Politica & Istituzioni

Governo, Bellucci sarà la vice-ministra del Terzo settore

Giorgia Meloni completa i vertici dei ministeri del suo Esecutivo. Al Lavoro e Politiche sociali arriva, come vice, Maria Teresa Bellucci, l'esperta parlamentare che aveva seguito i più importanti dossier nella Commissioni Affari sociali nella scorsa legislatura. Figura di notevole competenza, con un passato da presidente del Modavi e un'esperienza al Forum del Terzo settore, Bellucci è stata il braccio di Meloni sulla vicenda Bibbiano. Allo stesso ministero torna da sottosegretario il leghista Claudio Durigon, dopo il precedente nel gialloverde Conte 1

di Giampaolo Cerri

Nel consiglio dei ministri di oggi pomeriggio, Giorgia Meloni ha annunciato viceministri e sottosegretari del suo esecutivo.

Le nomina di maggiore interesse per il Terzo settore, quella di vice-ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, va a Maria Teresa Bellucci, già deputato uscente, rieletta il 25 settembre scorso.

Bellucci, romana, classe 1972, psicologa e psicoterapeuta, aveva seguito per Meloni tutti i dossier sociali nella scorsa legislatura, lavorando nella Commissione Affari sociali. Con la leader di Fratelli d'Italia aveva condiviso la battaglia sulla vicenda dei presunti affidi illeciti di Bibbiano (Modena), tanto che, nel luglio del 2021, era stata nominata capogruppo dal suo partito proprio per la Commissione parlamentare su quella vicenda.

Ora la nomina a viceministro e la probabile delega al Terzo settore (che sarà attribuita nei prossimi giorni), conferma che Bellucci è la figura di fiducia della premier sui temi sociali, come avevamo raccontato in questa intervista alla deputata nel settembre scorso.

Se messa in relazione col passaggio del discorso di insediamento di Meloni alla Camera, nei giorni scorsi, riferito proprio a Bibbiano, la nomina di Bellucci fa pensare a un'accelerazione sulla possibile nuova regolamentazione del tema dell'affidamento famigliare, come paventato anche da alcune associazioni e operatori del settore anche per il concomitante varo della legge regionale piemontese "Allontamento zero", di cui VITA ha dato ampiamente conto nei giorni scorsi.

Bellucci, dal canto suo, ha una solida esperienza nel sociale, nata innanzitutto come volontaria nel settore delle tossicodipendenze e poi, in maniera più strutturata, nelle fila del Movimento delle associazioni di volontariato italiane – Modavi, dove ha svolto due mandati da presidente. Un impegno, quest'ultimo, che l'aveva condotta anche a nel consiglio nazionale del Forum del Terzo settore.

Gli altri vice e sottosegretari

Gli altri viceministri e sottosegretari di rilievo per il mondo sociale, ambientale e dell'Economia civile: sono il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, leghista, che aveva ricoperto lo stesso ruolo nel giallo-verde Conte 1, Vannia Gava, anche lei leghista, che andrà all'Ambiente, e Paola Frassinetti, di Fratelli d'Italia, che sarà sottosegretario all'Istruzione. Agli Esteri, dicastero importante per la cooperazione internazionale, il viceministro sarà Edmondo Cirielli, Fdi, e come sottosegretari Giorgio Silli, Noi Moderati, e Maria Tripodi, Forza Italia. All'Economia ci saranno , Lucia Albano (Fdi), Federico Freni (Lega) e Sandra Savino (Fi) mentre allo Sviluppo economico, Valentino Valentini (Fdi) come viceministro, Fausta Bergamotto (Fdi), Massimo Bitonci (Lega).

Bignami con Salvini alle Infrastrutture: un derby sui porti?

Non avrebbe una relazione stretta col lavoro delle ong il ministero delle Infrastrutture ma, avendo competenza sui porti, ed essendo occupato dal leader leghista Matteo Salvini, anche le nomine dei vice erano seguita con una certa attenzione e anche una certa preoccupazione. In questo senso, se questi timori fossero fondati, la nomina di Galeazzo Bignami, a viceministro, col leghista ligure Edoardo Rixi, non è notizia che possa consolare: Bignami era infatti famoso per filmare con lo smartphone (per poi postarli sui suoi profili social) i campi Rom della sua Bologna e gli assembramenti di stranieri nei pressi della stazione centrale petroniana, conducendo aspre battaglie "contro il degrado" cittadino e contro gli assegnatari non italiani degli alloggi popolari. Dai social al Parlamento era stato un attimo nel 2018. Peraltro sui socialnetwork il nuovo viceministro era (ed è) particolarmente attaccato soprattutto per una sua foto, in divisa da camicia bruna nazista, e ciò malgrado si trattasse di una festa di Carnevale – cosa che ha sempre precisato, a onor del vero ma senza particolare fortuna.

Non solo, Bignami è sempre stato un teorico del blocco navale, e chissà che la scelta di mandarlo alle Infrastrutture non sia dettata dalla volontà di non lasciare al solo ministro Salvini la scena di qualche azione dimostrativa, di interdizione dei battelli di soccorso delle ong, come quelle che nel 2018 e 2019, videro protagonisti lo stesso leader leghista come titolare degli Interni e Danilo Toninelli, come responsabile delle Infrastrutture.


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