Raccolta fondi

Al via la campagna #CoopforGaza

Per aiutare la popolazione nella Striscia, le Coop hanno aperto una sottoscrizione dal 29 luglio al 30 settembre. Il ricavato andrà a Medici senza frontiere per sostenere e potenziare le 11 strutture mediche in cui operano all'interno de martoriato territorio. Tutte le info per donare

di Nicola Varcasia

Since 1 February, MSF teams started supporting people in North Gaza with mobile clinics to provide medical care. Services include general consultations, treatment of non communicable diseases, sexual and reproductive health consultations, dressings, health promotion and nutritio

Si chiama #CoopforGaza. È la campagna di raccolta fondi promossa dalle Coop in risposta all’appello di Medici senza frontiere (Msf). L’organizzazione medico-umanitaria ha bisogno di aiuti per continuare a soccorrere la popolazione. Le donazioni di soci e consumatori raccolte dal 29 luglio al 30 settembre 2025 si affiancheranno al primo stanziamento di 500mila euro già effettuato dall’e ‘Associazione nazionale cooperative di consumatori – Ancc-coop.

Il contesto

L’emergenza nella Striscia è sempre più drammatica e un intervento non è più procrastinabile. Per questo Coop ha raccolto la richiesta di Msf, con l’obiettivo prioritario di sostenere e potenziare l’attività svolta dall’organizzazione in 11 strutture mediche a Gaza, tra ospedali, ospedali da campo e centri di salute primaria, per supportare la popolazione.

Il ruolo di Msf

Msf è una delle poche organizzazioni umanitarie che ancora oggi continua a svolgere la sua attività nella Striscia, dove i circa 1.000 operatori e operatrici umanitari curano tutti coloro che ne hanno bisogno. Dall’inizio del conflitto l’associazione ha visitato oltre un milione di pazienti, operato 23mila persone e assistito 13mila parti. Tutto questo in una striscia di terra completamente devastata, dove la chiusura delle frontiere non permette l’ingresso degli aiuti umanitari, aumentando fame e disperazione tra la popolazione. E dove gli attacchi colpiscono anche gli stessi medici e operatori, rendendo sempre più difficile fornire cure.

Come donare

La campagna di raccolta fondi #CoopforGaza può già contare su uno stanziamento di 500mila euro che tutte le cooperative di consumatori hanno già messo a disposizione. Con l’apertura di un conto corrente dedicato su Banca Etica (IT77 B050 1802 8000 0002 0000 890) dal 29 luglio 2025 potranno confluire le donazioni dei soci e dei consumatori che vorranno dare il loro contributo. La chiusura prevista è per il prossimo 30 settembre.

I commenti

Nel lanciare la campagna, Coop auspica la fine della violenza incessante nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani dopo il brutale attacco del 7 ottobre: «Consideriamo questo atto come l’avvio di una campagna umanitaria che auspichiamo possa arrivare a coinvolgere, oltre al mondo Coop, anche altri operatori istituzionali e economici. Non risolveremo i problemi di una popolazione che ora si trova sotto le bombe, ma daremo così un contributo rapido e concreto alle persone in questo momento maggiormente colpite. Al tempo stesso rinnoviamo l’appello al Governo italiano affinché si adoperi con il massimo impegno a riaprire i corridoi umanitari e auspichiamo la fine delle ostilità e la liberazione degli ostaggi israeliani dopo il brutale attacco del 7 ottobre. Una pace giusta è il punto di arrivo da conquistare», dichiara Ernesto Dalle Rive, presidente dell’Associazione nazionale cooperative di consumatori – Ancc-coop.

Cure salvavita

«A nome di tutta Msf ringraziamo Coop per aver scelto di sostenere i nostri progetti a Gaza. Questa donazione si concretizzerà in medicinali, garze, attrezzature mediche e nel potenziamento di tutte le strutture mediche in cui operiamo. Mentre assistiamo allo smantellamento sistematico del sistema sanitario nella Striscia, con continui attacchi alle strutture mediche ormai in gran parte distrutte o non più funzionanti, queste risorse sono più essenziali che mai per continuare a garantire cure salvavita a chi ne ha un disperato bisogno», dichiara Stefano di Carlo, direttore generale di Msf.

Foto in apertura, medici di Msf al lavoro in una clinica mobile nel nord di Gaza, credit MSF

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