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Sponsor, permessi, quote. La regola è la flessibilità

Il direttore generale per l’Immigrazione Giuseppe Silveri afferma che il criterio è quello di far aderire la norma alle esigenze reali...

di Elisa Cozzarini

«Non più fenomeno recente né contingente, l?immigrazione in Italia è ormai strutturale. Certo, non siamo in Gran Bretagna o Germania, ma abbiamo pur sempre 2 milioni e 700mila stranieri residenti in pianta stabile. È nostro dovere adottare strumenti adeguati per la gestione degli ingressi e per facilitare l?integrazione, l?accesso alla casa, ai servizi?». A parlare è Giuseppe Silveri, direttore generale per l?Immigrazione al ministero della Solidarietà sociale. è lui uno dei principali artefici del disegno di legge che cambierà le regole sull?immigrazione in Italia.

Vita: Sono anche modifiche che vengono incontro al mondo del lavoro?
Giuseppe Silveri: Sì, perché si renderanno più flessibili i meccanismi d?ingresso in Italia per permettere l?incontro legale tra domanda e offerta di lavoro. L?obiettivo è far aderire la norma alle esigenze reali del mercato del lavoro e cercare di eliminare l?immigrazione clandestina. Oggi l?unica modalità prevista dalla Bossi-Fini è quella per chiamata individuale dal Paese d?origine. Significa che un datore di lavoro dovrebbe assumere qualcuno senza conoscerlo. Non funziona per nessun tipo di occupazione, dall?assistente familiare all?operaio, al pescatore. Si introdurrà quindi, accanto alla chiamata nominativa, una molteplicità di tipologie di ingresso in Italia.

Vita: Quali?
Silveri: Verrà reintrodotto il meccanismo dello sponsor, già previsto dalla Turco-Napolitano e abrogato dalla Bossi-Fini. Lo sponsor sarà individuale e istituzionale. Vuol dire che un privato, il singolo datore di lavoro, un?associazione imprenditoriale, sindacato, ente locale, potranno garantire per qualcuno che sta all?estero e permetterne l?arrivo per vie legali. Sarà possibile anche l?autosponsorizzazione. Cioè, sulla base di determinate garanzie, si potrà venire in Italia con un permesso di ricerca lavoro per un certo numero di mesi. Rimarranno poi le modalità per studio e turismo, non convertibili in permesso di lavoro. Saranno rinforzati i canali d?ingresso per chi già conosce l?italiano o ha frequentato corsi di formazione professionale e linguistica. La lingua infatti è un potentissimo fattore d?integrazione. Uno straniero sa già come muoversi se conosce l?italiano.

Vita: Che ne sarà delle quote?
Silveri: Il meccanismo continuerà a esistere, ma sarà più flessibile. La programmazione sarà triennale, ma prevederà adattamenti ai concreti bisogni del mercato del lavoro. Ci sarà la possibilità per alcune categorie di entrare fuori quota. Anche oggi è così per tipologie precise di lavoratori – professionisti, infermieri, artisti, sportivi – in base all?articolo 27 della Turco-Napoletano, modificato dal 22 della Bossi-Fini. Ora si vuole rendere meno rigido il sistema: si potrà decidere in base alla necessità del momento di slegare dal decreto flussi l?ingresso di determinate categorie di lavoratori.

Vita: C?è poi la questione delle procedure. Come si pensa di semplificarle?
Silveri: Per esempio aumenterà il periodo di validità del permesso di soggiorno e non sarà più strettamente legato al contratto di lavoro. Questo renderà più semplice la vita dell?immigrato, alleggerendolo dalla necessità di fare code e compilare moduli e carte. Ma servirà anche a ridurre l?accumulo inutile di procedure burocratiche negli uffici di competenza. Inoltre si concederà il diritto di voto alle amministrative a chi possiede la carta di soggiorno, che sarà equiparato ai cittadini stranieri comunitari. E poi si vogliono potenziare i canali di cooperazione con i Paesi d?origine.

Vita: Uno dei motivi per cui il disegno di legge viene presentato in ritardo è stata la difficoltà di trovare un accordo sul futuro dei Cpt?
Silveri: Di questo però si è occupato il ministero dell?Interno. Certamente l?obiettivo di ridurre gli ingressi irregolari è legato con quello di un progressivo svuotamento dei Cpt. In generale, si lavorerà per una gestione più attenta ai problemi di tipo umanitario. Si individueranno forme di prima accoglienza più adatte a capire la situazione degli sbarcati, a identificare i potenziali richiedenti asilo.

Vita: Che tempi ci vorranno per l?approvazione della legge?
Silveri: Dipende, ma c?è la volontà del governo a operare. Di certo il testo unico non si poteva cambiare con un decreto legge. Stiamo prendendo scelte importantissime. La Turco-Napolitano è del 1998: in questi anni c?è stato un enorme sviluppo dell?immigrazione e un cambiamento profondo nella nostra società. È come se stessimo costruendo un palazzo. Il ddl dice come dovrà essere. Ora il governo, autorizzato dal Parlamento a intervenire in Camera e Senato, formulerà i vari articoli della nuova legge.


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