Scuola
Sorpresa: il progetto Top migliora i voti pure dei tutor
L’insegnamento tra pari dimostra di avere un impatto positivo e duraturo sui ragazzi. A dirlo sono i dati raccolti nel corso del progetto Top – Tutoring online program, avviato dall'Università Bocconi di Milano e da quella di Harvard, con il sostegno di Fondazione Cariplo e l’implementazione del Ciai. Gli alunni delle scuole secondarie di primo grado migliorano le competenze, ma anche i tutor volontari vedono migliorare le performance universitarie. L'impatto maggiore? La riduzione delle disuguaglianze educative

L’insegnamento tra pari è ormai ampiamente riconosciuto come una strategia efficace per potenziare le conoscenze, i metodi di studio e le capacità di problem solving degli studenti. Ma qual è l’impatto nel lungo periodo di questo metodo sui ragazzi? Una risposta arriva dai dati raccolti nell’ambito del progetto Top – Tutoring online program, promosso dalle Università Bocconi di Milano e da quella di Harvard nella primavera del 2020 e giunto alla sua sesta edizione nell’anno scolastico 2024-25. Il progetto Top, inoltre, da quattro edizioni è realizzato con il sostegno di Fondazione Cariplo e l’implementazione a cura del Centro italiano aiuti all’infanzia – Ciai.
Un modello educativo basato sulla relazione tra pari
Top, con un approccio innovativo, si rivolge agli studenti della scuola secondaria di primo grado che stanno affrontando delle difficoltà e grazie alla segnalazione delle scuole partner, questi ragazzi, che all’interno del progetto prendono il nome di tutee, vengono affiancati per alcune ore di studio pomeridiano da un tutor, ovvero uno studente o una studentessa universitari. In modo completamente volontario, i tutor offrono un supporto personalizzato e continuo attraverso incontri online su una piattaforma di videoconferenza. Inoltre tutor e tutee hanno come punto di riferimento un supervisore Ciai, che si relaziona con loro per affiancare il percorso di tutoraggio e dialogare con scuola e famiglia.
Ci siamo resi conto che abbiamo creato un modello di comunità possibile. Una comunità che può trasformare i percorsi di ciascuno
Paola Cristoferi, Ciai
«Ci siamo resi conto che abbiamo creato un modello di comunità possibile», spiega Paola Cristoferi, responsabile del progetto per Ciai, «una comunità che può trasformare i percorsi di ciascuno. In questi anni abbiamo potuto osservare come, grazie al tutoraggio, i Tutee hanno acquisito maggiore autostima migliorando i loro risultati scolastici ma anche cambiando le loro prospettive di futuro».
Impatto del progetto sui tutee
Dai dati raccolti sul progetto Top da Michela Carlana ed Eliana La Ferrara – docenti dell’Harvard University e del Laboratory for effective anti-poverty policies dell’Università Bocconi – emerge che l’assegnazione di un tutor a uno studente ha avuto un effetto statisticamente significativo sull’iscrizione a un liceo, al termine della scuola secondaria di primo grado. L’impatto è risultato ancora più evidente per gli studenti che hanno partecipato al progetto fin dal primo anno.
Michela Carlana spiega: «Questo progetto ha trasformato il percorso scolastico dei tutee. I dati ci mostrano un aumento del 18% nell’iscrizione ai licei tra gli studenti che hanno partecipato a Top». E aggiunge: «In un Paese dove un ragazzo ha il 75% di probabilità di frequentare l’università se i genitori sono laureati, il 48% se sono diplomati e solo il 12% se hanno la licenza media, il progetto Top ha dimostrato che, grazie all’impegno di un’intera comunità e alla professionalità e al tempo messi a disposizione dagli studenti universitari, è possibile ridurre concretamente le disuguaglianze educative».
Inoltre emerge che non ci sono differenze statisticamente significative tra ragazzi e ragazze, anche se è possibile notare un incremento maggiore per le studentesse sulle iscrizioni al liceo classico o scientifico, così come una riduzione alle iscrizione a istituti tecnici e professionali.
Questo progetto ha trasformato il percorso scolastico dei ragazzi. I dati ci mostrano un aumento del 18% nell’iscrizione ai licei tra gli studenti che hanno partecipato a Top
Michela Carlana, Bocconi
Il tutoring, inoltre, ha avuto un effetto positivo su tutte le materie oggetto del progetto che in prevalenza erano matematica, italiano e inglese. Confrontando le diverse edizioni di Top si osserva un maggiore effetto sulle valutazioni di fine anno per gli studenti. Come spiega Cristoferi, «si è deciso di misurare l’impatto del progetto sulle competenze degli studenti e quindi, anche, sul loro andamento scolastico, tenendo conto di diversi aspetti: i risultati delle prove Invalsi, il rendimento scolastico valutato dagli insegnanti, le assenze e le bocciature». Aggiunge Cristoferi: «Quello che ci ha colpiti è stato come l’esperienza ha avuto un effetto molto positivo anche sui tutor: le loro performance universitarie sono migliorate. Inoltre, molti di loro hanno cambiato approccio rispetto al mondo del lavoro, sviluppando un desiderio più forte di avere un impatto positivo sulla società. E hanno acquisito competenze spendibile anche nella loro carriera universitaria e lavorativa futura».
L’esperienza ha avuto un effetto molto positivo anche sui tutor: le loro performance universitarie sono migliorate. Molti di loro hanno cambiato approccio rispetto al mondo del lavoro, sviluppando un desiderio più forte di avere un impatto positivo sulla società
Paola Cristoferi, Ciai
L’esperienza di Matteo, tutor volontario
I tutor sono assegnati ai tutee tenendo conto di diversi criteri come: le competenze linguistiche, l’esperienza pregressa nel tutoring, il percorso universitario seguito, la disponibilità di tempo, le discipline per cui si richiede o si offre supporto, e l’eventuale formazione specifica sui Bisogni educativi speciali. Tra di loro c’è Matteo Dini che ha iniziato la sua esperienza come tutor volontario nel febbraio 2024 e racconta: «mi ero trasferito da Ravenna a Milano per motivi di studio e in facoltà ho sentito parlare del progetto Top. Ho sempre fatto volontariato nella mia città e sentivo il bisogno di ritrovare anche nella mia nuova vita milanese questa dimensione di servizio alla comunità».
Il primo anno ha affiancato uno studente, mentre quest’anno seguente una studentessa. Entrambi all’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado. Prosegue Matteo: «il ragazzo che ho seguito lo scorso anno vive in un piccolo centro lombardo al confine con la Svizzera. Senza il progetto Top non avrebbe avuto alcuna possibilità di ricevere supporto scolastico. Quest’anno, invece, sto seguendo una ragazza che sta ripetendo la terza media per la seconda volta. Ha difficoltà a relazionarsi sia con i compagni che con gli insegnanti. Questa sua timidezza l’ha profondamente scoraggiata al punto da non riuscire nemmeno a sostenere interrogazioni in classe. Era in grado di affrontare un’interrogazione solo fuori dall’aula, perché non riusciva a parlare davanti agli altri. Abbiamo lavorato molto su questo aspetto e ora ci stiamo preparando insieme agli esami».

L’esperienza di Matteo dimostra quanto la relazione tra pari, anche se mediata da uno schermo, possa essere preziosa. Aiuta i tutee ad aumentare la propria autostima e consente ai tutor di sviluppare nuove competenze. «Per aiutare i ragazzi», spiega Matteo, «ho dovuto costruire un mio metodo didattico. Ho pensato di spiegare i concetti a mio fratello più piccolo. Questo mi ha aiutato a imparare a schematizzare, semplificare e sintetizzare i concetti. Un allenamento utile anche per i miei studi universitari. Da quando ho iniziato il progetto, i miei voti agli esami sono migliorati».
Dall’anno prossimo Top sarà parte di ZeroNeet una delle tre nuove sfide che Fondazione Cariplo ha lanciato all’inizio del 2025
Alessandro Masciadri, Fondazione Cariplo
Quanto raccontato da Matteo trova conferma anche nei focus group condotti dalla Bocconi con i tutor del progetto Top per approfondire ciò che questa esperienza ha insegnato loro. Dal confronto è emerso che i tutor hanno dovuto spesso “decostruire” il modo in cui loro stessi avevano appreso certi concetti, per poterli trasmettere in modo efficace ai propri tutee. Questo processo di rielaborazione genera a sua volta un nuovo apprendimento nei tutor che così facendo scoprono che non esiste un solo modo di studiare ma ogni persona ha il proprio stile cognitivo e non tutti impariamo nello stesso modo. I tutor sviluppano una maggiore flessibilità imparando a presentare i contenuti in modi diversi, più accessibili e personalizzati.
Senza neanche rendersene conto, i tutor coinvolti nel progetto Top, mettono in pratica i principi fondamentali della didattica inclusiva. Ma non solo dai focus group emerge anche un altro aspetto fondamentale: i tutor vivono un’esperienza formativa profonda, in cui imparano e sperimentano concretamente la capacità di prendersi cura dell’altro. Ed è proprio da qui che si inizia a diventare cittadini migliori. Ogni volta che in futuro uno di loro aiuterà una studentessa o uno studente a risolvere un problema di geometria, a fare una traduzione in inglese o a comprendere un concetto difficile, non offrirà solo supporto scolastico ma starà diventando una persona più consapevole, più empatica e più attenta alla propria comunità.
Fondazione Cariplo: progetto Top dal 2025 è parte della fida ZeroNeet
Spiega Alessandro Masciadri, responsabile del progetto per Fondazione Cariplo: «Top è un esempio emblematico di come, attraverso la costruzione di una rete, si può lavorare per realizzare una relazione educativa tra pari ma, soprattutto, si può fare la differenza attivando le persone che insieme possono generare un cambiamento. Tutto questo è prioritario per un ente filantropico come il nostro che supporta con le proprie risorse progetti a impatto sociale». E conclude: «Dall’anno prossimo Top sarà parte di una delle tre nuove sfide che Fondazione Cariplo ha lanciato all’inizio del 2025: la sfida ZeroNeet, che raccoglie tanti attori importanti del territorio, risorse importanti per lavorare insieme come comunità per fornire un futuro migliore ai giovani Neet attraverso iniziative mirate e supporto integrato».
Nella foto di apertura la professoressa Michela Carlana presenta di dati del progetto il 27 maggio 2025 (Foto pagina facebook Ciai)
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it