Diritti

“Live for All”, a quando l’accesso ai concerti davvero per tutti in una legge?

Incontro al Senato per chiedere norme e azioni che non lascino indietro nessuno. Obiettivo smuovere la proposta di legge sull'accessibilità a spettacoli e sport che giace da mesi in commissione alla Camera. Ci si aspetta che venga discussa e approvata. Lisa Noja tra i promotori sottolinea «Le persone con disabilità devono partecipare agli eventi dal vivo come tutti: non è una richiesta, ma un diritto sancito dalla convenzione Onu»

di Antonietta Nembri

Lo scorso anno è stato lanciato un manifesto per rivendicare il diritto delle persone con disabilità di poter accedere agli eventi dal vivo (ne avevamo scritto qui). Ora il Comitato per i concerti inclusivi e l’associazione di categoria Al.Di.Qua.Artists (lavoratori e lavoratrici dello spettacolo con disabilità) hanno dato vita a un’iniziativa al Seanto per richiamare l’attenzione sulla proposta di legge n. 1536 (Partecipazione delle persone con disabilità e spettacoli e manifestazioni sportive) che da mesi è ferma alla Camera. 

da sx Scalfarotto, Noja, Bersani, Tomirotti e Meneghesso

«Avevamo presentato degli emendamenti attraverso alcuni deputati come Giachetti e Boschi, ma il vero problema è che da novembre dello scorso anno la proposta è ferma», racconta Lisa Noja, consigliera lombarda e avvocata, tra i promotori del manifesto fin dallo scorso anno. 

30mila firme per il Manifesto

«Da anni desideravo promuovere un’azione collettiva per migliorare l’esperienza dei concerti dal vivo per le persone con disabilità, caratterizzata da procedure di prenotazione dei biglietti complesse, opache e a numero chiuso, spazi recintati lontani dal palco e isolati dagli amici, inaccessibilità delle strutture e mancanza di fruibilità piena degli eventi live», ricorda Noja. «Lo scorso anno quel desiderio è diventato un Manifesto promosso insieme ad altri attivisti e attiviste che oggi conta quasi 30mila firme su change.org e che ora è diventato un movimento più ampio che riunisce ulteriori figure del mondo dell’attivismo per i diritti delle persone con disabilità, professionisti dello spettacolo, associazioni, politici e rappresentanti di categoria». 

Per Noja «serve una legge che raccolga le istanze del Manifesto Live for All, non c’è più tempo da perdere».

Al Comitato per i concerti accessibili partecipano anche Chiara Bersani, Marina Cuollo, Federica D’Alessandro, Flavia Dalila D’Amico, Simone Riflesso, Valeria Carletti, Riccardo di Lella, Giorgia Meneghesso, Sofia Righetti, Arianna Talamona, Valentina Tomirotti e Serena Tummino.

Occhi puntati sugli emendamenti

Obiettivo dell’appuntamento al Senato che ha visto la presenza del senatore Ivan Scalfarotto è quello di «chiedere con forza che l’esame venga ripreso in commissione e che» sottolinea Noja «vengano adottati i nostri emendamenti». Emendamenti che riassumono le cinque richieste che pongono l’accesso agli spettacoli dal vivo come obiettivo. 

Gli obiettivi

La proposta di legge in pratica deve essere applicata a tutti gli eventi dal vivo, compresi quelli gratuiti; vanno tassativamente eliminati posti segregati e con visibilità limitata; l’accessibilità deve essere a 360 gradi (quindi non solo eliminazione delle barriere architettoniche, ma uso di tutti gli strumenti per garantire piena visibilità e partecipazione a persone con qualsiasi disabilità); la percentuale dei posti riservati deve essere prestabilita in proporzione al numero dei posti totali, secondo regole normative chiare e cogenti; la vendita dei biglietti deve avvenire attraverso gli stessi canali mainstreaming utilizzati da tutto il pubblico, deve seguire criteri trasparenti e basarsi su procedure di prenotazione e assegnazione univoche, non modificabili di volta in volta dai promoter, secondo informazioni chiare e accessibili.

«Quello alla cultura è un diritto garantito non solo dalla Convenzione Onu ma anche dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo» ha puntualizzato Noja. «Ma senza norme chiare e perentorie questo diritto è costantemente violato, come sperimentiamo ogni giorno sulla nostra pelle. Non è più il tempo delle concessioni lasciate alla buona volontà dei singoli, il Parlamento deve approvare una legge davvero rispettosa principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione e che rispetti davvero i diritti di tutte le persone con disabilità. Allo stesso modo, è necessario che il Governo assuma misure efficaci e strutturali per garantire a professionisti dello spettacolo con disabilità parità di accesso e pari opportunità».

Infine Noja ricorda che le proposte riguardano tutto il sistema spettacolo, anche l’accesso per le lavoratrici e i lavoratori con disabilità. «Servono risposte concrete che chiediamo al governo».

In apertura photo by Martin Robles on Unsplash

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