Guerre
Gaza, nasce in Italia una rete per aiutare i bambini con gravi disabilità
Insediato oggi il tavolo di lavoro presieduto dalla ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli: mette insieme il dipartimento della Protezione civile e alcune realtà di Terzo settore che potranno aiutare i bambini con disabilità e gravi patologie, nell’ambito della loro riabilitazione

Questa mattina a Roma si è insediato il tavolo di lavoro presieduto dalla ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, per aiutare e sostenere i bambini con disabilità e gravi patologie, provenienti in particolare dal territorio di Gaza, nell’ambito della loro riabilitazione. «L’obiettivo è creare una rete che possa prendere in carico i bambini con disabilità e garantire un percorso mirato di cura e riabilitazione», ha sottolineato la ministra. «Le due principali federazioni nazionali di associazioni che si occupano di persone con disabilità, Fish e Fand, hanno già dato la loro disponibilità. E anche altri enti lavoreranno insieme per offrire un supporto concreto ai bambini. La rete è destinata ad ampliarsi con il coinvolgimento dei territori e dei servizi che saranno attivati a seconda delle necessità. Abbiamo deciso di raccogliere la richiesta che ci è arrivata da alcuni enti, attivando un coordinamento tra i vari soggetti disponibili ad offrire a questi bimbi un percorso mirato e una speranza in più per il futuro».

Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie – Fish, pone l’accento su un provvedimento «di grande rilevanza per il rispetto dei diritti dell’Uomo, in uno scenario internazionale che ha tanti fronti aperti, su tutti Gaza e l’Ucraina. Questo tavolo ci consente di muoverci all’interno di un perimetro che non riguarda soltanto il nostro Paese. Al momento non abbiamo dati precisi, dunque non sappiamo di quante persone ci dovremo occupare. A riguardo, abbiamo sollecitato il dipartimento della Protezione civile per avere un quadro più dettagliato, che può esserci consegnato anche dall’esperienza che la Croce Rossa ha sviluppato nei territori coinvolti dai conflitti. Di certo sarà data priorità a bambini e bambine, ma senza per questo escludere i giovani adulti, cioè i ragazzi in età compresa tra i 16 e i 20 anni. Siamo nella fase dell’insediamento, sappiamo dove vogliamo andare ma dobbiamo capire quali strumenti mettere in campo. Per questo motivo ci siamo dati appuntamento a settembre, in modo da poter entrare maggiormente nel merito».

«L’apertura di questo tavolo è davvero molto importante», sottolinea Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, presente a Roma questa mattina. «Il problema di fondo è la tutela dei più vulnerabili, gli invisibili che hanno un destino annunciato. Nei conflitti armati c’è una guerra nella guerra, che è quella che affrontano le persone con disabilità. Non hanno solo il problema di doversi difendere in qualche modo dal nemico, ma si trovano all’improvviso senza strumenti: l’impossibilità della fuga, per esempio di chi sta su una carrozzina e non riesce ad accedere a un rifugio. Immaginate i bambini con disabilità complesse, gravi, comportamentali, oppure quelli che sono alimentati artificialmente. Per non parlare di tutta quella serie di farmaci, tra cui gli antiepilettici e gli antidepressivi, che sono i primi a venire meno. E se rimangono le attività per gli acuti, altre attività come la riabilitazione cessano immediatamente. Altro problema è come intervenire nelle evacuazioni e portare in salvo bambini e persone con disabilità: in questi casi occorre attivare una rete sociosanitaria perché loro hanno bisogno dei caregiver e del supporto dei loro familiari. Dunque, la situazione è molto complessa. È un tema che noi sentiamo tanto. La grande novità è che, al di là delle singole e sporadiche disponibilità di ciascuno, è stato attivato un tavolo tecnico. Un passo avanti importante, mi auguro che ci permetta di fare interventi mirati e strutturati e che possa essere replicato a livello internazionale».

Alla riunione di insediamento, oltre a Di Maolo, hanno partecipato anche Fabio Ciciliano, capo dipartimento della Protezione civile; Domenico Giani, presidente delle Misericordie d’Italia; Valerio Mogini, direttore della direzione sociosanitaria di Croce Rossa Italiana; Luisa Minoli, presidente dell’associazione “La nostra famiglia”; Cristina Vaudagna, advisor di Presidenza; Sandra Strazzer, responsabile dell’area sanitaria dipartimentale del polo Irccs di Bosisio Parini.
La foto in apertura di Gaza City è dell’archivio Emergency, da ufficio stampa
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