Giovani

Trading online, il grande azzardo

Chiunque può effettuare attività di compravendita di strumenti finanziari tramite piattaforme digitali fornite da broker online, anche chi non ha alcuna competenza in ambito economico. Una sorta di azzardo potenzialmente continuo che costituisce una trappola irresistibile soprattutto per i più giovani

di Elena Inversetti

La fluidità del web così pervasiva nella nostra quotidianità favorisce la normalizzazione di attività progettate in modo additivo. Una sorta di azzardo potenzialmente continuo che a prima vista non sembra avere molto a che fare con il gioco d’azzardo tout court. E in questo flusso i primi a subirne i rischi sono i più giovani, proprio perché le attività in questione sono: gaming (ne abbiamo scritto qui), loot box (leggi qui) e trading, altrimenti dette “le nuove frontiere dell’azzardo online”.

Cosa è il trading online

Il trading online è l’attività di compravendita di strumenti finanziari – come azioni, obbligazioni, valute, materie prime e derivati – effettuata tramite piattaforme digitali, fornite da broker online. Questa pratica consente agli investitori, professionisti o privati cittadini, di accedere ai mercati finanziari in tempo reale, da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Significa che chiunque può fare trading online, anche senza avere nessuna competenza economico-finanziaria. Basta avere una connessione Internet.

Di questo meccanismo fanno parte le criptovalute, ossia le valute digitali o virtuali come i Bitcoin che utilizzano la crittografia per proteggere le transazioni. Si tratta di un mercato particolarmente vulnerabile a shock, instabilità e frodi. Gli investitori possono utilizzare il trading online per acquistare e vendere criptovalute, mentre i trader possono avvalersi del trading online per speculare sui movimenti dei prezzi delle criptovalute. Esistono poi i casinò crittografici che sono siti web in cui gli utenti acquistano criptovalute come Bitcoin ed Ethereum, per poi utilizzarle in giochi d’azzardo online. Una scommessa nella scommessa, dato che il loro valore è soggetto a forti e frequenti oscillazioni.

Il trading online comporta dunque elevati rischi di perdita economica, specialmente in assenza di conoscenze finanziarie adeguate. Si tratta di fatto di un banco diverso, ma simile, a quello dei casinò online. Scommettere in borsa infatti è un po’ come giocare d’azzardo. Un azzardo travestito da investimento. Ecco perché il trading online può facilmente diventare un veicolo per l’azzardo, una porta d’ingresso al gambling a causa delle affinità tra le due pratiche. Tanto da diventare in molti casi una vera e propria patologia.

Il trading compulsivo è stato ampiamente documentato dalla pratica clinica, e infatti esistono programmi di riabilitazione dedicati. Pur non essendo formalmente riconosciuto come “disturbo” nei principali manuali diagnostici, la letteratura scientifica lo considera un comportamento a rischio additivo. È l’accessibilità online ne favorisce la dipendenza. Proprio come succede in chi gioca d’azzardo, anche in chi pratica trading online vengono coinvolti i circuiti dopaminergici del cervello che sono stimolati a ricercare gratificazione immediata, perché sollecitati da ricompense intermittenti e variabili.

Azzardo e trading: è sempre una scommessa

Alcuni meccanismi tipici del gioco d’azzardo sono simili a quelli del trading online. Una revisione pubblicata su PubMed Central nel febbraio 2025, intitolata *Cryptocurrency Trading and Associated Mental Health Factors, sintetizza dati da studi internazionali, identificando numerosi fattori psicologici associati al trading compulsivo. Anzitutto l’adrenalina che ne deriva, causata dal dover fare previsioni senza la certezza del risultato. Le variabili in campo sono infatti troppe e gli investitori non partono dallo stesso livello, perché non tutti hanno competenze finanziarie. Oltre al fatto che la pallina di questa metaforica roulette non è gestibile con le sole conoscenze economiche. E poi c’è la promessa di guadagni facili che “cambiano la vita”. Un po’ come nel famoso Win for Life. Per questo motivo il trading online è una trappola irresistibile soprattutto per i più giovani.

Ci sono poi la dinamica delle ricompense casuali e imprevedibili e l’effetto “near miss” (ossia della quasi vittoria) che rinforza il comportamento, quindi le distorsioni cognitive che portano a sovrastimare le proprie capacità e ad avere l’illusione di controllo di una pratica in gran parte aleatoria. La volatilità estrema delle criptovalute infine amplifica i rischi di dipendenza e perdite finanziarie, mentre la mancanza di regolamentazione e la facilità di accesso tramite app mobili favoriscono l’ingresso di utenti vulnerabili, tra cui i minori.

I fin-influencer

I fin-fluencer (il termine deriva dalla fusione di “financial” e “influencer”) sono creatori di contenuti online che, attraverso piattaforme come TikTok, Instagram, YouTube o Telegram, condividono consigli, strategie e opinioni su investimenti, risparmio, criptovalute. Il loro obiettivo dichiarato è rendere la finanza più accessibile e coinvolgente, spesso rivolgendosi a un pubblico giovane o inesperto. Tuttavia molti non possiedono qualifiche o licenze per offrire consulenza finanziaria, oltre al fatto di promuovere in molti casi prodotti o servizi da cui traggono profitto, senza dichiararlo esplicitamente.

I fin-fluencer vengono remunerati sia con la sponsorizzazione dei corsi sia in Cpa (costo per acquisizione di ogni cliente acquisito dal broker) e/o con un rebate (rimborso o commissione di ritorno) sui volumi prodotti dai clienti che hanno aperto un conto trading presso lo sponsor broker. Ecco perché può succedere che alcuni spingano verso strumenti ad alta volatilità, come le criptovalute, senza adeguata informazione sui rischi. E così la paura di perdere un’opportunità può indurre gli utenti a decisioni impulsive e poco informate. Dal 2024 la Consob ha iniziato a monitorare più da vicino la comunicazione finanziaria degli influencer, anche se non esiste ancora una regolamentazione specifica (leggi qui).

Le fonti:

L’impennata dei fin-fluencer, rivoluzione o rischio? Come sta cambiando il modo di investire

Influencer finanziari: chi sono, quanti sono?

Journal of behavioral addictions

Crypto currency addiction: symptoms, causes, effects and treatment

Orientamenti sulle condizioni e sui criteri per la qualificazione delle cripto-attività come strumenti finanziari

La fotografia in apertura è di Ethan Garvey su Unsplash

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