5 per mille, ma per davvero

Renzo Arbore: «Il 5 per mille? Una firma che fa la differenza. Lo Stato non la depotenzi»

Lo storico testimonial della Lega del Filo d'Oro scende in campo a fianco della campagna di VITA e di 62 grandi organizzazioni del Terzo settore italiano per l'eliminazione del tetto del 5 per mille. E in questa intervista ripresa del magazine di luglio-agosto intitolato "5 per mille, ma per davvero" spiega perché

di Sara De Carli

senza dubbio lui è “il” testimonial d’Italia: il primo spot per la Lega del Filo d’Oro, Renzo Arbore lo ha girato nel 1989 e da allora il legame non si è più interrotto. Chiara, la protagonista di quella campagna, Arbore se la ricorda ancora: «Una bambina sordocieca che non parlava, ma bellissima». Sono molti i nomi che ricorda: non per nulla più volte ha detto pubblicamente che la Lega del Filo d’Oro per lui è «una famiglia». Tantissimi italiani hanno raccolto i suoi inviti a donare, perché  hanno capito che una storia così lunga dice una cosa sola: “Sì, ci si può fidare”. 

Lei ci ha messo la faccia più volte, per invitare gli italiani a metterci la firma: perché destinare il 5 per mille?

La domanda da fare mi sembra un’altra: perché non farlo? Io non vedo nessuna ragione per non firmare, anzi penso che il contribuente che non firma perde un’occasione. Non mi stanco di dirlo: è una firma che fa davvero la differenza, anche se al cittadino non costa nulla. Io alla Lega del Filo d’Oro in più di 35 anni ho visto la serietà con cui le risorse vengono utilizzate. Le storie di tantissime persone e di tantissime famiglie sono cambiate. Ho in mente proprio i loro nomi e i loro volti.

In che senso, chi non firma “ci perde”?

Chi non firma si perde l’opportunità di sostenere il lavoro di quella realtà specifica, che lui conosce, apprezza e di cui si fida: ognuno avrà la sua “causa del cuore”, può essere l’aiuto alle persone con disabilità, la ricerca di nuove cure, la tutela dell’ambiente… ma il meccanismo è lo stesso. Il punto è che ogni risorsa è preziosa, davanti all’enormità dei problemi che abbiamo da affrontare: poter contare sulle risorse del 5 per mille permette a tante realtà del Terzo settore di accrescere la propria azione, dando più risposte a più bisogni. Anche guardando dal punto di vista della collettività, chiaramente si tratta di un investimento.

In questo momento gli italiani che firmano per il 5 per mille sono così tanti — per fortuna! — che la cifra da loro destinata supera il tetto di 525 milioni annui previsto dalla legge: auspica che il tetto venga tolto o per lo meno aumentato?

Nella dichiarazione dei redditi il contribuente firma per la destinazione del 5 per mille, c’è scritto così. Quindi da cittadino mi aspetto che lo Stato destini ciò che dichiara, non meno.

Questo contenuto è tratto dal numero di VITA magazine “5 per mille, ma per davvero” è stato eccezionalmente reso disponibile a tutti e tutte, se apprezzate il nostro impegno, se volete supportarci e sostenere la campagna, abbonatevi a VITA.

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