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L'appello

Italia ed Europa possono essere al centro di un nuovo processo di pace

Ripudio della guerra, bando delle armi nucleari e cessate il fuoco in Medio Oriente: è il messaggio rivolto ai potenti da Acli, Azione Cattolica Italiana, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi

di Alessio Nisi

pace

La sollecitazione, forte, a «mettere al centro del dibattito pubblico il ripudio della guerra, a partire dalla necessità di bandire non solo l’uso ma anche il possesso delle armi nucleari». E l’invito, altrettanto forte, a «non restare inerti e indifferenti davanti a scelte che appaiono delegate solo ai capi delle nazioni, gli stessi ai quali si è rivolto papa Francesco per ribadire che a nulla giova conservare oggi un’autorità che domani sarà ricordata per la sua incapacità di intervenire quando era urgente e necessario (Messaggio alla Cop28 del 2 dicembre 2023)». È questo il messaggio inviato, alla vigilia del 2024, «come cittadini di questo Paese e del mondo intero», da Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani – Acli, Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale di Azione Cattolica Italiana, Matteo Fadda, presidente dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Gabriele Bardo e Cristiana Formosa, responsabili nazionali del Movimento dei Focolari Italia, e da monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale di Pax Christi.

Italia abbia un ruolo come paese promotore di pace 

Un messaggio che nasce dalla consapevolezza che non si può «restare in pace in questo fine anno segnato dalla tragedia che sconvolge la Terra Santa, mentre nel cuore dell’Europa continua la sofferenza del martoriato popolo ucraino». Che al contempo «resta desolatamente senza risposta ogni ragionevole appello per porre termine alla follia della guerra e alla strage degli innocenti». E che «l’Italia ha un ruolo storico e morale da svolgere come promotrice di una cultura di pace in uno scenario che appare sempre più incerto».

Il paradosso di affidare all’ai la decisione finale

Il messaggio firmato dagli esponenti di Acli, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia e di Pax Christi, contiene anche una riflessione sugli sviluppi etici e politici dell’innovazione. «La consapevolezza», aggiungono, «dell’irrompere dell’intelligenza artificiale pone, ad esempio, gravi questioni politiche nel contesto ideologico di un paradigma tecnocratico, animato da una prometeica presunzione di autosufficienza (Messaggio di papa Francesco per la 57^ Giornata Mondiale della Pace)». Una «vertigine di onnipotenza», che conduce, ora, «al paradosso di affidare ad un algoritmo la decisione finale dell’arma letale di autodistruzione di massa». Per i firmatari del messaggio «non è più tempo di sterili polarizzazioni ma di prendere sul serio l’appello di Joseph Rotblat, lo scienziato che si rifiutò di partecipare al progetto Manhattan dell’arma nucleare usata nel 1945 su Hiroshima e Nagasaki: Ricordatevi della vostra umanità, e dimenticate il resto».

La messa al bando delle armi nucleari

Nonostante le riflessioni sul 2023, l’appello a non rimanere inerti e a farsi portatori di pace in modo concreto e attivo si sostanzia con la proposta di iniziare «il nuovo anno con il mese di gennaio dedicato alla pace affrontando apertamente la questione dell’adesione dell’Italia al Trattato Onu del 2017 di messa al bando delle armi nucleari. Una grande occasione per rimettere l’Europa stessa al centro di un processo pace».

Cessate il fuoco in Medio Oriente

I firmatari rivolgono anche «un forte appello al Governo e al Parlamento affinché il nostro Paese faccia sentire alta e forte la propria voce per chiedere l’immediato cessate il fuoco in Medio Oriente. La strage degli innocenti va assolutamente fermata. La politica e la diplomazia devono tornare con determinazione ad essere i mezzi per la risoluzione delle controversie internazionali.  Similmente chiedono alle forze politiche del nostro Paese «di attivarsi affinché l’Europa sia protagonista, in modo deciso e determinato, di un’azione di pace anche nel conflitto in atto in Ucraina: la logica delle armi porta solo morte e distruzione».

Foto in apertura di Pixabay


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