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Cooperazione & Relazioni internazionali

Allarme fentanil

L'oppioide sintetico cento volte più potente della morfina sta uccidendo 10mila statunitensi al mese ed è diventato la prima causa di morte negli Usa delle persone tra i 18 e i 49 anni. Ora sta arrivando in Europa, mescolato dai chimici dei narcos a marijuana e cocaina per causare assuefazione immediata a clienti quasi sempre inconsapevoli. Bastano due milligrammi per una dose letale e c'è un altro rischio, ovvero che sostituisca l'eroina

di Paolo Manzo

"Vedi qualcuno in overdose o ne stai avendo una? Chiama il 911 (il nostro 118 negli Stati Uniti, ndr) e salva una vita”. Ogni 50 metri un cartello con questa frase vi si presenta davanti nelle vie di New York, Manhattan compresa, a dimostrazione come il “sogno americano” per un’intera generazione di statunitensi si sia trasformato in un incubo. La causa? Gli oppioidi sintetici, soprattutto il fentanil che è cinquanta volte più potente dell’eroina e che solo nel 2022 ha spezzato 100mila vite, una media di quasi 10mila al mese da inizio 2023.

I media USA ne hanno scritto ma poca informazione è stata fatta sul vero problema alla base di questa strage: l’uso inconsapevole. Succede infatti che gli spacciatori ormai da tempo mescolano a quella che poi vendono come marijuana, cocaina o eroina, circa un milligrammo di fentanil, per creare una dipendenza potente e immediata cui si unisce il rischio di overdose se, per errore, il chimico (in gergo “il cuoco”) sbaglia la dose e di milligrammi ne inserisce di più. Ne bastano 2 per morire. L’ultimo a perdere la vita in questo modo è stato l'attore 54enne Adam Rich, per overdose accidentale di fentanil. Il nome forse non vi dirà nulla ma era lui il piccolo, biondo e bravissimo Nicholas, il figlio più giovane de "La famiglia Bradford”, una serie televisiva che fece furore in Italia tra fine anni 70 e inizio anni 80. Rich/Nicholas era tossicodipendente da oltre 30 anni ma ad ucciderlo è stata un’overdose da fentanil.

Il boom negli Stati Uniti risale ad una decina di anni fa grazie alla grande facilità con cui i medici somministravano pesanti antidolorifici anche per curare dolori lievi, in primis l'OxyContin, prodotto dalla Farmaceutica Purdue dal 1995. Originalmente destinato al pubblico dei malati oncologici terminali, una aggressiva campagna di marketing lo estese anche ai pazienti con dolori cronici. Peccato però che tra gli effetti collaterali di OxyContin ed altri farmaci contenenti fentanil ci fosse anche l’assuefazione. Il risultato fu una dipendenza senza precedenti della quale i criminali hanno approfittato per ovvi motivi. Rispetto a marijuana, cocaina ed eroina, il fentanil è infatti molto più economico da produrre, non richiede appezzamenti di terra, né necessita di molta manodopera, ma solo di precursori chimici disponibili soprattutto sul mercato cinese e indiano, e di un “cuoco” per miscelarli. Inoltre, è facilmente trasportabile ma, soprattutto, dà margini di lucro enormi.

Per avere un’idea di come questo oppiaceo sintetico stia rivoluzionando la logistica del crimine basti pensare che da un kg di precursori che costa circa 12 mila euro si possono tirare fuori mezzo milione di pasticche per un lucro criminale di 15 milioni di euro. Un mark up che non ha nessuna catena di produzione di nessuna altra droga oggi nota al mondo e che spiega il suo boom. Per la cronaca, nel 2021 la Purdue è stata condannata a pagare 4,5 miliardi di dollari ai familiari delle vittime per aver contribuito a causare la peggiore crisi di salute pubblica della storia degli Stati Uniti ma il crimine transnazionale è in festa, a cominciare dai narcos messicani. I primi a subodorare il business facendo leva su un mercato già assuefatto come quello del fentanil per uso medico negli Usa sono stati infatti i cartelli di Sinaloa e di Jalisco Nueva Generación. Risultato: una generazione di zombie le cui overdosi sono il più delle volte mortali, oltre ad un costo sociale e sanitario immenso.

Ora il rischio è in Europa, dove il fentanyl ancora non è entrato in modo massiccio, ma quando inonderà i mercati del vecchio continente potrebbe non solo sostituire l’eroina in quanto oppioide sintetico ma venire legato, come già accade negli Stati Uniti, a cocaina e marijuana con effetti devastanti. Ad agosto dello scorso anno in Francia, nel dipartimento di Landes, sono state sequestrate dalla polizia 20 mila pasticche di fentanil, appena 8,5 kg ma in grado di uccidere oltre 8 milioni di transalpini. Già perché a differenza di droghe sintetiche come l’ectasy, il fentanil può causare la morte immediata se, per errore o volontà del trafficante, il dosaggio supera il milligrammo. Del resto esperti USA di narcotraffico come Bruce Bagley, poi caduto in disgrazia per questioni di riciclaggio, lo avevano predetto già tre anni fa: “il fentanil arriverà in Europa, è solo una questione di tempo”. Secondo l’European Drug Report del 2022 “sebbene l’eroina resti l’oppiaceo illecito più consumato in Europa vi è una crescente preoccupazione per il ruolo svolto dagli oppiacei sintetici come il fentanil", che se si diffondesse come negli Stati Uniti (dove oggi uccide più degli incidenti d’auto, dei suicidi o delle sparatorie ed è la principale causa di morte di americani tra i 18 e i 49 anni) potrebbe causare oltre 200mila morti per overdose l'anno.

Anche in Brasile, dove il fentanil è entrato di recente, soprattutto a San Paolo, c’è molta preoccupazione. "La legalizzazione della marijuana o persino della cocaina poco potrà fare per bloccare la curiosità del consumatore. Gli Stati Uniti dovrebbero servire da lezione: laddove la marijuana è legale negli USA, infatti, è dove il mercato del fentanil è più aumentato”, ammonisce Matheus Cheibub, psichiatra che gestisce il Programma di recupero tossicodipendenze del comune di San Paolo. "L'ultimo World Drug Report dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, l’UNODC, denuncia oltre all'aumento record della produzione globale di cocaina, anche l’espansione delle droghe sintetiche in nuovi mercati e le crescenti lacune nella disponibilità di cure per i tossicodipendenti”. E chiude, aggiungendo un ultimo dato: “qui in Brasile le droghe sintetiche sono in crescita soprattutto tra i giovani e gli studenti universitari e, purtroppo, sono associate a un’elevata mortalità in questa fascia di popolazione”.

Foto Credit: Stefano Arduini


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