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Famiglia & Minori

Garante infanzia: “Aiutiamo i ragazzi a denunciare i genitori violenti”

"Aiutiamo i figli a denunciare i maltrattamenti consumati dai genitori nell’ambito familiare": è l'invito rivolto da Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. "In oltre il 90% dei casi di bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali per maltrattamento l’autore risulta essere un familiare"

di Redazione

La recente vicenda della quattordicenne romana costretta con la violenza dai propri genitori a mendicare e promessa in sposa a uno sconosciuto risulta per certi versi esemplare per il coraggio della ragazza che ha trovato la forza di denunciare. Si tratta purtroppo dell’ennesimo caso di maltrattamenti consumati nell’ambito familiare, un caso nel quale non intendo entrare – spetta ai magistrati accertare fatti e responsabilità – ma che offre lo spunto per tornare a riflettere sull’argomento”. Ad affermarlo è Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

“Quanti casi come questo ci sono? Quanti sono i minorenni che subiscono quotidianamente umiliazioni, prevaricazioni e costrizioni simili in casa?” si chiede Garlatti.

“In oltre il 90% dei casi di bambini e ragazzi seguiti dai servizi sociali per maltrattamento l’autore risulta essere un familiare. Inoltre, secondo i dati del servizio analisi criminale del Ministero dell’interno di giugno 2021, in meno di due anni sono stati 24 i casi di denuncia per matrimoni forzati, un terzo dei quali ha interessato minorenni. Ma per questi fenomeni c’è poi tutta una parte che resta sommersa. Per questo è importante sensibilizzare – a scuola, nei luoghi di ritrovo dei giovani e anche attraverso i servizi sociali – le ragazze e i ragazzi a non tacere, a parlarne con chi può aiutarli a denunciare. Allo stesso modo insegnanti, conoscenti, vicini e tutti gli adulti di riferimento non devono girarsi dall’altra parte o restare indifferenti ma saper cogliere il disagio, individuare i segni e creare un clima di fiducia che porti il minorenne a confidarsi”.

(A questo proposito si veda anche Quadruplicati i matrimoni forzati in Italia. Uno su 3 è con una minore)

I dati


Risultano 77.493 i minori vittime di maltrattamento in Italia ad aprile 2021, con un trend in crescita rispetto gli anni precedenti, secondo la II Indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia, realizzata da Terre des Hommes e Cismai per l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. La forma di maltrattamento principale è la patologia delle cure (incuria, discuria e ipercura), di cui è vittima il 40,7% dei minorenni in carico ai servizi sociali, seguita dalla violenza assistita (32,4%) , il maltrattamento psicologico (14,1%), fino al maltrattamento fisico (9,6%) e l’abuso sessuale (3,5%). Ma i segnali che inducono al sospetto di maltrattamento non sono sempre facilmente rilevabili e l’abuso sui minori è un fenomeno ancora poco conosciuto da parte dei medici perché la formazione su questo tema è lasciata alla sensibilità dei docenti delle varie discipline. Il resto è dato dall’esperienza di ogni giorno, in ambulatorio e in ospedale.

Sono 23.122 i bambini e i ragazzi ospiti delle 3.605 comunità per minorenni attive in Italia. Il numero, riferito al 31 dicembre 2020, è stato reso noto dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza in occasione della pubblicazione di una raccolta dati realizzata in collaborazione con le procure presso i tribunali per i minorenni dal titolo "La tutela dei minorenni in comunità"). Con riguardo alla provenienza al momento dell’inserimento, nel 50,2% dei casi il minorenne proviene dalla propria famiglia e nel 18,4% da altra struttura residenziale. Il 4,2% degli ospiti proviene invece dalla famiglia affidataria, mentre meno del l’1% (0,9%) da una famiglia adottiva. Si precisa che sette procure – i cui distretti di competenza ospitano il 31% dei minorenni – non hanno comunicato il dato. (Ne avevamo scritto qui)

In apertura, ​Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.


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