Legge di bilancio

Il fondo per gli aiuti alimentari alzato a 50 milioni

La decisione del ministro Lollobrigida dopo che il governo inizialmente lo aveva ridotto a 15 milioni. Gadda (Italia Viva): «Una buona notizia per i più fragili, per il Terzo settore e per i nostri comparti agroalimentari in difficoltà»

di Redazione

ministro_lollobrigida

Il ministro Francesco Lollobrigida fa marcia indietro e alza a 50 milioni lo stanziamento per il fondo aiuti alimentari. La questione era stata sollevata qualche giorno fa dalla vice presidente della commissione agricoltura della Camera e deputata di Italia Viva, Maria Chiara Gadda. Come spiegavamo in questo articolo:

«L’aumento del budget per il 2024 in legge di bilancio, invece dei 15 inizialmente previsti, sono una buona notizia per i più fragili, per il Terzo settore e per i nostri comparti agroalimentari in difficoltà», afferma la stessa Gadda.


Scegli la rivista
dell’innovazione sociale



Sostieni VITA e aiuta a
supportare la nostra missione


«Questo fondo sostiene l’attività di migliaia di enti del Terzo settore che si occupano di combattere la povertà alimentare attraverso la distribuzione di formaggi, latte, pelati, frutta, conserve, olio, sottraendoli allo spreco e dando respiro alle aziende di questi comparti. Settimana scorsa durante il question time, raccogliendo la preoccupazione delle associazioni, ho fatto presente al ministro che si stavano esaurendo i 300 milioni stanziati dall’allora ministra Bellanova durante la pandemia. Si tratta di bandi che necessitano di un lungo iter burocratico, a maggiore ragione serve alimentare il fondo con risorse in grado di coprire almeno tutto il 2024» aggiunge la deputata.

«I poveri purtroppo sono aumentati nel 2023 e le prospettive sono preoccupanti considerati gli effetti dell’inflazione anche sul potere d’acquisto della classe media, che più che in passato ha iniziato a rivolgersi alle associazioni presenti sul territorio per un aiuto rispetto ai bisogni della vita quotidiana. Bisogna sostenere chi ha già dimostrato, come il Terzo settore, di sapersi fare carico delle fragilità in modo sussidiario e non assistenzialistico. La distribuzione dei generi alimentari attraverso pacchi alimentari, mense, empori solidali, è sempre il primo passo di una presa in carico più complessa e ben diversa dalla monetizzazione del bisogno. Non ho mai concepito l’opposizione in modo strumentale, se si lavora insieme per l’interesse delle persone più fragili significa che tutti stiamo facendo il nostro dovere e quindi non posso che esprimere soddisfazione per questo risultato raggiunto insieme», conclude Gadda.

Foto: ministero dell’Agricoltura

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.