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Senegal, Don Bosco 2000: «Macky Sall lasci spazio alle forze democratiche del Paese»

L’associazione salesiana è attiva sul territorio dal 2016 con importanti iniziative di supporto e ricostruzione sociale. Il presidente Agostino Sella esprime tutta la sua preoccupazione per l’evolversi della situazione politica

di Nicola Varcasia

«Auspichiamo che le sommosse finiscano al più presto e trionfino la democrazia e la libertà», questo l’augurio di Agostino Sella, presidente dell’associazione Don Bosco 2000, a fronte delle recenti proteste a Dakar, in Senegal, che hanno causato già 16 morti.

Le sommosse, spiega l’Associazione in una nota, nascono in risposta alla condanna del leader dell’opposizione, Ousmane Sonko, accusato di stupro e minaccia di morte da una giovane donna e poi condannato per corruzione dei giovani. Una sentenza politica, secondo gli oppositori, che compromette la candidatura di Sonko alle elezioni presidenziali del 2024. D’altra parte, Macky Sall, attuale presidente in carica, è quasi giunto al termine del suo secondo mandato e sembra determinato a restare al potere.

«Il Senegal è un popolo in pace da decenni perciò è inaccettabile che proprio adesso, nel momento del suo massimo sviluppo, si verifichi una crisi della democrazia», prosegue Sella. Don Bosco 2000 è in Senegal dal 2016, dove ha istituito una propria sede da cui gestisce attività di micro-impresa nei villaggi di Tambacounda. Non solo orti e pollai, ma anche un oratorio con dispensario per le cure mediche della popolazione locale. Un progetto che ha trovato spazio anche grazie alle condizioni di pace politica.

«Abbiamo assistito nel corso degli anni a una diminuzione della povertà, un aumento del PIL, un risveglio della società. Sarebbe un vero peccato se tutto questo andasse perso e ci auguriamo che torni la pace e che il presidente Macky Sall faccia un passo indietro e lasci spazio alle forze democratiche del Paese», conclude Sella.


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