Lavoro sociale

Milano riscrive l’accoglienza dei minori in comunità

Il Comune di Milano rivede il sistema di accoglienza per minori, minori stranieri non accompagnati e i nuclei genitore-figli. Le rette riconosciute salgono e vengono introdotte nuove unità di offerta sperimentali. La delibera arriva dopo due anni di confronto con il Terzo settore, in un grande esercizio di coprogettazione che ora verrà replicato sulla disabilità

di Sara De Carli

Lamberto Bertolé

La retta che il Comune di Milano corrisponderà alle comunità socio-educative per minori soli convenzionate salirà da 93 a 124 euro al giorno, mentre per le comunità educative genitore-figli passerà da 116 a 174 euro al giorno per il nucleo composto da due persone. Con una delibera approvata dalla Giunta il 3 luglio, l’Amministrazione aggiorna il sistema delle rette e dell’offerta di accoglienza per minori soli e per i nuclei in difficoltà, in modo da garantire maggiori tutele alle persone accolte e da riconoscere il lavoro degli operatori. Il cambiamento riguarda tutta l’offerta residenziale: quella per i minori temporaneamente privi del necessario supporto familiare o per cui l’autorità giudiziaria ha disposto l’accoglienza al di fuori della famiglia di origine, quella per i minori stranieri non accompagnati, quella per i nuclei genitore-figlio bisognosi di tutela e protezione e quella per i neomaggiorenni care leavers che hanno bisogno di un accompagnamento verso l’autonomia. 

Non c’è solo l’aspetto economico, di cui pure Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, sottolinea la portata: un aumento in quattro anni «di circa il 70% in media della retta». C’è anche un ripensamento delle modalità dell’accoglienza residenziale – ovviamente sempre all’interno delle normative regionali – per migliorare il sistema e rispondere a nuovi bisogni, attraverso alcune sperimentazioni.

Nuove unità di offerta sperimentali

Sempre Bertolé parla infatti di un intervento «sulle modalità di accoglienza, diversificando e qualificando l’offerta per garantire maggiori tutele per le persone accolte, istituendo tipologie di accoglienza sempre più specifiche». Il provvedimento approvato istituisce infatti delle nuove tipologie di accoglienza, sempre più specifiche. L’assessore per esempio dice che «per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati, attualmente circa 1.200 a Milano, le comunità che li accoglieranno quando i 400 posti Sai finanziati dal governo per il Comune di Milano sono saturi, saranno di quattro tipologie diverse, con una retta variabile, tra 75 e 105 euro, a seconda dell’intensità educativa: quelle per la pronta accoglienza in emergenza, quelle che prevedono accoglienza e anche un forte sostegno di tipo socioeducativo, gli alloggi per la semiautonomia e quelli per l’autonomia». Verranno attivate, inoltre, tre tipologie di soluzioni residenziali sperimentali: gli alloggi per i neomaggiorenni (48 euro al giorno), le comunità educative per adolescenti tra i 14 e i 17 anni (120 euro al giorno) e le comunità educative per nuclei monogenitoriali (164 euro al giorno). Ci sarà anche una tipologia di accoglienza specifica per i minori vittime di maltrattamenti e abusi, con un intervento educativo potenziato (138 euro al giorno). 

Il percorso paritetico con il Terzo settore

La delibera è l’esito di un lungo percorso di confronto e collaborazione tra Comune e il Tavolo dei rappresentanti del Forum del Terzo settore, durato due anni. Un processo importante a livello di metodo di lavoro, tant’è che ora verrà replicato nella revisione dell’offerta residenziale per persone con disabilità. Proprio di questo metodo e processo è «molto soddisfatta» Rossella Sacco, portavoce del Forum del Terzo settore città di Milano. «Il risultato raggiunto con l’approvazione della determina è importante. L’attendevamo con grande ansia, visto la situazione economica di sofferenza delle realtà del Terzo settore che hanno visto pesare su loro anche l’aumento di costi causa inflazione».

Ma è proprio il processo attraverso cui si è giunti a questo risultato che Sacco sottolinea: «Sancisce come un lavoro di squadra congiunto e paritetico tra Pubblica Amministrazione e Terzo settore può solo portare beneficio collettivo. È stato un grande esercizio di coprogettazione che ha visto coinvolti i referenti dell’area minori del Forum Terzo settore di Milano, un gruppo folto e consistente composto da 12 dirigenti competenti e forti di una storia lunga di accoglienza di almeno trent’anni. Ci siamo ritrovati per la prima volta nel luglio 2023 con il dirigente Guido Gandino e il team di lavoro del Comune di Milano e per alcuni temi con il dirigente Angelo Stanghellini e il suo staff. In questi due anni ci siamo incontrati periodicamente: a partire da una rilevazione tecnica e scientifica realizzata dal comune di Milano abbiamo ragionato sulle funzioni e le finalità di ognuna di queste “unità di offerta”, abbiamo affinato proposte e studiato nuove ipotesi – le sperimentazioni – senza venir meno al mandato principale ma trovando un equilibrio di sostenibilità in un momento di forte contrazioni di risorse, di mancati trasferimenti governativi che sta penalizzando il Comune e il Terzo settore nella sua funzione di sussidiarietà, nel suo esercizio di svolgimento della funzione pubblica».

Accanto a ciò, ovviamente, c’è stato «un lavoro di confronto interno con tutte le realtà della città impegnate in questo servizio, che sono più di 50 e gestiscono un centinaio di comunità, perché tutte fossero coinvolte nel processo e tutte fossero rese protagonisti», conclude Sacco.

Alla luce delle modifiche al sistema, verrà aperto un avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni di interesse ad accreditarsi con il Comune di Milano per attivare le nuove tipologie di accoglienza. I soggetti che si presenteranno, dovranno poi firmare un patto di accreditamento e potranno avviare l’accoglienza.

In apertura, l’assessore Lamberto Bertolé. Foto di Stefano Porta / LaPresse)

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