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Sostegno economico

Assegno d’inclusione, sono già oltre 180mila le domande respinte dall’Inps

Alleanza contro la povertà commenta i primi dati ufficiali forniti dall’Inps sull’accesso alla misura da parte dei nuclei familiari in situazione di grave disagio. Chiesto un incontro urgente alla ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone

di Redazione

Palazzo Inps

Sono oltre 180mila le domande relative all’Assegno d’inclusione che sinora sono state respinte. Così troppi poveri stanno rimanendo privi di un sostegno economico. Lo denuncia Alleanza contro la povertà nel commentare i primi dati ufficiali forniti dall’Inps sull’accesso all’Assegno d’inclusione.

«È basso il numero delle domande accolte, rispetto alle aspettative e soprattutto rispetto al fabbisogno: risultano accolte 480mila domande, a fronte di una potenziale platea attesa dal Governo di circa 737mila nuclei beneficiari», si legge in una nota dell’associazione. «Le domande pervenute a gennaio (con Patto di attivazione digitale sottoscritto) in totale sono state 779.302. Suscita in noi forti preoccupazioni e perplessità la grave sproporzione tra il numero di nuclei familiari in condizione di povertà assoluta in Italia (secondo i dati Istat, nel 2022 erano poco meno di 2,2 milioni, pari a circa l’8,3% del totale) e il numero di quanti presentano i requisiti necessari ad accedere alle nuove misure. Misure che portano ad essere più che dimezzato il numero delle famiglie beneficiarie del sostegno, rispetto a quelle che fino a un anno fa ricevevano il Reddito di cittadinanza. Così come ci preoccupa il numero delle domande respinte: ad oggi, sono 182.350. Una domanda respinta significa un “no” alla richiesta di aiuto di un nucleo familiare in difficoltà, a cui in questo momento viene negato il principale supporto possibile, se si esclude il Sostegno per la formazione e il lavoro, riservato agli “occupabili”, sempre in presenza di determinate condizioni e per un periodo limitato».

Antonio Russo, portavoce di Alleanza contro la povertà

«Circola in queste ore la notizia, non ufficiale, che il Ministero intenda rimettere mano agli stringenti requisiti di accesso alla misura», prosegue la nota. «Alleanza contro la povertà rinnova la sua disponibilità a collaborare, con la competenza, l’esperienza e le analisi puntuali svolte dai tecnici del suo comitato scientifico, che trovano una sintesi nelle proposte elaborate insieme al Comitato esecutivo e alle 35 organizzazioni che la compongono».

«Nel Position paper presentato lo scorso settembre abbiamo già indicato alcuni miglioramenti e correttivi, che potrebbero rendere la misura più equa e allargare la platea dei beneficiari: un obiettivo che, a partire dalla necessità di garantire uno strumento di carattere universale di contrasto della povertà, che riteniamo non più rinviabile», dichiara il portavoce di Alleanza contro la povertà, Antonio Russo. «Abbiamo quindi chiesto alla ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, un incontro, per presentare nello specifico le nostre proposte e definire possibili soluzioni, nell’interesse del Paese. Non è pensabile che una platea così ampia di persone in condizioni di povertà possa rimanere senza supporti e senza risposte. Siamo di fronte a un’emergenza, che dobbiamo affrontare con determinazione e in uno spirito di collaborazione e condivisione».


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