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Violenza di genere: solo il 50% delle vittime ha avuto accesso al “Reddito di Libertà”

L'Inps certifica che sono state accettate e pagate solo 2.673 delle 5.039 domande presentate. La Lombardia (793), l’Emilia Romagna (648), la Campania (545), la Puglia (528) e il Lazio (411) sono le regioni con il numero più alto di richieste

di Francesco Dente

Solo una donna vittima di violenza su due ha avuto accesso finora al “Reddito di Libertà”, la misura finalizzata a favorire l’autonomia delle ospiti dei centri antiviolenza che puntano a ricostruirsi una vita al termine del percorso di accoglienza.

L’Inps, nell’ultimo rapporto annuale pubblicato a metà settembre, certifica che sono state accettate e pagate solo 2.673 delle 5.039 domande presentate dall’avvio del supporto (a fine 2021) ad a aprile 2023. Lo strumento di sostegno introdotto dal decreto “Rilancio” del 2020 consiste, in particolare, nell’erogazione di un contributo economico non superiore a 400 euro mensili pro capite (concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi) per le spese necessarie a coprire i costi dell’affitto, dell’autonomia personale e soprattutto della formazione scolastica dei figli minori.

La Lombardia (793), l’Emilia Romagna (648), la Campania (545), la Puglia (528) e il Lazio (411) sono le regioni con il numero più alto di domande presentate. Fanalino di coda con zero richieste la provincia di Trento che però, fa notare l’Inps, ha varato una misura simile denominata “Assegno di autodeterminazione provinciale”.

Le percentuali più alte di istanze accolte e pagate, sempre considerando i territori che hanno ricevuto più richieste, si registrano invece in Veneto (72,6%), Emila Romagna (68,4%), Sicilia (63,7%), Lazio (58,6%), Lombardia (51,7%). Il dato emiliano delle domande accettate e liquidate comprende anche quelle pagate con fondi regionali. La normativa prevede infatti che le Regioni possano aggiungere risorse proprie a quelle statali (9 milioni finora) trasferendo gli stanziamenti direttamente all’Inps. L’istituto di previdenza segnala che tutte le risorse stanziate (e assegnate in proporzione alla popolazione femminile) sono state interamente utilizzate. Ad aprile scorso il budget complessivo utilizzato superava di poco i 13 milioni di euro. Somme, come visto, insufficienti però a soddisfare le richieste avanzate delle donne e dalle madri vittime di maltrattamenti.

Foto: Mart Production/Pexels


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