Cultura

Dal rally al genepy, ecco lo spirito di Didi

Faceva il navigatore in gare ad alto livello, poi la folgorazione per distillati e acqueviti. Dilva Dutto oggi produce liquori di pregio nella Valle Grana. Ecco la sua storia

di Roberto Formica

Valle Grana, provincia di Cuneo. Qui, per ironia di una bizzarra sorte toponomastica, nasce il formaggio più ricercato e caro d?Italia, il Castelmagno.
Ma qui, oltre alle ghiottonerie di una delle tante affascinanti vallate che partono da Cuneo e a un turismo estivo che si discosta dai ritmi ?vippaioli? di altre località di montagna, abbondano le storie che si potrebbero raccontare. Storie di paesi e di borgate, dei loro uomini e delle loro donne, della loro caparbietà e della loro ingegnosa operosità, della loro terra e dei prodotti che ne nascono.
Una storia come quella di Dilva ?Didi? Dutto, giovane e valente produttrice artigianale di distillati e dintorni. Conoscerla è come osservare un vulcano in piena attività, un uragano di creatività e di interessi difficile da incontrare in un?unica persona. Già, perché la strada di Didi segue inizialmente percorsi alternativi a quelli gastronomici, rallystici per l?esattezza. Comincia a correre nei rally di tutta Italia e di mezzo mondo, sale su macchine potenti al fianco di piloti vincenti e li conduce sul podio. Poche sarebbero le donne disposte a farlo, molti sarebbero i team pronti a firmare un contratto.
«Sono sempre stata attratta dalle auto, salirci per una gara mi è sembrata la conseguenza più naturale?Così è nata la mia ?professione? di navigatrice. Per divertimento e per passione».
Ma sulla mappa di Didi ben presto spunta un altro traguardo da raggiungere, quello di portare in bottiglia i profumi e i sapori della sua terra. La sfida è impegnativa ma, non ci vuole molto a capirlo, il personaggio in questione non è di quelli che si lasciano intimidire dagli ostacoli che si incontrano sulla strada. Sarà che conosce bene le carte per arrivare in fondo alle corse, di qualsiasi natura esse siano, sarà che qualche carta di queste nasconda un asso pigliatutto, sta di fatto che nell?estate di due anni fa nasce ?La Spiritosa?, distilleria artigianale per il registro delle imprese, sorgente (alcolica) di cose buone per i palati più fini.
La Valle Grana poi, tra le sue ricchezze, contempla la coltivazione biologica di piccoli frutti, quali lamponi, ciliegie, ribes e mirtilli. Perché allora nascondere i talenti di questa valle sotto terra? La risposta data da Didi si può evincere senza mezze misure dalla degustazione del suo eccellente liquore di lamponi, dalla soavità di quello di mirtilli, dall?inaspettato liquore di limoni (non temete, qui l?omologazione industriale dei sapori è e sarà sempre bandita) e dal classicissimo genepy. Ma la sorpresa firmata ?La Spiritosa? si chiama Arquebuse o, se preferite, ?Tanacetum Vulgaris?, una pianta dai fiori gialli che cresce sulle pendici di questa valle e finisce in bottiglia sotto forma di liquore. Piccole quantità prodotte e ?macerazione a freddo?, un metodo naturale che non fa violenza ai profumi e ai sapori delle materie prime, garantiscono gusto e tradizione. Un segnale in più della sopravvivenza di un artigianato alimentare che rimane contraddistinto da semplici concetti: valorizzazione del patrimonio territoriale (uomini, saperi, sapori) e rispetto della stagionalità dei prodotti. Una sola raccomandazione: girate la chiave, allacciate le cinture, accendete pure la radio, ma niente arquebuse.

Info: tel. 0171.612825

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