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Mancano i lavoratori del sociale. Quali ricadute per il welfare territoriale?

Confcooperative dell’Adda, Fondazione Comunitaria del Lecchese e Fondazione Pro Valtellina di Sondrio hanno sostenuto una ricerca sulle conseguenze del fenomeno a livello territoriale. Le presentazioni a Lecco e a Sondrio il 15 e 16 febbraio

di Redazione

All’indomani della pandemia le imprese cooperative sociali dei territori di Lecco e Sondrio, e più in generale del contesto lombardo, si sono trovate di fronte ad una crisi di personale senza precedenti. Se questo dato è da considerarsi comune a tutti i settori economici e produttivi, nel caso dei servizi di assistenza, cura, educazione e supporto alla persona, esso rischia di avere un impatto altamente preoccupante sul sistema di welfare, con pesanti ricadute sulle capacità delle comunità locali di dare risposte ai bisogni di persone fragili e famiglie: non si trovano assistenti sociali, educatori, operatori socio-sanitari, infermieri. 

Il sistema della cooperazione sociale valtellinese e lecchese ha lanciato immediatamente il proprio allarme cogliendo l’attenzione e la condivisione in primis degli enti locali ma anche dell’associazionismo, delle aziende ospedaliere, delle scuole, insomma di tutti quei soggetti impegnati nell’organizzare e gestire servizi di cura ed educazione verso la popolazione più fragile. 

Confcooperative dell’Adda, in stretta sinergia con i propri associati Consorzio Consolida Lecco e Consorzio Solco-Sondrio ha reagito introducendo misure e iniziative che via via stanno prendendo forma nei due contesti territoriali. Misure volte ad arginare le urgenze, ma anche a modificare, a medio e lungo termine, le condizioni di un fenomeno che è ormai da considerarsi strutturale.

Tra queste iniziative ha preso forma l’idea di promuovere un progetto di ricerca (“Crisi e futuro delle professioni di cura”) per analizzare in modo scientifico e comprendere le istanze e i cambiamenti che le nuove generazioni portano rispetto alle professioni di welfare. Rendere più attrattivo il lavoro sociale e sanitario e le imprese che se ne occupano, ripensare il sistema dei servizi accogliendo le istanze provenienti dai più giovani, possono rappresentare delle leve su cui fare forza e, in prospettiva, invertire una tendenza che sembrerebbe vedere le nuove generazioni meno inclini a scegliere questo tipo di professione. 

La necessità di monitorare con puntualità e scientificità questi processi e questa evoluzione dei lavori di cura ha portato ad affidare ad Euricse, (European Research Institute on Cooperatives and Social Enterprises) istituto specializzato nello studio dell’economia sociale una ricerca volta ad investigare le caratteristiche, i valori e le prospettive dei giovani lavoratori delle cooperative sociali. Obiettivo della ricerca era anche quello di valutare le prassi organizzative e le azioni di sistema in grado di rafforzare il legame con i giovani lavoratori e di attirare e trattenere i talenti.

I costi dell’ iniziativa sono stati coperti, oltre che da Confcooperative dell’Adda e dai due Consorzi di impresa dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese e la Fondazione Pro Valtellina di Sondrio che, per la prima volta, hanno scelto di investire insieme su questa operazione cogliendo appieno la portata di questa emergenza.

Sottolinea Maria Grazia Nasazzi, presidente Fondazione Comunitaria del Lecchese: «La carenza di operatori della cura è un problema che interroga tutti non solo gli addetti ai lavori. A rischio un sistema di welfare e quindi di risposte ai bisogni di chi vive nelle fragilità. Come Fondazione comunitaria del Lecchese sosteniamo con convinzione questa iniziativa a fianco della Fondazione ProValtellina di Sondrio». «La mancanza di risorse umane e con adeguate capacità professionali in ambito sanitario è sicuramente un fattore critico. La collaborazione e la sinergia tra enti qualificati sul territorio per studiare possibili soluzioni si inserisce tra gli obiettivi strategici finalizzati al miglioramento del welfare territoriale e di comunità», gli fa eco Marco Dell’Acqua presidente della Fondazione Pro Valtellina. «In questo momento di particolare criticità, la sinergia con i consorzi sociali e le fondazioni permette di guardare al futuro percependo quel senso di vicinanza comunitaria che fa la differenza. La ricerca pone al centro la risorsa più preziosa che il sistema cooperativo possiede ciò è il proprio capitale umano ed è questo il valore principale di questa operazione» conclude Gabriele Marinoni, presidente di Confcooperative dell’Adda.

La ricerca sarà presentata a Lecco giovedì 15 febbraio dalle ore 15 alle 18 presso l’Auditorium “Casa dell’Economia di via Tonale 28/30 e a Sondrio venerdì 16 febbraio dalle ore 10 alle 13 presso Palazzo del Bim-Sala delle Acque di via Lungo Mallero Diaz 18. 

Foto: team del Consorzio Sol.Co. di Sondrio


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