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Morti bianche

Strage di Suviana, Acli: «Proteggere la dignità di chi lavora»

Il presidente Manfredonia e il vice Tassinari intervengono sulla tragedia della centrale Enel per esprimere cordoglio verso le famiglie di chi ha perso la vita e per chiedere sicurezza. «Nei primi due mesi, quasi il +20% di morti»

di Giampaolo Cerri

«Ogni morte sul lavoro è una tragedia che va oltre il singolo individuo, riguarda l’intera società. Siamo tutti chiamati ad un impegno costante per proteggere la vita e la dignità dei lavoratori». Lo dice Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, riferendosi all’esplosione avvenuta nella centrale idroelettrica di Suviana (Bo), dove hanno perso la vita tre persone. 

Le Acli, spiega una nota, «esprimono la loro vicinanza e il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime, augurandosi che, in queste ore di apprensione, giungano presto notizie confortanti per i dispersi e i feriti».

Stefano Tassinari, vicepresidente Acli

Stefano Tassinari, vicepresidente delle Acli, sottolinea: «Non spetta certo a noi valutare come possa essere successo, ma è l’ennesima tragedia, se non strage, di lavoratori, in un quadro che già vede nei primi due mesi dell’anno un aumento di quasi il 20% dei morti (+19% secondo i dati Inail). Un tale incremento ci sconvolge e merita degli interventi straordinari, molto più di quanto fatto finora. La strage deve cessare, non si può continuare a morire di lavoro».

La foto in apertura è di AP Photo/Antonio Calanni/LaPresse.


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