverso sull’Anno internazionale delle cooperative, mentre con Stefano Granata entriamo in carcere per ribadire l’importanza del lavoro come generatore di sicurezza, non solo di inclusione. Il changemaker del mese di giugno è Rachele Furfaro, “maestra senza cattedra” ai Quartieri Spagnoli di Napoli.

Nicla Panciera, poi, firma un’inchiesta per scoprire quale ruolo può avere il Terzo settore nella riforma della disabilità voluta dalla ministra Alessandra Locatelli e quanto è disposto esso stesso a ripensarsi e mettersi in gioco. C’è già un’altra novità: sei pagine a marchio “Produrre Bene”, curate da Giampaolo Cerri, che portano sul cartaceo – con maggior profondità – i temi e le spigolature della newsletter del lunedì. Questo mese, trovate la classifica della serie A di calcio secondo il parametro della sostenibilità e della responsabilità sociale (ci ha lavorato Nicola Varcasia) e un’intervista a Aldo Soldi, che anticipa i suoi primi passi da neopresidente di Banca Etica . Perché abbonarsi a VITA invece ve lo lo dice, l’abbonata del mese, Antonella Del Ben, che ci legge dal 2017.

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