Salute

Quei 907mila poveri che han diritto a vedere

La Fondazione Onesight Essilorluxottica Italia ha presentato alla Camera i dati del primo report sulla salute visiva in Italia

di Alessio Nisi

Tra fragilità sociale e difetti visivi non corretti c’è un rapporto strettissimo. In Italia 968 mila persone hanno difficoltà visive e altrettanti (circa 907 mila) in condizioni di difficoltà economica soffrono di difetti visivi non curati. Lo dicono non solo i numeri del primo rapporto della Fondazione Onesight Essilorluxottica Italia Ets presentato questa mattina alla Camera dei Deputati, ma anche i risultati del primo anno di attività della fondazione (costituita a ottobre 2022). Dallo studio è emerso che l’1,9% degli intervistati lamenta importanti e gravi deficit della vista, e il 16,7% moderate difficoltà e menomazioni visive con variabili legati all’età, al genere e alla distribuzione geografica. 

Siamo convinti che la vista sia un diritto umano fondamentale ma i problemi di vista non corretti colpiscono ancora oggi 2,7 miliardi di persone in tutto il mondo, il 90% delle quali vive in comunità in via di sviluppo

Leonardo Maria Del Vecchio – presidente della fondazione Onesight Essilorluxottica Italia

Difficoltà di inclusione

La ricerca ha dimostrato la forte relazione tra fragilità sociale e difetti visivi non corretti, con conseguenti difficoltà di inclusione. Dallo studio emerge poi che delle 907 mila persone con limitazioni della vista in difficoltà economica, 91 mila hanno limitazioni gravi della vista.

Quelli sulla salute visiva sono numeri allarmanti che ci ricordano l’importanza di prenderci cura dei nostri occhi, ma anche di impegnarci per garantire l’accesso universale alle cure oculistiche

Lorenzo Fontana – presidente della Camera dei deputati

Al Sud

Più di un terzo si concentra al Sud (332 mila), dove si registra anche il numero più elevato di persone in povertà assoluta. Di queste, dei circa 96 mila senzatetto rilevati dall’ultimo censimento Istat, si stima che il 13,8% abbia difetti visivi.

l’intervento di Leonardo Maria Del Vecchio, presidente della fondazione Onesight Essilorluxottica Italia

Cliniche oculistiche temporanee e focus su Corviale

In un quadro di questo tipo il primo anno di lavoro della fondazione si orientato prima di tutto all’aiuto delle persone più fragili prima di tutto con le “Giornate della Vista”: sono state allestite delle vere e proprie cliniche oculistiche temporanee ed è stato garantito l’accesso a un’assistenza oculistica a oltre 5.800 persone svantaggiate in tutto il Paese. Concentriamoci sui numeri: 14 mila le persone (40 al giorno tutti i giorni) che hanno beneficiato delle iniziative e altrettanti occhiali donati nel corso delle 140 giornate di attività, 7250 visite effettuate, 1300 patologie individuate e curate.

Andrea Rendina, segretario generale di Fondazione Onesight Essilorluxottica Italia

Scegli la rivista
dell’innovazione sociale



Sostieni VITA e aiuta a
supportare la nostra missione


Prossimo tappa Scampia

Oltre alle “Giornate della vista” si è aggiunto quest’anno anche il progetto “Ci vediamo a Corviale”, primo passo di un focus su aree urbane particolarmente disagiate, con l’obiettivo di dichiararle “libere da problemi visivi”. Nel 2024 il secondo passo con “Ci vediamo a Scampia” a Napoli, in collaborazione con il Dipartimento di Oftalmologia dell’Università Federico II e l’associazione Airo Onlus.

Una rete solidale

A illustrare la filosofia che ha ispirato il primo anno di lavoro della fondazione è Andrea Rendina, segretario generale di Fondazione Onesight Essilorluxottica Italia. «Abbiamo voluto creare una rete solidale, un network virtuoso», spiega, «dedicato alle persone fragili e ai margini della società civile» in grado di intervenire sui problemi della vista. Medici oculisti, volontari, studenti «che hanno fatto assistenza, una comunità solidale che intende continuare a lavorare insieme». Un gruppo costituito da «oltre 25 associazioni, oltre 250 medici oculisti, 100 ottici, 330 volontari di Essilorluxottica e altrettanti delle associazioni con le quali abbiamo collaborato». 

Tante delle persone, tra cui molti bambini, che abbiamo incontrato non avevano una tessera sanitaria e non avevano mai fatto una visita oculistica

Andrea Rendina – segretario generale di Fondazione Onesight Essilorluxottica Italia

La sala della Regina della Camera dei Deputati dove si è tenuto l’incontro organizzato da Fondazione OneSight Essilorluxottica Italia

Lo sport

La fondazione ha scelto di impegnarsi per contribuire a migliorare l’integrazione sociale, e la vita stessa delle persone con problemi visivi gravi, anche attraverso l’attività sportiva. Da questo impegno, è nata nella seconda parte dell’anno, la Judo academy in collaborazione con la Federazione italiana sport paralimpici per ipovedenti e ciechi che si caratterizza per l’impegno profuso nello sviluppo dello sport, in particolare il judo, come importante leva di inclusione sociale.

La salute è un diritto da garantire a tutti. La Fondazione Onesight Essilorluxottica Italia ci ha consentito di aiutare bambini e anziani con difficoltà visive, in tante città italiane, e di consegnare 3mila paia di occhiali ai detenuti nelle carceri di Roma

Marco Impagliazzo – presidente della Comunità di Sant’Egidio

L’impegno con la comunità di Sant’Egidio

Tra le organizzazioni incontrate lungo il viaggio, Onesight ha incrociato anche la Comunità di Sant’Egidio. «Grazie a loro», sottolinea Rendina, «abbiamo raggiunto persone altrimenti molto difficili da raggiungere, come i senza tetto o le persone nelle carceri».

In apertura, in primo piano, Leonardo Del Vecchio, presidente della fondazione Onesight Essilorluxottica Italia, foto da Ufficio Stampa. Nel testo foto di Alessio Nisi

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.