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L’ascolto dei minori avrà la sua giornata

Sarà il 9 aprile di ogni anno. La novità è stata inserita dal Governo nel decreto su Terzo settore che - fra le altre cose - consente alle associazioni d’arma l’iscrizione nel Registro unico e sopprime la Fondazione Italia Sociale

di Sara De Carli

Il 9 aprile sarà la Giornata nazionale dell’ascolto dei minori. Lo prevede un emendamento presentato solo l’11 marzo dal Governo e approvato già il 12 marzo nell’ambito dell’esame del disegno di legge di iniziativa governativa in materia di politiche sociali e di enti del Terzo settore (C 1532-ter). «La Repubblica riconosce il 9 aprile di ogni anno quale Giornata nazionale dell’ascolto dei minori, al fine di informare e di sensibilizzare sul tema dell’ascolto della persona minore di età quale presupposto fondamentale per dare concreta attuazione ai suoi diritti», recita l’articolo.

«Una giornata nazionale non esaurisce gli interventi in materia ma rappresenta uno strumento da affiancare ad altre iniziative, a partire da quelle previste dal Piano nazionale infanzia e adolescenza, per tutelare la salute e il benessere psicologico dei minorenni e potenziare gli strumenti di ascolto», ha sottolineato la viceministra al lavoro e politiche sociali, Maria Teresa Bellucci. «Il Governo è impegnato nell’attuazione di politiche sociali per tutelare i minori, in particolare quelli in condizioni di maggiore fragilità, come testimoniato anche dall’istituzione di un tavolo al riguardo, caratterizzato da un’ampia partecipazione di soggetti, di cui all’articolo 11 del disegno di legge in discussione. L’Esecutivo intende procedere nella direzione di assicurare il massimo ascolto ai minorenni in tutte le sedi, compresa quella giudiziaria».

La novità infatti ha suscitato qualche sorpresa in Commissione, con l’onorevole Elena Bonetti – fra gli altri – che ha osservato come il contenuto dell’articolo rappresenti un passo indietro rispetto al coinvolgimento diretto delle persone minori di età previsto dalle Linee guida in materia di partecipazione, emanate nel luglio 2022, quando lei era ministra. «Anche da un punto di vista lessicale», ha detto, «risulta inopportuno l’utilizzo del termine “minori” al posto di “bambine e bambini e ragazze ragazzi”».

La viceministra Bellucci ha segnalato l’arrivo imminente di «un bando per promuovere la realizzazione di centri di aggregazione per gli adolescenti, al fine di fornire loro un supporto per sviluppare i propri talenti, svolgere attività sportiva, promuovere l’educazione e la solidarietà»: verosimilmente in raccordo con quei “punti di incontro” previsti da piano per l’attuazione della Child Guarantee di cui ha parlato nell’audizione del 28 febbraio la coordinatrice nazionale, Maria Burani Procaccini, dinanzi alla Commissione Infanzia (ne abbiamo scritto nella newsletter “Dire, fare, baciare”, dedicata ogni martedì ai temi dell’infanzia, della famiglia e dell’educazione).

Il decreto all’art. 11 prevede l’istituzione del Tavolo di lavoro sul fenomeno dei minori fuori famiglia e sui minori affidati e in carico ai servizi sociali territoriali e la previsione di una relazione annuale al Parlamento sullo stato dei minori fuori famiglia.

Fine corsa per la Fondazione Italia Sociale

Fra gli altri emendamenti approvati, quello che prevede che «entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge», la Fondazione Italia Sociale sia «estinta e liquidata, con la procedura di cui all’articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 2017»: al  termine  della  fase  di  liquidazione,  nei  limiti  del patrimonio residuo, la Fondazione verserà allo Stato  il  contributo iniziale ricevuto e, in subordine, devolverà il patrimonio residuo  ad  altri enti senza scopo di lucro, individuati  dal  Comitato  di  Gestione.

Foto di saeed karimi su Unsplash


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