Formazione
Sulla suola che insegna la digital communication veglia Carlo Acutis, il patrono di Internet
Inaugurata oggi a Milano. Presente il ministro Giuseppe Valditara. L'Istituto tecnico gestito dalla Fondazione Edutecne oltre che all’innovazione punta a integrarsi a Quarto Oggiaro contrastando la dispersione scolastica. Per il presidente della fondazione, Mario Salerno, conta la logica della contaminazione tra formazione professionale, tecnologia e relazione con il mondo del lavoro

C’era anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, all’inaugurazione del nuovo Istituto Tecnico “Carlo Acutis”. La scuola visto il suo indirizzo e la sua volontà di essere innovativa aveva scelto di portare il nome dal giovane canonizzato domenica 7 settembre da Leone XIV (ne avevamo scritto qui).
La logica campus in un Training Hub
In fondo San Carlo Acutis è stato riconosciuto come patrono di Internet per il suo voler sfruttare le nuove tecnologie per l’evangelizzazione. Gestito dalla Fondazione Edutecne, l’Istituto tecnico, spiega il presidente Mario Salerno «nasce in una logica di campus quadriennale nello schema della riforma del 4+2 ed è inserita nel Training Hub di GiGroup di via Amoretti (Quarto Oggiaro a Milano, ndr)».
L’idea, continua Salerno, è avvantaggiarsi della «compresenza di un It, della realizzazione di corsi professionali e Its. Realizzare dei laboratori con la presenza delle imprese nel “campus” è un valore aggiunto». Tra le realtà che hanno favorito la nascita della nuova realtà vi è la cooperativa Aslam, di formazione professionale e l’Its Angelo Rizzoli.
Dove ha sede la scuola (Training Hub di GiGroup), sono già attivi corsi e attività di formazione tecnica e professionale destinate a ragazzi e adulti, in stretta collaborazione con le esigenze di competenze espresse dalle aziende stesse.
Tra informatica, Ai e comunicazione
Due gli indirizzi con cui prende avvio la scuola: un primo informatico con un focus sulle competenze legate allo sviluppo e all’utilizzo consapevole dell’AI, e uno orientato al mondo della grafica e della comunicazione, legata al design e alla digital communication.
«Siamo partiti dalla constatazione di un bisogno che vedevamo sia negli studenti che finivano la scuola secondaria di primo grado sia nelle aziende: quella di trovare un’offerta di formazione secondaria di qualità legata alle nuove tecnologie», chiosa Salerno.
La presenza di un FabLab, una speciale aula dotata di tecnologie di didattica sperimentale, completa l’approccio esperienziale dell’offerta formativa. La didattica prevede una contaminazione tra un approccio tecnico e uno umanistico, con una forte presenza delle materie di base (italiano, inglese e matematica), insegnate con approcci esperienziali, e l’introduzione di alcune materie umanistiche aggiuntive, quali filosofia e storia dell’arte, declinate secondo l’approccio laboratoriale e tecnologico.
Diversi i partner che hanno già aderito al progetto attraverso la messa a disposizione di tecnologie e materiali per la didattica, il finanziamento di borse di studio per gli studenti e lo sviluppo di progetti che favoriscano l’inclusione contro la dispersione scolastica, tra cui Fondazione Deloitte, Intel, Lenovo, Google, Samsung e Vastarredo.
A Quarto Oggiaro la sfida contro la dispersione
Avere la sede nel quartiere di Quarto Oggiaro è una sfida «siamo qui e portiamo una offerta educativa e una proposta che coniuga anche il lavoro. Inoltre», spiega Salerno, «siamo entrati in un progetto di formazione con Fondazione Deloitte che lo sostiene per quattro anni di contrasto alla dispersione scolastica. Ma ci sono tante altre idee per integrarci nel territorio».
Al taglio del nastro il ministro Valditara rivolgendosi ai presenti ha voluto complimentarsi «per aver pensato e progettato questo modello di scuola. Nelle aule ho visto macchinari all’avanguardia, spazi luminosi e colto la serenità e la voglia di apprendere insieme: questi i sentimenti positivi che ritengo elementi qualificanti di un bel modello di scuola».
La vicensindaca Anna Scavuzzo, a causa del lutto cittadinonon ha presenziato, ma ha mandato una nota stampa in cui ricordando la recente emozione per la canonizzazione di Carlo Acutis ha detto: «Intitolare a un giovane santo questo istituto rappresenta l’impegno a coniugare la conoscenza degli strumenti tecnologici e digitali con un loro uso consapevole ed etico. È importante dare vita a esperienze scolastiche e formative in cui ragazzi e ragazze imparino a usare la tecnologia come strumento orientato al bene, al bello e all’utile».
«Progettare una scuola dall’inizio consente di sperimentare forme e modi di insegnamento innovativi. Abbiamo cercato di modellare una scuola coniugando le esigenze dei ragazzi di modalità nuove di apprendimento, la volontà di costruire una scuola di qualità e la richiesta delle aziende, che chiedono non solo specializzazione ma anche solida conoscenza di base», ha concluso il preside Nicola Terenzi.
Nell’immagine il taglio del nastro con il ministro Valditare – foto di Gabriele Puglisi da ufficio stampa
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.