Lavoro

Persone con disabilità: occupata solo una su tre

Consulenti del lavoro e Anffas siglano un accordo per promuovere l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Roberto Speziale: «Sono proprio le persone con disabilità intellettive a chiedere un lavoro vero, per essere cittadini attivi e poter dare il proprio contributo alla società»

di Redazione

Facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro di persone con disabilità in stato di disoccupazione o di esclusione sociale, rafforzando e condividendo buone prassi. È l’obiettivo del protocollo firmato il 17 settembre da Anffas e Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, in uno scenario che vede occupata solo una persona con disabilità su tre. Su una popolazione di circa 3 milioni di persone con gravi disabilità, infatti solo il 33,5% – ovviamente considerando la fascia d’età 15-64 anni – è occupata, contro il 60,2% delle persone che non presentano limitazioni (dati Istat 2022). 

L’accordo siglato mira a garantire alle persone con disabilità il pieno accesso alle opportunità lavorative e il concreto inserimento al lavoro, nel rispetto delle loro competenze specifiche. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine, per il tramite della Fondazione Consulenti per il Lavoro, farà conoscere le opportunità legate all’assunzione delle persone con disabilità, fornendo formazione specifica alle aziende e ai consulenti che operano nei territori, affinché diventino l’anello di congiunzione tra chi cerca e offre lavoro. Anffas invece individuerà le persone con disabilità e le persone in condizione di emarginazione sociale ed economica da accompagnare nel percorso di inserimento lavorativo, offrendo supporto agli enti aderenti per l’avvio del progetto a livello locale.

Valorizzare le abilità di ogni persona

«Purtroppo, sono ancora troppo poche le persone con disabilità che riescono a trovare un’occupazione, ma l’attenzione verso il fenomeno c’è, come dimostrano gli obiettivi alla base della riforma della disabilità e gli incentivi occupazionali introdotti di recente nel Terzo Settore», ha commentato il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca. «Occorre però intensificare l’opera di sensibilizzazione per contrastare discriminazioni e garantire pari opportunità, ad esempio incentivando l’adozione di pratiche inclusive nelle aziende e potenziando percorsi formativi e di accompagnamento al lavoro. Lo scopo deve essere quello di valorizzare le abilità di ogni persona, senza distinzioni. Solo così potremo garantire un vero cambiamento». 

Migliori in Europa per inclusione delle disabilità meno gravi

Nell’ultimo decennio la quota di persone con disabilità che cercano o hanno un’occupazione è passata dal 43,7% al 52,2%, grazie alla combinazione di politiche nazionali e regionali efficaci e di una cultura più inclusiva delle imprese. Tuttavia l’ingresso al lavoro per questi cittadini resta ancora critico. Vero è anche che a livello internazionale l’Italia si distingue per la sua capacità inclusiva nei confronti delle persone con disabilità meno gravi: secondo Eurostat, infatti, il tasso di disoccupazione di chi ha disabilità non gravi è del 11,8%, il più basso d’Europa. La media Ue è del 17,3%.

Lavorare, per contribuire alla società come tutti

«Lavorare è un diritto-dovere per ogni cittadino e questo vale anche per le persone con disabilità, cittadini al pari degli altri», afferma Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas: «Purtroppo ancora oggi, nonostante si tratti di un diritto sancito sia dalla nostra Costituzione che dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, il lavoro è un miraggio per molte persone con disabilità ed in particolare per le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, frequentemente vittime di pregiudizi e stereotipi legati alle loro capacità. Sono invece proprio loro a chiedere a gran voce un lavoro vero, al fine di essere cittadini attivi e poter dare il proprio contributo alla società come tutti». 

In foto, la festa per il primo anno di attività del negozio di Via Trivulzio 20, a Milano, di “Fiori all’Occhiello”, i punti vendita di Fondazione La Comune che impiegano giovani con disabilità. Nei negozi, accanto a professionisti del settore, i giovani con disabilità intellettiva mettono a frutto le loro abilità nella cura del verde e nelle relazioni interpersonali, frutto di un percorso di formazione in assetto lavorativo e tirocini di preparazione al lavoro nel verde, affrontato al Giardino di Fondazione La Comune di Cornaredo. Foto da ufficio stampa.

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