Giornata nazionale contro la pedofilia
Minori, aumentano del 17% le segnalazioni al 114
Telefono Azzurro lancia un "Manifesto di azioni concrete". Il presidente Ernesto Caffo: «I numeri sugli abusi e le violenze sui minori nel digitale sono in forte aumento». Cresciuto del 380% l’uso dell’Ai per creare immagini di abusi online. I social network superano la famiglia come contesto più frequentemente citato nei casi di sfruttamento sessuale

Si stima che un bambino su cinque, nell’Unione europea, abbia subito una qualche forma di violenza sessuale. Nel 2024, la linea d’ascolto del 114 – Emergenza Infanzia ha gestito 192 casi (141 offline e 51 online) con motivazioni relative ad abuso sessuale per una media di circa 16 casi al mese, con un incremento del 17% di segnalazioni raccolte. Sono alcuni dati, resi noti nell’incontro “Il Silenzio non protegge. L’abuso sessuale è un problema di tutti”, organizzato da Telefono Azzurro durante la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.
Presso la Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, alla presenza di alcuni studenti del liceo “Niccolo Machiavelli” di Roma, la fondazione ha rinnovato il suo impegno nella difesa incondizionata dei diritti dei bambini e degli adolescenti lanciando un Manifesto di azioni concrete e modelli di intervento per proteggere i minori da una delle più gravi violazioni della dignità umana. Allo stesso tempo, ha chiesto alle istituzioni, alle aziende e alla società civile di fare rete adottando politiche chiare e vincolanti contro la pedopornografia, rafforzando la cooperazione internazionale per la tutela dei minori e investendo nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie etiche per la protezione dell’infanzia.
+6% sfruttamento sessuale online dei minori
Nell’Unione europea si stima che un bambino su cinque abbia subito una qualche forma di violenza sessuale, secondo il rapporto Violence against children in the European Union dell’ottobre 2024. Anche il recente Rapporto Annuale 2024 della Internet Watch Foundation (Iwf) ha evidenziato un preoccupante aumento dei casi di sfruttamento sessuale online dei minori. Nel corso dell’anno, l’organizzazione ha esaminato 424.047 segnalazioni, di cui 291.273 contengono materiale di abuso sessuale. Si tratta del 6% di casi in più rispetto al 2023. Un dato particolarmente allarmante è che il 91% di questo materiale è stato generato dagli stessi minori, spesso manipolati o costretti.
Ai, 245 casi di creazione di immagini di abusi
Si è riscontrato un elevato aumento delle vittime adolescenti: i contenuti che coinvolgono ragazzi e ragazze tra i 14 e i 17 anni sono cresciuti rispettivamente del 35% e del 67%, evidenziando una maggiore esposizione di questa fascia d’età ai rischi online. I social network superano la famiglia come contesto più frequentemente citato nei casi di sfruttamento sessuale. Una delle tendenze emergenti più critiche è l’uso dell’intelligenza artificiale per creare immagini di abusi: i casi individuati sono aumentati del 380%, passando da 51 nel 2023 a 245 nel 2024.
144 – Emergenza Infanzia: + 17% di segnalazioni
Nel 2024, sono stati 192 i casi con motivazioni relative ad abuso sessuale gestiti dalla linea d’ascolto del 114 – Emergenza Infanzia, il servizio di pubblica utilità istituto e promosso dal Dipartimento per le Politiche della famiglia – Presidenza del Consiglio dei ministri e gestito da Telefono Azzurro. Di questi casi, 141 erano offline e 51 online, per una media di circa 16 al mese. Rispetto al 2023 si rileva un incremento complessivo del 17% di segnalazioni raccolte. Considerando, nello specifico, i casi online, i dati mostrano come nel 79,6% dei casi le situazioni riferite sono accadute su internet, nel 7,4% a casa proprio e nel 5,5% sui social network.
Classificando i casi in base alla provenienza geografica emerge come la maggior parte delle richieste d’aiuto sia pervenuta dalla Lombardia (+20,44%), seguita da Lazio (9,49%) ed Emilia-Romagna (9,49%). Le motivazioni relative ai casi di abusi sessuali online sono: benefit economico (32,7%), child sexual abuse material – csam (32,7%), sexting (14,5%), benefit sessuale (7,3%), grooming (7,3%), incitamento alla violenza contro persone/animali o cose (3,6%), discriminazioni (1,8%).
«Occorre fare sinergia e rete»
«I dati internazionali e quelli raccolti dalla nostra linea d’ascolto ci mettono di fronte a un’evidenza schiacciante. I numeri sugli abusi e le violenze sui minori nel digitale sono in forte aumento. Per questo motivo occorre fare sinergia e rete investendo risorse per una maggiore sicurezza degli spazi digitali che frequentano i ragazzi», ha detto Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro. «La nostra fondazione ha ottenuto da Agcom il riconoscimento di “segnalatore attendibile”, un ruolo fondamentale per l’applicazione del Digital Services Act negli stati membri dell’Unione europea. Chiediamo con forza alle istituzioni e alla società civile di aderire al Manifesto per la Giornata contro la pedofilia e pedopornografia perché proteggere i minori significa proteggere il nostro futuro».

Un tema di cui si parla ancora a fatica
Caffo ha proseguito dicendo: «La sfida va fatta insieme. Abbiamo chiamato quest’evento Il silenzio non protegge perché su questo tema ancora vige il silenzio, se ne parla a fatica. I numeri danno il senso dell’enorme gravità in tutto il mondo: sta cambiando in dimensioni. Nel 2019 il Santo Padre ha ribadito l’importanza del tema, sommerso, dimenticato dei bambini vittime di violenza sessuale in Italia e nel mondo. È un tema che va analizzato da un punto di vista scientifico e che va regolato con delle leggi», ha continuato.
Dati sottostimati
I casi di pedofilia e pedopornografia «vanno affrontati in modo diverso da quanto si sta facendo oggi, credo che il Parlamento debba fare dei passi in avanti. C’è un ritardo nell’attuazione delle regole che ci siamo dati. Nelle varie realtà tutti devono poter dare voce a situazioni di pedofilia e pedopornografia, in tutti gli ambiti, anche nello sport e nella religione». Il presidente della fondazione ha sottolineato che «l’Italia ha dei dati inferiori di un quarto rispetto a quelli francesi (per fare un esempio), ma i dati sono sottostimati nel nostro Paese: non è che abbiamo anticorpi a questo problema, non è ancora affrontato nel modo giusto».

Il Manifesto di Telefono Azzurro in otto punti
1. Tolleranza zero contro l’abuso sessuale
Combattiamo ogni forma di abuso sessuale e sfruttamento minorile, online e offline, chiedendo pene più severe, giustizia rapida e protezione costante per le vittime.
2. Prevenzione attraverso l’educazione
Promuoviamo programmi educativi nelle scuole e per le famiglie per il riconoscimento precoce dei segnali di abuso, l’educazione all’affettività, al rispetto e alla consapevolezza dei propri diritti.
3. Protezione dei bambini nell’ambiente digitale
Richiediamo l’adozione di tecnologie che integrino la protezione dei minori fin dalla progettazione (safety-by-design), meccanismi avanzati di age verification e la rimozione tempestiva dei contenuti pedopornografici dalle piattaforme online.
4. Contrasto all’adescamento e alla pedopornografia online
Collaboriamo con le forze dell’ordine, le aziende tech e le organizzazioni internazionali per rafforzare la prevenzione e la repressione dei reati online. Sosteniamo una normativa digitale forte e aggiornata, in linea con il Digital Services Act e l’AI Act.
5. Ascolto e supporto alle vittime
Garantiamo canali sicuri, accessibili e anonimi — come la nostra linea 1.96.96 e la chat di Telefono Azzurro e il servizio multicanale 114 Emergenza Infanzia da noi gestito— per l’ascolto, la denuncia e il supporto psicologico di bambini e adolescenti.
6. Difesa della privacy e della dignità dei minori
Combattiamo lo sharenting irresponsabile, la sovraesposizione online e il fenomeno dei baby influencer, affinché l’immagine dei minori non sia sfruttata o messa a rischio.
7. Partecipazione dei bambini nelle decisioni
Crediamo nella centralità dei bambini come protagonisti delle proprie vite. Vogliamo ascoltare la loro voce nei processi decisionali, specialmente quando si tratta di sicurezza e benessere digitale.
8. Formazione continua di adulti e professionisti
Investiamo nella formazione di genitori, educatori, operatori sociali, forze dell’ordine e tutti i professionisti che lavorano con l’infanzia, per costruire una rete solida e reattiva contro ogni forma di abuso.
Foto di apertura di Zeeshan Tejani su Unsplash. Nell’articolo foto e video dell’autrice
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