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Cooperazione & Relazioni internazionali

Ucraina un anno dopo: i libri per non dimenticare

Nella nostra rubrica settimanale Libri di Vita Torniamo a occuparci di Ucraina: era la notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022 quando iniziò l’invasione russa. Sono moltissimi i libri che provano a rimettere ordine nella narrazione di una guerra che sta cambiando il mondo e il nostro modo di immaginarlo. Ma ci si può davvero abituare alla guerra, al sapere di poter morire in qualsiasi momento?

di Sabina Pignataro

Nella nostra rubrica settimanale Libri di Vita Torniamo a occuparci di Ucraina. Affinchè ci aiutino a capire. Ma aggiungiamo anche una riflessione, su sui abbiamo ragionato a lungo a Vita.it. L’anniversario della sciagurata e crudele invasione dell’Ucraina da parte della Russia ci pone davanti un catalogo di sofferenze, di crimini, di sangue, difficile da sostenere per gli occhi e per il cuore, ma – come spiega bene Riccardo Bonacina nell’editoriale del numero di VITA di febbraio “Occupy Ucraina” – ci restituisce anche un’infinità di bene, di azioni che hanno il merito non solo di sostenere le vittime ma anche di indicare la via per un futuro desiderabile, non più di guerra ma di pace e perciò di fraternità. Una fraternità intravista come almeno desiderabile anche se ancora lontana».

Una guerra ingiusta
di Stefania Battistini
Piemme
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In occasione del primo anniversario dallo scoppio della guerra, un libro di racconti e immagini dall'Ucraina sotto le bombe da parte di una delle più autorevoli voci della cronaca televisiva.
Una guerra ingiusta"Normal". Questa è la reazione del popolo ucraino nel Donbas al suono delle scariche di colpi: sono già otto anni che la regione più orientale dell'Ucraina vive nel terrore di un conflitto iniziato in sordina. Ma ci si può davvero abituare alla guerra e al fatto di poter morire in qualsiasi momento? Stefania Battistini, giornalista del Tg1 tra i primi a testimoniare gli orrori della guerra, ci accompagna nell'Ucraina sotto assedio attraverso i ritratti delle città colpite, delle case sventrate, delle scuole che al posto delle cartine geografiche sulle pareti mostrano cartelli che illustrano le armi. E soprattutto ci racconta le persone dalle vite spezzate che, nonostante tutto, non vogliono smettere di credere nella pace.

Ucraina: grammatica dell'inferno. La prima fase, per non dimenticare
di Filippo Poletti
Lupetti editore
Ne parliamo in questo articolo

I racconti di guerra, commentati da alcune donne fuggite dall'Ucraina e accolte a Milano dalla Fondazione Progetto Arca Onlus e dall'Accademia ucraina di balletto, compongono "Ucraina: grammatica dell'inferno", il nuovo libro del giornalista Filippo Poletti. Vale per il bombardamento dell'ospedale di Mariupol con le madri in attesa di partorire. Vale per lo sterminio delle famiglie in fuga da Irpin e da tanti altri luoghi di battaglia. Vale per tanti altri orrori come gli stupri e le torture mostrati in rete. Dopo la "Grammatica del nuovo mondo" dedicata al Covid, Poletti presenta una nuova grammatica tragica, una "Guernica" stampata su carta datata ai nostri giorni, impreziosita dalla postfazione del generale di corpo d'armata ausiliario Salvatore Farina, presidente del Centro Studi Esercito. Lo fa partendo dai versi dei Maneskin, il gruppo rock italiano: «Come fai a dormire la notte, come fai a chiudere entrambi gli occhi? Balleremo sulla benzina», gridano in "Stand up for Ukraine". La benzina è la guerra russa: non può più piovere in Ucraina, seminando morte e dolore. Questo è il grido di "Ucraina: grammatica dell'inferno".

Un giorno senza fine
di Annalisa Camilli
Ponte alle grazie
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Il 24 febbraio 2022, la Federazione Russa invade l’Ucraina. Mentre la presunta «guerra lampo» si trasforma – con le parole di un civile ucraino – in «un unico giorno senza fine», da Kiev Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale dal 2007, raccoglie le storie di chi ha perso i familiari nei bombardamenti, di chi non è riuscito a scappare, di chi è tornato per combattere e vuole arruolarsi, di chi ha scelto di vivere nel sottosuolo delle città ridotte in macerie o è stato costretto a fuggire.
Ma riflette anche sul racconto della guerra e sulle sue retoriche, sulla distanza da tenere quando si descrive la sofferenza degli altri. Sullo sfondo le strategie militari, i movimenti degli eserciti, i tentativi della diplomazia internazionale, la propaganda e le fake news, mentre al centro rimane la voce di quelli che più di tutti hanno subito le tragiche conseguenze del conflitto: i civili.
Camilli nel 2022 ha realizzato il podcast Da Kiev, sulla sua esperienza di inviata in Ucraina. (Su storielibere.fm)

La bambina da oltre il confine
di Lia Levi
Piemme
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Iryna ha dieci anni e la sua vita sembra normale, con la mamma infermiera, il papà che aggiusta i cellulari e Nana, la sua adorata “cana”. Ma un giorno dal cielo cominciano a piovere bombe: il suo Paese è in guerra, le sirene risuonano nell’aria, si scappa nei rifugi sotterranei, e niente è più normale. I suoi genitori decidono di mettere in salvo la figlia, e ben presto Iryna si ritrova in una città italiana, accolta dalla famiglia in cui lavora la nonna Kateryna. Lì c’è Adriano, un ragazzino della sua stessa età che ha paura di andare in bicicletta ed è un po’ impacciato. All’inizio, tra la diffidenza di lei e la timidezza di lui, i due faticano ad andare d’accordo, ma tutto cambierà quando Iryna fugge di nascosto per tornare dalla sua famiglia. Adriano la segue e sarà lui ad accompagnarla in un’avventura fatta di pullman persi, passaggi clandestini in taxi, corse in bici, per arrivare a un finale di abbracci e nuova saggezza.

Una madre
di Vera Politkovskaja (Autore) Sara Giudice (Autore) Marco Clementi (Traduttore)
Rizzoli
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Per la prima volta Vera Politkovskaja, la figlia della giornalista russa di "Novaja Gazeta", Anna Politkovskaja, racconta la vita e le battaglie per la libertà di stampa fatte dalla madre, assassinata il 7 ottobre 2006. Lo fa nel libro "Una madre. La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja", scritto con la giornalista Sara Giudice, inviata di Piazzapulita su La7, a sedici anni dalla morte della giornalista e a un anno dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. "Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune. Scriveva la verità, nuda e cruda, su soldati, banditi e civili finiti nel tritacarne della guerra. Parlava di dolore, sangue, morte, corpi smembrati e destini infranti" dice Vera Politkovskaja, anche lei giornalista e autrice televisiva, che aveva ventisei anni quando è morta sua madre. Da quel giorno, il 7 ottobre 2006, si è battuta insieme al fratello Il'ja per avere giustizia. Anna Politkovskaja ha raccontato fino alla sua morte la seconda guerra in Cecenia, la corruzione, i delitti e le omertà della Russia di Putin. Il suo volto è diventato il simbolo della libertà d'espressione.

Nella precedente rubrica, Ucraina, i libri che aiutano a comprendere l'incomprensibile, avevamo già suggerito alcuni titoli. Uno è del giornalista di Avvenire, Nello Scavo, che ha raggiunto Kiev già a metà del febbraio 2022 quando la guerra era ancora una “voce”; l’altro è di un altro giornalista, inviato del Corriere, Andrea Nicastro, che conosce molto bene Mariupol. Francesca Mannocchi, invece ci aiuta con “Lo sguardo oltre il confine”, raccontando i conflitti di oggi ai ragazzi, dall’Ucraina all’Afghanistan.
Il testo del reporter Domenico Quirico ci guida nel tentativo di comprenderne i meccanismi, le cause e gli effetti devastanti, raccontandoci la paura che accomuna soldati e civili, l’insensatezza dei conflitti ma soprattutto la pietà che ci rende esseri umani. Bernard – Henri Levy, invece, condivide un’analisi lucida e dettagliata delle cause che infiammano l’Europa dell’Est da prima dello scoppio “ufficiale” delle ostilità.
Infine, delicatissimo e molto doloroso “Tu non sai cos’è la guerra”, di Yeva Skalietska, il diario di una ragazzina ucraina iniziato per resistere e compilato al rifugio, di notte, registrando incessantemente quanto stava accadendo ma anche le emozioni e i pensieri: gli scoppi, i morti, la distruzione attorno a sé, e poi la fuga dal suo Paese devastato e l’epopea che ha condotto lei e la coraggiosa nonna Irina fino in Irlanda, la terra che le ha generosamente accolte.

Ecco i titoli:

Kiev
di Nello Scavo
Garzanti
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Lo sguardo oltre il confine.
Dall’Ucraina all’Afghanistan, i conflitti di oggi raccontati ai ragazzi

Di Francesca Mannocchi
De Agostini
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L’assedio
di Andrea Nicastro
Solferino Libri
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Dunque, la guerra
di Bernard – Henri Levy
La nave di Teseo
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Quando il cielo non fa più paura
di Domenico Quirico
Mondadori
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Tu non sai cos’è la guerra
Diario di una ragazza ucraina

di Yeva Skalietska
De Agostini
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