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La nuova web serie

“I nuovi noi”: la vita prima e dopo il trapianto

Ecco una web serie in cinque puntate per raccontare il percorso del trapianto, on air dal 30 ottobre

di Nicla Panciera

Luca e Gabriella, lui trapiantato renale grazie alla donazione del fratello Alessio e lei trapiantata di fegato, si incontrano prima di un controllo e si raccontano. La loro esperienza, i dubbi e le paure, ma anche le possibilità e la grandezza di quel dono che ha regalato loro una nuova vita e l’impresa di tutta la grande rete trapiantologica sono narrate in una web serie cinematografica “I nuovi noi”, cinque puntate di dieci minuti ciascuna che ripercorrono cinque tappe che portano al trapianto e al dopo trapianto che rimane una fase cruciale e, si sa, il trapianto è un dono prezioso da non sprecare. La serie, promossa da Chiesi e presentata oggi in anteprima ai medici dei centri trapianti che potranno collegarsi da tutta Italia, andrà in uscita streaming ogni settimana sul canale ufficiale YouTube di Eroi Anonimi e sul sito eroianonimi.it a partire dal 30 ottobre.

Senza donazione non c’è trapianto

La serie, che ha visto al lavoro un team multidisciplinare di pazienti, medici, psicologi, esperti di comunicazione e video-maker, punta non solo a informare i pazienti in attesa di un organo, ma anche a sensibilizzare tutti i cittadini sull’importanza della donazione perché senza donazione non c’è trapianto. Il trapianto costituisce l’ultima terapia possibile per molti pazienti. E quelli in lista di attesa, oltre 8mila persone, sono più degli organi e dei tessuti a disposizione. L’italia è un paese generoso, ma ancora non basta.

I dati diffusi dal Centro nazionale trapianti (ve ne parlammo qui) evidenziano che nel 2022 per la prima volta, in Italia, le donazioni di organi hanno superato in un anno quota 1.800, raggiungendo il tasso nazionale di donazione per milione più alto in assoluto e collocando il nostro paese ai primi posti in Europa. Record per numero di trapianti, 3.887 in totale, il secondo miglior risultato di sempre, con tassi regionali in crescita quasi ovunque.  Aumentati, in particolare, i trapianti di fegato (1.474, +5,6%) mentre è rimasto stabile il numero di trapianti di rene (2.038, di cui 335 da donatore vivente).

Formalizzare il consenso

L’individuazione dell’organo da prelevare, il suo trasporto, la preparazione del paziente ricevente sono tutte procedure complesse, spesso tempo dipendenti, che richiedono una perfetta organizzazione. Anche per questo è importante dare in anticipo il proprio consenso. Che si può formalizzare in diversi modi: al distretto Asl di appartenenza, iscrivendosi all’associazione italiana donatori organi Aido, on-line e all’anagrafe comunale al momento del rinnovo della carta d’identità.

Non solo post-mortem

Ma la serie vuole sottolineare anche l’importanza di un altro dono: da decenni ormai, infatti, per alcuni organi il trapianto è possibile da donatore vivente. «Quando un paziente viene informato della necessità di essere sottoposto ad un trapianto di rene, le persone a lui care si propongono talvolta come donatori viventi. Questo è spesso un gesto naturale, che da un lato necessita di informazione e supporto, ma dall’altro anche di accettazione da parte del ricevente», dichiara Lucrezia Furian, della Chirurgia dei trapianti di rene e pancreas dell’Azienda ospedale – università di Padova. «Nella web serie credo i pazienti affetti da insufficienza renale cronica si possano immedesimare in quella fase delicata di accettazione del dono, che rende il trapianto da vivente un’esperienza sempre unica ed emozionante, che si trasforma in un legame ancor più solido e speciale tra donatore e ricevente».

Il trailer di “I nuovi noi”

Sapere per decidere liberamente e consapevolmente

La serie sottolinea anche l’importanza della relazione medico-paziente e della partecipazione consapevole del paziente alle raccomandazioni sulla terapia e sullo stile di vita nel post-trapianto, per godere appieno del dono ricevuto. «L’impiego di supporti informativi cartacei o, meglio ancora, piattaforme web o video – come nel progetto “I Nuovi Noi” – è una preziosa opportunità sia per i pazienti, sia per gli operatori. Anche in ragione della loro semplice fruibilità e possibilità di identificazione con i protagonisti, rappresentano un potente strumento di empowerment per i pazienti», spiega Alessandra Grossi, specialista in comunicazione sanitaria ed etica medica del dipartimento di Scienze umane e innovazione per il territorio e del Centro di ricerca in etica clinica dell’Università degli studi dell’Insubria di Varese. «I Nuovi Noi consente di apprendere gli aspetti più importanti del trapianto (compresa l’opzione del trapianto da donatore vivente), dando ai pazienti l’opportunità di individuare quelli che desiderano approfondire con il proprio medico, e contribuisce a migliorare la capacità di auto-gestione dei regimi post-trapianto. Ma il beneficio è anche per gli operatori: la web serie può essere un utile supporto al processo informativo e di educazione al trapianto e, pertanto, non solo non si sostituisce al dialogo tra medico e paziente ma, al contrario, nella sua capacità di stimolare la partecipazione attiva di quest’ultimo, è da intendersi come strumento per rafforzare la reciproca alleanza».

Parlare a un ampio pubblico

Il sito contiene molte informazioni per futuri donatori e per trapiantati, incluso un podcast “Eroi Anonimi”, che racconta storie di vita vere di chi ha scelto di essere donatore di una parte di sé e di chi era in attesa di ricevere quel dono così importante. «Questo progetto, che si affianca alle altre importanti iniziative realizzate da Chiesi Italia sui temi del trapianto e della donazione di organi, esprime la nostra volontà di dare un contributo concreto ai pazienti che affrontano un percorso complesso come quello del trapianto, sia dal punto di vista emotivo, sia della gestione quotidiana della nuova vita dopo il trapianto», commenta Raffaello Innocenti, Ceo e managing director di Chiesi Italia. «Il nostro obiettivo, attraverso la trasposizione cinematografica delle storie dei protagonisti, è di raggiungere più persone possibile e trasmettere un messaggio positivo di speranza».

Immagine tratta dal trailer della serie web “I nuovi noi”


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