Comitato editoriale Fondazione Cesvi

Almas, un podcast sulle anime della Colombia in cerca di giustizia e libertà

Una serie di testimonianze sulle violenze perpetrate in Colombia su uomini e donne, compresi tantissimi sfollati venezuelani in condizioni di povertà multidimensionale. Un progetto curato per Cesvi dal giornalista Valerio Nicolosi con il sostegno della cooperazione Italiana

di Redazione

Fondazione Cesvi torna a raccontare l’umanità che resiste in un nuovo progetto audio. Dopo il successo di “Borena: la terra senza pioggia”, vincitore del premio dell’anno agli Italian Podcast Award 2025, ora è la volta di “Almas – Le anime della Colombia”, realizzato dal giornalista Valerio Nicolosi con il sostegno della Cooperazione Italiana. Composto da cinque episodi, il podcast prende il nome dall’omonimo progetto (il cui acronimo significa Azione per il lavoro, la migrazione e un’accoglienza sinergica in Colombia) portato avanti dall’organizzazione umanitaria in Colombia. Racconta il conflitto interno che si protrae da anni, e mostra le ferite ancora aperte del Paese, attraverso le voci di donne e uomini vittime di migrazioni forzate, violenza e marginalità. Ogni puntata fa immergere gli ascoltatori in luoghi remoti e dimenticati: quartieri ai margini e insediamenti isolati, dove emergono storie di perdita, coraggio, ma anche di rinascita.

«Almas vuol dire “anime” ed è il nome più adatto per il progetto di Cesvi che in Colombia sta sostenendo donne colombiane e venezuelane che affrontano un destino comune, fatto di marginalità sociale dovuta anche a violenza e a povertà», spiega l’autore. «Il conflitto in Colombia non si è mai arrestato, nonostante il tentativo di un processo di pace, e continua a seminare, milioni di desplazados (sfollati) in tutto il Paese. Come Ana, beneficiaria di Almas, grazie al quale può mantenere se stessa e i due figli attraverso un’attività artigianale di produzione di borse e zaini. Lei è la sintesi di tutto quello che può accadere qui a una donna: desplazada per due volte a causa del conflitto, abusata dall’ex compagno e padre del primo figlio, a sua volta arruolato forzatamente in una banda armata, e ragazza madre di altri due ragazzi».

Il podcast ricorda che da decenni, ogni giorno, in Colombia centinaia di persone sono costrette a lasciare casa e terra a causa del conflitto armato interno che, negli anni, ha cambiato forma ma non si è mai realmente arrestato: campesinos, leader comunitari e interi villaggi continuano ad abbandonare tutto pur di sottrarsi al reclutamento o alla morte, ma non tutti riescono a salvarsi. Attualmente sono oltre sette milioni gli sfollati interni colombiani che hanno bisogno di assistenza: l’88% affronta una situazione di vulnerabilità, oltre il 65% vive al di sotto della soglia di povertà e solo il 15% ha accesso ad un alloggio.

I cinque episodi di “Almas” conducono gli ascoltatori nei territori intorno a Barranquilla, terza città colombiana e snodo per i venezuelani in fuga dalla crisi. Nel quartiere di Villa Caracas, migliaia di famiglie vivono in condizioni estreme e in quello di Pinal del Rio un gruppo di donne racconta violenze di genere. Nel barrio Bendición de Dios, si vive accanto alle bande armate: tra sparizioni, incendi e paura quotidiana, molti trovano rifugio nella fede e in una speranza oltre la vita. A Nueva Venecia, villaggio su palafitte al centro di una laguna, si ricorda uno dei massacri più brutali del Paese, che ha visto i paramilitari di destra del Bloque Norte provocare una strage. Infine, a Santa Marta, nel Barrio Concha (che, segnato dalla povertà stratificata, accoglie sfollati interni e “colombiani di ritorno” rientrati dal Venezuela dopo la crisi) e Ciudad Equida, dove le vittime del conflitto hanno ricevuto un alloggio dallo Stato, recuperando la loro dignità ma con un passato che continua a pesare.

In queste aree così complesse, Fondazione Cesvi con il progetto Almas sostiene le migranti interne colombiane e contribuisce al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione venezuelana emigrata in Colombia, con specifica attenzione a donne e giovani nelle città di Santa Marta e Barranquilla. Si tratta di aree caratterizzate da una forte presenza di migranti, per via della loro posizione strategica sulla rotta migratoria venezuelana, e povertà, esclusione e mancanza di infrastrutture adeguate.

Il progetto, attraverso un modello sostenibile che connette attori pubblici, privati, società civile e comunità migranti, ha l’obiettivo di garantire l’inclusione socioeconomica delle donne venezuelane migranti e delle donne colombiane, migliorando i servizi locali che permettono l’accesso alla formazione e favorendo l’occupazione e l’imprenditorialità. Almas propone servizi di cura dei bambini, supporto psicosociale e accompagnamento legale, garantendo percorsi di orientamento e apprendimento, accesso a strumenti finanziari e di sviluppo imprenditoriale a oltre mille donne. Il progetto focalizza i propri interventi sulle donne migranti perché la Colombia, oltre ad essere il terzo Paese al mondo per numero di sfollati interni, è anche il terzo Paese per numero di rifugiati: accoglie quasi tre milioni di migranti venezuelani in fuga dalla forte crisi che ha condotto il Paese al collasso economico. Attualmente, quasi il 70% dei venezuelani versa in condizioni di povertà multidimensionale.

In Colombia la condizione dei migranti non è facile e le donne migranti venezuelane affrontano sfide complesse. Nonostante l’introduzione dell’Etpv (Estatuto temporal de protección para personas venezolanas), molte persone regolarizzate continuano a incontrare gravi difficoltà nell’accesso ai diritti necessari, come insicurezza alimentare, accesso limitato all’acqua potabile e sovraffollamento. La situazione è ancora più critica per i migranti non regolarizzati, resi estremamente vulnerabili a sfruttamento, abusi ed esclusione dai servizi essenziali e dal sistema economico formale. La vulnerabilità economica colpisce in modo particolare le donne migranti.

«In Colombia persistono le barriere nel mercato del lavoro, così discriminazione, carenza di percorsi formativi e stereotipi di genere riducono drasticamente opportunità di lavoro stabile e dignitoso, alimentando il ciclo di povertà», spiega Roberto Vignola, vicedirettore generale di Fondazione Cesvi. «Secondo gli ultimi studi, le donne migranti lavorano di più, guadagnando di meno e con condizioni lavorative di qualità inferiore rispetto a quella delle loro controparti colombiane: meno del 10% di loro è formalmente impiegata, e la maggior parte ha un lavoro precario che impedisce di godere di prerogative fondamentali come un’occupazione dignitosa, l’assistenza sanitaria e la formazione. Si tratta di una realtà inaccettabile e, per questo motivo, e ci impegniamo a individuare e promuovere soluzioni concrete per superarla».

Il podcast “Almas – Le anime della Colombia, post-prodotto da Rossella Pivanti per Baby Hurricane Podcast, è disponibile gratuitamente sulle principali piattaforme di ascolto, come Spotify, Apple Podcasts, Amazon Music e Spreaker.

Credit: foto di Fondazione Cesvi

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.