Beni confiscati
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IntervistaLeonardo Palmisano 2 Settembre Set 2022 1000 02 settembre 2022 Ridare centralità al Mediterraneo, luogo di speranza e democrazia
Per lo scrittore e sociologo negli ultimi anni il Mediterraneo è uscito fuori dal dibattito pubblico europeo. Per questo, nel libro "Mediterranea. Un dialogo" dà vita ad un dialogo serrato con il giornalista greco Dimitri Deliolanes per riflettere sul futuro del continente alla luce della sua importanza geopolitica, economica e sociale
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IntervistaTiberio Bentivoglio 10 Dicembre Dic 2021 0928 10 dicembre 2021 La storia di un imprenditore reggino dal sapore della legalità
Dal contrasto alla ‘ndrangheta ai semi di coscienza civica piantati a Reggio Calabria con Reggio Libera Reggio. La forza di un uomo, imprenditore reggino, e le difficoltà di uno Stato spesso inerte sotto i colpi che la criminalità organizzata sferza contro il suoi cittadini
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IntervistaSimmaco Perillo 3 Settembre Set 2021 1128 03 settembre 2021 «Per prendersi cura del singolo bisogna partire dal territorio che abita»
Nuove Comunità Organizzate - percorsi di sostegno nella rigenerazione dei territori attraverso i beni confiscati alla criminalità - è un progetto nato dal Consorzio Nco in partenariato con il Comitato don Peppe Diana e la cooperativa sociale Terra Felix. «I destinatari dell’iniziativa», racconta Simmaco Perillo, presidente del consorzio NCO, «sono 146 soggetti tra Onlus, Enti del Terzo Settore e Imprese Sociali che gestiscono o pensano di gestire beni confiscati alla criminalità organizzata, nelle Regioni: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria. Al Sud un altro modello di welfare è possibile. Qui siamo costruttori di un percorso unico per come abbiamo inteso la parola antimafia»
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IntervistaRenato Natale 31 Marzo Mar 2021 0954 31 marzo 2021 «I veri casalesi siamo noi»
«I Camorristi hanno provato a rubarci l'identità affidandosi il nome di Casalesi», racconta Renato Natale sindaco di Casal di Principe. «Ma il percorso verso la legalità è stato irrinunciabile. La camorra ha provato ad uccidermi più di una volta senza successo. Il nostro è un cambiamento che parte dal basso, dalle persone, perciò è potente. Oggi utilizziamo i beni confiscati per metterli a servizio dei giovani e dei cittadini. Quando comune, servizi sociali, scuola e realtà del terzo settore lavorano in sinergia si crea senso di comunità. Questa non è una terra di camorra ma di anticamorra»