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Dazi, conflitti e caro energia: l’appello di Legacoop alla Ue
Si chiede un’azione che scongiuri le ricadute negative sull’economia continentale. Timori per l'export dei prodotti agroalimentari nei settori chiave del Made in Italy. «Welfare, non warfare» dice il presidente Simone Gamberini. Per lui «è tempo di agire con prontezza e lungimiranza per tutelare il nostro tessuto economico e sociale, oltreché la pace»
di Redazione

Legacoop lancia un appello urgente alle istituzioni europee affinché rafforzino il proprio ruolo nel contesto geopolitico globale e scongiurino il rischio di una guerra commerciale con gli Stati Uniti, i cui effetti già si fanno sentire. Le ripetute minacce di nuovi dazi sulle produzioni europee, in particolare su settori chiave del Made in Italy come vino, formaggi Dop, olio d’oliva e ortofrutta, potrebbero avere impatti pesanti su esportazioni, occupazione e crescita economica.
Ritorsioni commerciali da evitare
«Serve una soluzione diplomatica e negoziale», afferma il presidente di Legacoop, Simone Gamberini «che eviti ritorsioni commerciali dannose per tutti. La competizione globale deve basarsi su regole eque e rispetto reciproco, non su misure protezionistiche che generano solo incertezza e ulteriore instabilità. L’impatto dei dazi si somma a un quadro globale critico. L’ennesima guerra rincara l’energia, peggiorando le attese. Su congiuntura economica e previsioni incide un altro shock».
Il conflitto Israele-Iran aggrava lo scenario
«Lo scenario, già complesso, è aggravato dall’aumento del prezzo del petrolio a causa del conflitto Israele-Iran. Il sistema produttivo italiano ha tenuto all’inizio del secondo trimestre e gli indicatori sono migliorati per i servizi. Ma i dazi sull’export e l’incertezza stanno deteriorando la fiducia, brutto segnale per i consumi e gli investimenti. Positivo, invece, è il proseguire del taglio dei tassi nell’Eurozona» aggiunge il presidente.
«La svalutazione del dollaro raddoppia i dazi», osserva ancora Gamberini, «ma può agevolare i tagli ai tassi della Bce. Gli effetti dell’euro forte sul dollaro, nei fatti, si sommano a quelli dei dazi Usa sull’export dell’Eurozona. Oltre a ciò, altre valute che seguono il Dollaro potrebbero svalutarsi, allargando l’effetto negativo per il nostro export ad altri mercati. È ora sempre più opportuna una politica monetaria espansiva nell’eurozona per sostenere la nostra crescita, stimolando sia i consumi che gli investimenti».
Intervento pubblico debole sul welfare
«Tale scenario rende ancora più critica la debolezza dell’intervento pubblico in ambito sociale e sanitario, con il comparto socio-assistenziale sottofinanziato e a rischio di squilibri e dove un warfare rischia di sostituire le politiche di welfare», sottolinea ancora Gamberini. «Il sentiment economico tra le cooperative nel primo semestre 2025 è negativo, sebbene si preveda una crescita di fatturato nei settori sociale, sanitario e agroalimentare».
«Le cooperative non possono e non hanno mai delocalizzato e proprio per questo hanno bisogno di interventi tempestivi per evitare la perdita di quote di mercato e di posti di lavoro. È tempo di agire con prontezza e lungimiranza per salvaguardare il nostro tessuto economico e sociale, oltreché, soprattutto, la pace, fondamento di ogni sviluppo economico e civile», conclude Gamberini.
In apertura Photo by Annie Spratt on Unsplash
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