«Stiamo lavorando per fare in modo che i giovani pugliesi siano protagonisti nei territori in cui vivono. Per questo, dobbiamo ascoltarli, capire le loro richieste, intercettare i loro bisogni e le loro ambizioni. Quello che ci appare chiaro è che hanno l’esigenza di avere degli spazi in cui poter realizzare i loro sogni, dei luoghi in cui poter sviluppare le loro idee». Alessandro Delle Noci ha girato in lungo e in largo la Puglia per incontrare e parlare ai giovani di prospettive, di futuro, di occasioni. Perché per l’assessore alle Politiche Giovanili della Regione Puglia, eletto nella lista del governatore Michele Emiliano, il compito della politica è «di intercettare i nuovi bisogni, di leggerli e di tradurli in azioni concrete». Del resto, nel 2017, è stato un giovanissimo candidato sindaco al Comune di Lecce, diventando – in seguito all'apparentamento con Carlo Salvemini, candidato andato al ballottaggio poi diventato sindaco – vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici. Un’esperienza di governo cittadino interrotta solo dalla voglia di misurarsi su terreni più ampi, come quello regionale.
Assessore Delle Noci, qual è la Puglia che vorrebbe? Che idea si è fatto in questi mesi incontrando e ascoltando i giovani pugliesi?
In questi mesi, attraverso il processo di partecipazione “Puglia Ti Vorrei” abbiamo coinvolto oltre 4mila ragazze e ragazzi di tutte le province per progettare insieme le nuove misure del piano regionale a loro dedicato, tenendo conto della loro visione e delle loro necessità. “Galattica – Rete Giovani Puglia” è infatti la nuova misura messa in campo dalle Politiche giovanili della Regione Puglia e l’Agenzia regionale Tecnologia e Innovazione che hanno definito un percorso di interventi per under 35. Tra le esigenze emerse dai più giovani, quella di poter usufruire di servizi di prossimità, a prescindere dai luoghi in cui uno vive, per poter accedere alle informazioni a disposizione per poter realizzare la propria idea di impresa, per orientarsi nel mondo dell’imprenditorialità, per formarsi, per essere sempre informati sulle opportunità esistenti. Siamo partiti con un primo avviso rivolto ai Comuni pugliesi che intendono mettere a disposizione un proprio spazio già attivo all’interno del quale realizzare un programma di attività e servizi territoriali per giovani.
Cos’altro metterete a disposizione dei più giovani per trattenerli nei loro territori?
In sinergia con l’Agenzia nazionale per i Giovani, offriremo le straordinarie opportunità legate ai programmi europei Erasmus+:Gioventù e Corpo europeo di solidarietà, per raggiungere un numero sempre maggiore di organizzazioni giovanili, di ragazze e di ragazzi. Sul fronte dell’impegno civile, l’obiettivo è favorire la nascita di percorsi di crescita personale attraverso il volontariato, la mobilità, l’attivazione in progetti di cambiamento dei propri contesti locali. Per questo, è prevista l’attivazione di una misura di Servizio civile regionale, anche a supporto della rete. Questo consentirà a tanti giovani di fare un’esperienza a contatto con i propri coetanei nuova e moderna, dialogando con il medesimo linguaggio.
Rispetto al periodo dei Bollenti Spiriti, il programma lanciato da Nichi Vendola e che prevedeva una partecipazione attiva dei giovani alla vita della comunità, quanto sono cambiati oggi i ragazzi pugliesi?
Sicuramente i ragazzi sono diversi rispetto a 15 anni fa. Diversa è la voglia, diverse sono le prospettive, diverse le esigenze lavorative. In quegli anni dovevamo cercare luoghi in cui incontrarci, in cui ritrovarci per pensare le cose da fare. Oggi, invece, gli spazi urbani ci sono, sono stati realizzati, sono attivi e proprio grazie a “Galattica” questi luoghi diventeranno dei Nodi animati da operatori di comunità in grado di sollecitare e mettere in rete le risorse del territorio, far emergere i talenti inespressi e generare scambi di pratiche e di esperienze.
Si leggono spesso notizie riguardanti i giovani che rinunciano a offerte di lavoro e di aziende che lamentano la difficoltà di trovare personale. Lei che idea si è fatto?
I giovani cercano prospettive future. Cercano stabilità, non lavoretti saltuari, anche per potersi costruire una propria vita autonoma e magari una famiglia. Il tema è creare attrattività. Un giovane, una persona, può fare una breve esperienza di lavoro, ma è importante creare anche le condizioni affinché questa esperienza crei un’aspettativa, un percorso, venga messa a valore.
Come si contrasta lo spopolamento delle aree interne della regione e la fuga dei giovani dalle loro comunità?
Le ingenti risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza – Pnrr rappresentano una grande occasione di sviluppo per i nostri territori, per il rilancio della nostra economia, per la valorizzazione di alcuni settori. La Regione Puglia, inoltre, sta intensificando le sue politiche di intervento in alcuni settori chiave della nostra economia. Come il settore aerospaziale. L’economia dello spazio rappresenta la grande sfida del futuro che la Puglia ha già colto da qualche anno come dimostra la scelta di fare dell’aeroporto di Grottaglie (Ta) un centro di eccellenza di livello internazionale nel campo aeronautico e spaziale. Ma sono importanti e possono generare ulteriori occasioni occupazionali per i più giovani anche i poli della biotecnologia, della chimica, dell’artigianato artistico.
Dispersione scolastica e criminalità minorile. Due fenomeni che anche qui in Puglia creano non poche preoccupazioni. Che cosa si può fare?
Abbiamo il dovere di condannare tutti gli episodi di criminalità o violenza che hanno come protagonisti i minori o i più giovani. Ma dobbiamo anche essere in grado di costruire un’alternativa di vita credibile che genera sviluppo, lavoro, opportunità nei vari territori. Penso per esempio al settore dell’agricoltura, uno dei pilastri della nostra regione, dove soprattutto in alcuni zone della Puglia vanno incentivate le aziende di trasformazione agroalimentare, che potrebbero portare benefici occupazionali e di benessere. A partire proprio dai ragazzi.
Come vede il futuro della Puglia?
Il futuro lo vedo positivo, proprio perché la nostra Regione ha tante potenzialità da poter mettere in campo. Se poi pensiamo anche ad altri settore che possono generare ulteriore economia, come quello del turismo, della cultura, dell’innovazione, dell’agricoltura, allora le prospettive non possono che essere positive. Però dobbiamo continuare ad ascoltare i giovani ed accompagnargli nel loro percorso di crescita. È questa la Puglia che vorrei.
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