Economia umana

Il “contraccolpo” sostenibile parte dal Salone

Dall’8 al 10 ottobre la nuova edizione del Salone della Csr. Bisogna continuare a generare cultura e azioni nuove per creare futuri di valore. Così la fondatrice, Rossella Sobrero, rimette al centro lo sviluppo responsabile di fronte al caos geopolitico e a chi dice che la sostenibilità fa male al portafoglio (Esg backlash). Avanti insieme per cercare di Produrre bene, aggiungiamo noi di VITA, che non mancheremo all’appuntamento

di Nicola Varcasia

Continuare a parlare – e a fare – sostenibilità oggi è quantomai necessario. Lo è di fronte allo scenario geopolitico, che solleva interrogativi pesanti sulle reali capacità dell’uomo di “governare” il mondo. E lo è anche rispetto al modo in cui l’Europa e quel che resta dell’occidente intendono guardare all’economia e allo sviluppo. Questa è la scommessa, esistenziale e sociale insieme, del Salone della Csr e di tutto quanto ruota attorno alla tredicesima edizione dell’evento che dall’8 al 10 ottobre 2025 all’università Bocconi di Milano riaccenderà la piattaforma per discutere di questi temi sotto il titolo: “Creare futuri di valore”.  

Capire è meglio

Bisogna promuovere, rilanciano gli organizzatori un confronto costruttivo fra tutti gli attori sociali – imprese, enti del Terzo settore, istituzioni, accademie – per favorire la coesione sociale come modello antitetico al conflitto. Eper vigilare sulle tematiche ambientali, che rischiano di passare in secondo piano nelle agende governative a causa delle guerre in atto. Ma anche per fronteggiare i rischi economici del cosiddetto contraccolpo Esg (Esg backlash). Il fenomeno, evidente negli Stati uniti ma in crescita anche in Europa e in Italia, che nega il reale ritorno economico degli investimenti e delle pratiche aziendali basate sui criteri della sostenibilità. In proposito, poco sembra interessare il fatto che, secondo i dati Istat, le imprese che hanno investito in sostenibilità nel triennio 2017-2019 sono cresciute, nel triennio successivo, mediamente del 16,7%. Ma si sarà tempo per approfondire anche questo aspetto.

Integrare è la parola

La voce di Rossella Sobrero del Gruppo promotore del Salone sintetizza la questione: «Durante il Salone si confronteranno molte organizzazioni che hanno scelto di integrare la sostenibilità nel piano strategico. Un cambiamento che parte dalla modifica di processi produttivi, un diverso modo di gestire la filiera, un nuovo approccio nella relazione con gli stakeholder. Ma cresce la consapevolezza che per diventare un driver strategico, la sostenibilità richiede un vero e proprio cambio culturale: l’impegno sociale e ambientale deve essere una scelta convinta, continuativa, integrata nella strategia dell’impresa».

Il pre-requisito

Molte delle organizzazioni che hanno modificato processi, prodotti e governance in quest’ottica, hanno compreso –e fatto comprendere – che la sostenibilità è una leva di competitività. E, in alcuni casi, un pre-requisito per crescere nel mercato. Sono le imprese che oggi chiedono a gran voce di tenere aperto un confronto costruttivo sul valore delle scelte ambientali e sociali che portano anche un vantaggio economico.

Gli organizzatori fanno sapere che sono già 250 le organizzazioni che hanno confermato la loro presenza. Il programma culturale prevede se percorsi tematici per affrontare le questioni più urgenti dello sviluppo sostenibile: formazione e lavoro; cultura e territorio; economia e finanza; ambiente e rigenerazione; governance e leadership; innovazione e impatto. Intanto, la piattaforma del Salone in realtà non si è mai fermata. Sono appena terminati, infatti, i lavori del Giro d’Italia della Csr, che si è tenuto tra febbraio e giugno in sette città italiane.

Inclusione

Più nel dettaglio, al Salone si discuterà di come sia importante definire politiche di inclusione, investire sulle persone, offrire ai giovani l’opportunità di mettersi in gioco. La sostenibilità è un investimento sul futuro: se vuole durare nel tempo, l’impresa deve realizzare programmi di medio-lungo termine finalizzati anche ad attrarre nuovi talenti. Un altro tema importante per la competitività è migliorare la gestione della filiera e adottare un approccio “circolare”, una scelta che migliora le performance di un’organizzazione e quindi la sua competitività. L’economia circolare deve essere un modello adottato in tutte le fasi – dalla progettazione alla produzione al fine vita del prodotto – per cogliere ogni opportunità di risparmio e minimizzare scarti e perdite.

E infin l’impatto

Allo stesso modo è fondamentale lavorare sulle misurazioni dell’impatto, fondamentali per rendere evidenti e standardizzati i vantaggi della sostenibilità in risposta all’Esg backlash. Il Salone assegnerà anche in questa edizione il Premio impatto, pensato per valorizzare la capacità di misurare il valore economico, sociale e ambientale creato da progetti e iniziative di sostenibilità. La partecipazione al premio è gratuita e aperta a organizzazioni profit, non profit e pubbliche amministrazioni.

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Foto in apertura, i lavori del Salone della Csr, da ufficio stampa

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