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#BilanciSociali

Bambini e adolescenti, cresce la sofferenza mentale

Lo dice Ernesto Caffo, presidente e fondatore di Telefono Azzurro, presentando la rendicontazione sociale 2022. Il punto su vecchie e nuove emergenze

di Alessio Nisi

Telefono Azzurro
Priscilla Du Preez per Unsplash

La salute mentale dei ragazzi, il digitale con le sue trappole (sexting, cyberbullismo, adescamenti online e non solo), gli abusi e la loro diffusione virale in rete e poi il bullismo: nuove e vecchie emergenze che coinvolgono ragazzi e bambini. Le ha messe una accanto all’altra Ernesto Caffo, neuropsichiatra infantile, professore nell’ateneo di Modena Reggio, fondatore e oggi presidente di Telefono Azzurro, realtà nata nel 1987, la prima dedicata alla difesa dei più piccoli. Lo ha fatto durante la presentazione del bilancio sociale 2022, il numero 35 della rete nata da una sua intuizione. Un’occasione preziosa per fare un punto: «Anni molto complessi, che ci portano a riflettere sul futuro» ragiona Caffo, mentre passa sullo sfondo un video dell’associazione. Fra le immagini un numero, ogni giorno, da 35 anni, sono 10 le richieste di aiuto che arrivano al 114 Emergenza Infanzia (servizio gestito senza soluzione di continuità da Telefono Azzurro dal 2003, che ha gestito oltre 28mila casi di emergenza).

Disagio mentale in aumento

Caffo ha ricordato come Telefono azzurro «in questi anni è cresciuto molto», in termini di autorevolezza come interlocutore. Un’autonomia che si è tradotta soprattutto nella possibilità di scelte indipendenti «partendo dalla concretezza dei bambini che ogni giorno e ogni ora chiamano Telefono Azzurro». Sono tre i principali canali di ascolto. Il primo è il servizio di ascolto e consulenza, attraverso la linea telefonica 19696. «Abbiamo visto aumentare», sottolinea Caffo, «le richieste di aiuto legate al disagio e alla sofferenza mentale. Il tema è diventato cruciale per noi». Per il fondatore di Telefono Azzurro è necessario «intervenire precocemente su questo ambito perché, anche in questo caso, una linea di ascolto funziona se c’è una rete di servizi che sia in grado di prendere in carico questi problemi».

Telefono Azzurro
Ernesto Caffo, fondatore e presidente di Telefono Azzurro

Estesa area di violenza

La seconda linea di ascolto è il 114 Emergenza Infanzia, servizio multicanale accessibile da parte di chi voglia segnalare situazioni di emergenza, rischio o pregiudizio riguardanti l’infanzia e l’adolescenza. «Questa linea si è trasformata sempre di più in una linea di intervento di rete, che affronta la tematica di un disagio sia di violenza domestica sia di violenze che avvengono al di fuori del mondo familiare, nella scuola, nelle comunità di vario tipo. Questo – aggiunge – dà il senso che su questo versante c’è da fare moltissimo e che l’area della violenza sessuale sui bambini ha dimensioni significative ed è di grande preoccupazione per tutti noi». Preoccupazione perché «molte volte le vittime non chiedono aiuto», ragione per la quale, «abbiamo cercato di stimolare la creazione di strutture di punti di ascolto». Nel dettaglio, Caffo mette in evidenza la crescita «della violenza tra coetanei, anche quella di tipo sessuale».

Il bullismo e gli strumenti della ricerca

In attesa delle legge che dovrebbe arrivare a breve al vaglio dei due rami del Parlamento, il bullismo necessita di «strumenti nuovi di intervento ed è importante è mettere in gioco conoscenze, ricerche, e risposte sempre più adeguate a questi fenomeni. In questo ambito l’Università gioca un ruolo centrale in termini di formazione dei giovani», soprattutto nella creazione di nuovi saperi.

Il digitale e i nuovi canali di ascolto

Per Caffo «il digitale rappresenta per una sfida iniziata tanti anni fa, quando ci rendemmo conto che le linee telefoniche non erano più sufficienti ad ascoltare il bisogno di bambini. A quel punto», ricorda, «abbiamo cercato di spostare le nostre attività sulle chat, su WhatsApp, sui canali social, nel gaming». Una ricerca che non si ferma. «Ogni giorno cerchiamo di trovare meccanismi nuovi di ascolto dei ragazzi». Le richieste di aiuto che arrivano oggi sul tema del digitale «sono sempre più importanti e dobbiamo sicuramente trovare delle risposte ancora più adeguate e funzionali, collaborando anche con la polizia postale».
Ma il digitale cresce e cresce velocemente. Secondo il fondatore di Telefono Azzurro, «adulti insegnanti e genitori sono impreparati a cambiamenti così veloci, quindi», dice, «su questo dobbiamo sicuramente investire di più guardando alle reti internazionali e alle linee guida che stanno emergendo a livello del Parlamento Europeo». La strategia? «La rete viene normata dopo. Dobbiamo», spiega sempre Caffo, «invece anticipare i tempi della rete per evitare che molti bambini vengano travolti da questa esperienza».

L’adolescenza e la carenza dei servizi

Un’area nella quale Telefono Azzurro si impegna a concentrarsi nei prossimi mesi è l’adolescenza, «uno dei temi più complessi, con una grande carenza di servizi e di risposte ai bisogni dei ragazzi. Riteniamo anche tutta una serie di problemi di devianza e di disagio va assolutamente affrontata oggi».


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