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Il benessere dei ragazzi è la vera sfida del dopo pandemia

La Fondazione Patrizio Paoletti il 27 ottobre presenta alla Camera i dati di ricerca di studi realizzati nelle scuole sulle sfide e le risorse degli adolescenti dopo gli anni del Covid

di Alessio Nisi

Una linea di ricerca realizzata nelle scuole italiane sul benessere degli adolescenti che vuole accendere la luce sulle loro emozioni e relazioni messe alla prova negli anni della pandemia ed essere di supporto per intervenire e fornire agli insegnanti, ai ragazzi e ai genitori gli strumenti ritenuti più adatti per il benessere delle nuove generazioni. Con questa premessa la Fondazione Patrizio Paoletti presenterà il 27 ottobre a Montecitorio i dati di ricerca di studi realizzati nelle scuole italiane sulle sfide e le risorse positive degli adolescenti nel post-pandemia. Lo farà nel corso di Mai più soli. Focus adolescenza: sfide e risorse positive nel post-pandemia. Da una parte gli studi di ricerca condotti in collaborazione con l’Università di Padova che fotografano le problematiche che stanno mettendo a rischio il benessere degli adolescenti. Dall’altro i dati di ricerca sulle risorse degli adolescenti in tempi di pandemia e post-pandemia sulle quali è possibile investire a livello educativo per promuoverne il benessere psico-fisico. 

La pandemia e le emozioni negative 

Realizzati tra il 2022 e il 2023, su un campione di 2.137 studenti tra gli 11 e i 19 anni, i dati di ricerca evidenziano come il periodo pandemico sia stato per molti dei ragazzi come un detonatore per le emozioni negative. Nel 2022 su un campione di 861 ragazzi il 58% degli adolescenti che hanno partecipato allo studio hanno infatti sperimentato per la maggior parte del tempo di lockdown emozioni negative come noia, tristezza, paura. «Queste emozioni che non hanno trovato  l’adeguato riconoscimento, ascolto e orientamento », spiega Tania Di Giuseppe, direttrice del Dipartimento di Ricerca Psicopedagogica Fondazione Patrizio Paoletti, «giustificano una serie di consequenzialità negative, messe in luce anche dall’attuale emergenza sociale: l’isolamento, l’abbandono scolastico, il calo dell’autostima, la depressione, fino, in alcuni casi, al suicidio (la quarta causa di morte tra i ragazzi tra i 15 e i 28 anni)».

Gli interventi

Gli studi riportati nell’analisi illustrano anche che cosa è possibile fare concretamente a livello educativo per promuovere alcune capacità così importanti per il futuro degli adolescenti e per sostenerli nelle sfide attuali. L’analisi lo fa mettendo in evidenza le ricadute del programma “Prefigurare il Futuro”, un programma nato nel 2017 e realizzato dalla Fondazione nel 2022 e nel 2023 nelle scuole italiane con l’obiettivo di aumentare le capacità degli adolescenti di affrontare le difficoltà. I risultati della ricerca condotta in collaborazione con l’Università di Padova, delle analisi statistiche rivelano una crescita «significativa», successiva all’intervento, in molte capacità fondamentali per gli adolescenti, tra gli altri, la regolazione delle emozioni negative, l’auto-compassione con la percezione del senso di umanità comune, la consapevolezza e l’auto-determinazione. 

Risvegliare la progettualità 

Con al centro il benessere dei ragazzi, dei genitori e degli insegnanti,  “Prefigurare il Futuro” è il programma che è stato messo appunto per la comunità scolastica. Ideato  nel 2017 dalla Fondazione a seguito del terremoto in centro Italia nel 2016, precisa Di Giuseppe, «è nato per riattivare e potenziare quelle risorse mentali messe a dura prova da avversità e cambiamenti». Con l’obiettivo di promuovere il benessere mentale e psico-sociale degli alunni e della comunità scolastica, gli strumenti messi in campo, «si concretizzano in attività formative di 9-10 settimane ogni anno composte di lezioni online e in presenza (vi rientrano focus sul funzionamento del cervello, sulle tecniche di meditazione e gestione dello stress e su come trasformare le fragilità in forza e determinazione)». Interlocutori di queste lezioni sono gli insegnanti, i ragazzi e i loro genitori. «Mettiamo a disposizione materiali per intraprendere un percorso di rigenerazione sociale, di autoconsapevolezza e risveglio della progettualità», entra nel dettaglio Di Giuseppe.

Nelle scuole

A beneficiare dell’iniziativa sono già stati 3mila ragazzi, insegnanti e genitori, tra il 2022 e il 2023. «Con la presentazione a Montecitorio», aggiunge il presidente di Fondazione Patrizio Paoletti, Gianni Bernardi, «ribadiamo che il progetto ha una sua specifica finalità e valenza sociale (aiutare i ragazzi,  le loro famiglie, i loro insegnanti). L’obiettivo ora è renderlo scalabile, fare in modo che sia inserito all’interno dei programmi educativi e ampliarlo all’interno delle scuole superiori per riconoscere finalmente ad ogni adolescente in Italia il diritto alla salute ed al benessere mentale».

La campagna

«È in corso un’emergenza silenziosa. Sono troppe le fragilità di bambini ed adolescenti non ascoltate. Ogni giorno infatti in Europa 1 adolescente su 7 convive con ansia, stress, isolamento e disagio sociale» e per questo spiega Fabrizio Farinelli, chief fundraising officer della Fondazione, «dal 10 ottobre in cui ricorreva la Giornata mondiale della salute mentale e per tutto il mese saremo attivi con una campagna nazionale di sensibilizzazione dal titolo “Mai più soli” in cui, attraverso i volti e le voci reali di Emily, Samuele e Floriana, vogliamo poter dar voce e supporto a tutti quegli adolescenti, mamme e famiglie con l’obiettivo di crescere insieme nell’eccellenza e costruire così un futuro fatto di benessere e pace».

Foto in apertura e nel testo per gentile concessione della Fondazione Patrizio Paoletti


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