Campagne
Violenza sulle donne, tagliare sulla prevenzione non conviene
Action Aid in vista della Giornata per l’eliminazione della violenza maschile sulle donne lancia “Black Freeday” con Claudia Gerini e denuncia in un nuovo report come continuino a essere ridotti i fondi per prevenire la violenza di genere: si è passati dagli oltre 17 milioni del 2022 ai 5 stanziati per il 2023. Un calo del 70%. Le risorse stanziate negli ultimi 10 anni per il sistema antiviolenza sono aumentate del 156%, ma non basta
Uno sconto rivolto alle donne italiane che batte tutte le offerte del Black Friday. È questa la denuncia di ActionAid: l’attuale governo ha tagliato del 70% i fondi per la prevenzione della violenza di genere nel corso del 2023. Dagli oltre 17 milioni di euro del 2022 ai 5 milioni stanziati per il 2023.
Ma puntare al ribasso non conviene affatto quando si tratta di combattere la violenza maschile sulle donne ribadisce Action Aid che per denunciare questa situazione lancia la nuova Campagna Black FreeDay inaugurata oggi nel cuore di Roma insieme alla sua storica ambassador Claudia Gerini.
La campagna
Una maxi-affissione digitale in pieno stile Black Friday dove appare la cifra -70%. Dal fondo scuro si vede una donna uscire dall’ombra e insieme appare la scritta che spiega dove è stato applicato il “taglio”: sulla prevenzione della violenza di genere, fenomeno che in Italia colpisce 1 donna su 3.
Con questa campagna ActionAid chiede al Governo una strategia di prevenzione di medio e lungo periodo che agisca sulla diffusa cultura maschilista in Italia, che produce discriminazioni e violenza contro le bambine, le ragazze e le donne.
Contrastare la violenza prima che si verifichi
«La violenza contro le donne in Italia è quotidiana. Si manifesta in molti modi diversi, e devasta la vita di chi la subisce senza eccezioni. Intervenire in supporto di queste donne è fondamentale, ma arrivare dopo non basta. È necessario contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme, prima che si verifichi. Per questo fare sconti sulla prevenzione non è ammissibile» ha affermato Claudia Gerini.
Venerdì 24 novembre è il giorno del Black Friday, momento di shopping a suon di offerte in vista dei regali di Natale, mentre il giorno successivo, sabato 25 novembre è la Giornata per l’eliminazione della violenza maschile sulle donne. In una nota l’organizzazione sottolinea questa coincidenza simbolica per richiamare l’attenzione e far esplodere le contraddizioni che riguardano il sottofinanziamento delle politiche di contrasto alla violenza in Italia.
7 milioni di donne hanno subito una forma di violenza fisica
Sono quasi 7 milioni le donne che nel corso della propria vita hanno subito una forma di violenza fisica. Più di 2 milioni hanno subito stalking. Milioni sono vittime di abusi psicologici o economici (fonte Istat). Nel 2022 i femminicidi sono stati 104, nello studio di ActionAid Prevenzione sottocosto al 29 ottobre di quest’anno siamo a 81.
La prevenzione però non è mai stata una priorità per nessun Governo che si è succeduto negli anni. I pochi finanziamenti dedicati si sono concentrati in alcuni periodi, come il 2022 per essere poi tagliati di nuovo.
La richiesta al Governo
«In 10 anni le risorse economiche stanziate per la “Legge sul femminicidio” per il sistema antiviolenza sono aumentate del 156%, ma il numero delle donne uccise da uomini in ambito familiare-affettivo non è diminuito, restando simile di anno in anno. Questo dimostra come siano state inadeguate le politiche antiviolenza adottate, con una forte penalizzazione dei fondi destinati alla prevenzione, che nell’ultimo triennio sono stati solo il 12% del totale. Con la campagna Black FreeDay» afferma Katia Scannavini, vicesegretaria generale di ActionAid Italia «vogliamo chiedere al Governo e al Parlamento di costruire davvero un futuro libero dalla violenza per bambine e ragazze, perché senza fondi sufficienti e politiche mirate alla prevenzione si continuerà ad intervenire sempre e solo in risposta alle violenze già subite dalle donne».
Lo studio
Lo studio di ActionAid Prevenzione sottocosto. La miopia della politica italiana nella lotta alla violenza maschile contro le donne, esamina i fondi allocati per il funzionamento del sistema antiviolenza nazionale e i provvedimenti presentati dal Governo Meloni e dall’attuale Parlamento (qui sotto la versione integrale).
Nei 10 anni della Legge 119/2013, le risorse allocate hanno avuto una crescita importante, il maggiore incremento di fondi (67%) si è avuto tra il 2020 e il 2023, periodo in cui lo Stato ha impegnato circa 248,8 mln di euro. Di questi, solo il 12%, cioè 30.9 milioni di euro, sono stati destinati alla prevenzione. E per gli interventi di educazione e sensibilizzazione che hanno l’obiettivo di scardinare norme e comportamenti sociali che producono e riproducono la violenza, la cosiddetta prevenzione primaria, è stato stanziato solo il 5,6% rispetto al totale dei fondi antiviolenza 2020-2023.
Intervenire sulla prevenzione primaria con azioni di impatto e lunga durata – ricorda una nota – è quanto mai urgente come evidenziano anche i dati mondiali del Gender Social Norm Index delle Nazioni Unite (Undp 2023), che misura stereotipi e credenze che danno vita alle diseguaglianze di genere. Oggi, rivela l’Indice, più di un quarto della popolazione mondiale ritiene giustificabile che un uomo picchi la moglie.
Serve un lavoro culturale contro i pregiudizi
L’Italia ha indici particolarmente preoccupanti: il 61,58% della popolazione italiana ha pregiudizi contro le donne e il 45% ha convinzioni che possono condurre a giustificare la violenza fisica, sessuale e psicologica da parte del partner. In confronto, la Spagna negli anni ha fatto meglio di noi: c’è solo il 50,74% della popolazione con pregiudizi e il 29% che giustifica la violenza. Solo un lavoro culturale che contrasti le consuetudini e i modelli di violenza contro le donne e le ragazze può quindi invertire la rotta.
Tutte le immagini sono da ufficio stampa
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