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Soleterre, 31 adolescenti aiutati a superare il disagio psicologico

Il progetto della fondazione con un gruppo di ragazzi tra i 14 e i 18 anni che non avrebbero potuto permettersi i colloqui con gli specialisti. Le difficoltà relazionali acuite con la pandemia e il conflitto in Ucraina. La conferma del trend in uno studio con la Cattolica di Milano. Il presidente Rizzi: «Urge un intervento pubblico per la presa in carico dei giovani pazienti»

di Nicola Varcasia

Offrire supporto psicologico agli adolescenti. Una fascia della popolazione risultata particolarmente esposta alle conseguenze socio-educative determinate dalla pandemia e dallo scoppio della guerra in Ucraina sui loro vissuti relazionali, scolastici e di crescita. È questo lo scopo di Non dimentichiamoci degli adolescenti il progetto della fondazione Soleterre finanziato dal fondo T. Rowe price 2022 e che ha coinvolto 31 adolescenti tra i 14 e i 18 anni, presi in carico sul territorio di Milano per un totale di 212 colloqui condotti da psicologi e psicologhe.

A spiegarne i contorni è Damiano Rizzi, psicologo e presidente della fondazione Soleterre: «Come mostrano i risultati in letteratura, sia il Covid sia la guerra in Ucraina hanno avuto un impatto sulla salute mentale dei giovani ed è particolarmente associato a depressione e ansia nelle coorti di adolescenti. Per alcuni di loro, circa un terzo, si tratta di veri e propri eventi traumatici in cui l’esposizione a morte indiretta deve essere affrontata con supporto psicologico. Anche il nostro campione opportunistico di 31 adolescenti ha mostrato che è necessario adottare forme di intervento pubblico per la presa in carico degli adolescenti con disagio psicologico e veri e propri traumi».

Nella maggior parte dei percorsi sono emerse tra gli adolescenti forti difficoltà relazionali con i propri coetanei e all’interno del nucleo familiare. Spesso sono stati riportati episodi di attacchi di ansia e di panico soprattutto legati al rientro a scuola dopo il lockdown. Inoltre, molti pazienti riscontravano una riduzione della motivazione a frequentare le lezioni scolastiche, così come del desiderio di svolgere altre attività.

Ad esempio, una paziente di 14 anni ha riportato di essersi chiusa sempre più in se stessa e aver sviluppato pensieri ossessivi nei confronti del proprio corpo. Lo psicologo, coinvolgendo anche la famiglia, è riuscito a far comprendere ai genitori il disagio della figlia e nelle sedute successive la paziente ha riportato una sensazione di maggiore benessere e voglia di andare a scuola, studiare e relazionarsi con i compagni.

Le relazioni degli psicologi che hanno seguito gli adolescenti nel percorso di supporto psicologico sono concordi sul fatto che gli otto incontri individuali con i giovani pazienti siano stati uno strumento utile per far intravedere loro che esiste un’alternativa al loro malessere e il fatto di poter condividere le proprie difficoltà con un professionista possa procurare giovamento.

Fondazione Soleterre in collaborazione con l’Unità di ricerca sul trauma dell’Università Cattolica di Milano ha inoltre portato avanti una ricerca per indagare l’impatto traumatico della pandemia sugli adolescenti, nonché il suo impatto sulle loro capacità di regolazione emotiva. I risultati, pubblicati sulla rivista internazionale Journal of child & adolescent trauma, hanno mostrato la necessità di non sottovalutare l'impatto psicologico del covid, soprattutto sulla popolazione più giovane, ma di affrontarlo come un problema urgente e tempestivo. Dall’indagine è infatti emerso che il 29,1% dei soggetti ha riportato un alto livello di sintomi intrusivi e alti livelli di sintomi di ipereccitazione sono stati segnalati dal 35,5% dei partecipanti.

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo del fondo solidale T. Rowe price, costituito nel 2021 per volontà dell’omonima società di gestione degli investimenti, per sostenere interventi a favore di bambini, bambine e giovani in difficoltà a Milano e hinterland, territorio di riferimento dell’ente filantropico Fondazione di comunità Milano.

Foto di Will Breen su Unsplash


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