5 per mille, ma per davvero

Greta, una dei 18 milioni di contribuenti che firma per il 5 per mille: «Fondi necessari per i diritti sociali»

Questa intervista è ripresa del magazine di luglio-agosto intitolato "5 per mille, ma per davvero" che lancia la campagna di VITA e 62 fra le più importanti organizzazioni del Terzo settore per l'eliminazione del tetto di spesa che di fatto rende il 5 per mille, un 4,3 per mille

di Chiara Ludovisi

Greta ha 47 anni, è nata e cresciuta a Napoli ma vive a Torino da vent’anni insieme al marito. È una libera professionista nel campo della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

«Ho sempre voluto decidere a chi destinare i miei soldi attraverso l’8 per mille, quando esisteva soltanto quello. Da quando sono stati introdotti il 5 per mille e il 2 per mille, ho sempre firmato anche per quelli. Conosco molte esperienze nel volontariato, quindi mi capita spesso di cambiare l’associazione a cui lo destino. Cerco di mandare il mio aiuto là dove mi pare che ci sia più bisogno o dove so per certo che si fa un lavoro utile. In generale, preferisco le piccole associazioni, con cui ho contatti diretti», racconta.

«Credo sia un gesto fondamentale, perché permette di sostenere associazioni di volontariato che in Italia fanno tanto e ricevono pochi fondi»

Greta

Ultimamente così la scelta di Greta è andata a «Rete al femminile, un’associazione che si occupa di empowerment per l’imprenditoria delle donne». Un anno ha inserito il codice fiscale di un’associazione che si occupa di sostegno scolastico per i bambini malgasci: «Una realtà che abbiamo conosciuto personalmente, in occasione di un viaggio solidale in Madagascar». Anni fa ha optato «per il Sermig di Torino, con l’Arsenale della Pace. Un paio di volte l’ho dato a Greenpeace».

Le ragioni della sua firma? «Credo sia un gesto fondamentale, perché permette di sostenere associazioni di volontariato che in Italia fanno tanto e ricevono pochi fondi, sostituendo lo Stato in vari ambiti. È un gesto che non costa nulla, ma ha un grande impatto per chi cerca di contribuire alla tutela e alla crescita dei diritti sociali». Ridurlo a un 4,3 per mille sarebbe un vero peccato. Oltre che un tradimento della volontà di 18 milioni di contribuenti che decidono di sostenere il le realtà sociali del nostro Paese attraverso questo straordinario strumento di sussidiarietà fiscale.

Questo contenuto è tratto dal numero di VITA magazine “5 per mille, ma per davvero” è stato eccezionalmente reso disponibile a tutti e tutte, se apprezzate il nostro impegno, se volete supportarci e sostenere la campagna, abbonatevi a VITA.

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